Solo per il 38% delle gare pubblicate sono stati avviati i
cantieri, mentre la gestione è stata attivata solo per il 25% dei
bandi. Lo ha evidenziato un recente studio dell'ANCE nel corso del
convegno organizzato lo scorso 8 novembre dal titolo
"Project
Financing, dai buoni propositi alla realtà" che ha dipinto un
quadro realistico del mercato in Italia, andando oltre la fase
dell'aggiudicazione delle gare.
L'ANCE ha, innanzitutto, evidenziato come lo strumento del Project
Financing abbia dimostrato in Italia notevoli potenzialità per
finanziare interventi di adeguamento infrastrutturale. Dal 2003 al
primo semestre 2012, infatti, sono state bandite 4.246 gare di
finanza di progetto, per complessivi 56.123 milioni di euro con
un'incidenza sul totale delle gare di opere pubbliche che è passata
dal 13,9% del 2003 al 42,3% del 2011, raggiungendo il 39,8% nel
primo semestre 2012.
I numeri sono, in parte, giustificati dal forte ridimensionamento
dei bandi di gara per opere pubbliche pubblicati negli ultimi anni,
causati dalle scarse disponibilità delle pubbliche amministrazioni.
In generale, però, il project financing ha ricevuto la preferenza
del mercato dopo l'introduzione della procedura di gara a fase
unica, avvenuta con il terzo decreto correttivo del codice dei
contratti (D.Lgs. n. 163/2006), che ha semplificato l'iter
procedurale della gara. Peraltro, tale procedura viene usata
soprattutto per le gare di importo piccolo-medio, mentre per le
gare di importo maggiore si continua a preferire la doppia fase o
la gara ad iniziativa pubblica.
Nonostante la vivacità del mercato del project financing, la fase
dell'aggiudicazione mostra la presenza di criticità che comportano
un'elevata mortalità delle iniziative di finanza di progetto. Dal
2003 al primo semestre 2012 sono state aggiudicate 1.716 opere di
finanza di progetto per un importo totale di 32.503 milioni di
euro, di cui 22.250 per gare su proposta del promotore e 10.253
milioni di euro per gare ad iniziativa pubblica. In termini
percentuali ciò si traduce nel 40% di gare bandite che sono
arrivate all'aggiudicazione, per un 57% del valore.
Considerando, inoltre, la fase successiva all'aggiudicazione dei
contratti, lo studio dell'ANCE ha evidenziato che solo il 38% delle
gare bandite ha avviato i cantieri, mentre la gestione è stata
attivata per appena il 25% delle gare pubblicate. Tali valori
rappresentano un importante indicatore procedurale che sottolinea
una evidente debolezza nell'efficacia dell'istituto del project
financing in Italia. In particolare, l'alta mortalità delle gare
bandite, delle quali solo un quarto giunge alla fase della
gestione, rivela, peraltro, la scarsa corrispondenza tra le
proposte degli enti pubblici e le esigenze del mercato a cui si
riferiscono. Analizzando l'evoluzione temporale della percentuale
di gare aggiudicate che ha visto l'apertura dei cantieri e la
successiva attività di gestione, emerge una sensibile riduzione con
l'avanzare del tempo. In particolare, negli anni che vanno dal 2003
al 2007, si evidenzia un trend di moderata stazionarietà, che si
interrompe nel 2008 e nel 2009. Ad una prima lettura le migliori
performance delle aggiudicazioni effettuate in anni più remoti
potrebbero essere correlate al tempo necessario per giungere alle
fasi operative degli investimenti.
In allegato lo studio dell'ANCE.
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