IL TESTO DEL SECONDO DECRETO CORRETTIVO

09/01/2007

La bozza del secondo decreto correttivo al Codice dei Contratti predisposta dal Ministro delle Infrastrutture Antonio di Pietro interviene su molti articoli proponendone le modifiche che possono essere rilevate nel documento allegato alla presente.
Vengono modificati parecchi articoli e ci si chiede come modifiche di tali entità possano essere inserite all’interno del primo decreto di modifica che ha già avuto le approvazioni della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato, e delle Competenti Commissioni parlamentari e che, tra breve dovrebbe essere emanato dal Governo e successivamente firmato dal Capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ricordiamo che oltre alle novità relative all’avvilimento, alle procedure negoziate ed all’appalto integrato di cui abbiamo parlato nella news di ieri, il decreto correttivo prevede, con l’introduzione del comma 1-bis nell’articolo 135 del codice di una norma che prevede, per tutte le imprese edili che perdono l’attestato di qualificazione Soa (il documento che abilita alle gare) mentre hanno in corso contratti con la pubblica amministrazione, l’immediata risoluzione del contratto e la possibilità per la stazione appaltante di rivolgersi ai primi cinque concorrenti classificati per scegliere - senza dover rifare la gara - un nuovo esecutore.

A nostro avviso questo secondo decreto correttivo difficilmente vedrà la luce prima del 31 gennaio prossimo, data di scadenza della sospensione di alcuni istituiti del Codice dei contratti (sospesi dall’articolo 1-Octies della legge n. 228/2006, che modifica il Decreto legislativo n. 163/2006) e, non conosciamo quando il primo decreto correttivo (il testo contiene soltanto testo correzioni formali e di dettaglio) che ha avuto già l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato, e delle Competenti Commissioni parlamentari, sarà emanato dal Governo.
A tale proposito è intervento Ermete Realeacci, presidente della commissione Lavori pubblici della Camera che è stato molto critico su questo secondo decreto correttivo precisando che la strada da seguire è quella prevista dalle norme e, quindi, occorre aprire un nuovo confronto “con le Regioni ma anche con le associazioni di categoria”.
Un confronto potrebbe iniziare alla ripresa dei lavori parlamentari con un ciclo di audizioni già fissate. Il Presidente Realacci conclude puntualizzando che “se è necessaria una proroga delle norme sospese, il Governo dovrà provvedere”.

La bozza di riforma, anticipata ieri, inizia a fare discutere tutti gli interessati e tra gli altri l’Oice, (l’associazione delle società di ingegneria), che è preoccupata per il mancato intervento sull’appalto integrato, la cui liberalizzazione resta sospesa solo fino al 31 gennaio.
Il vice presidente dell’Oice, Braccio Oddi Baglioni, commenta che “Se questo testo venisse confermato si manterrebbe un meccanismo pericoloso e dannoso per la finanza pubblica”. A parere dell’Oice, far redigere all’impresa, in gara, il progetto definitivo, significa consegnare all’appaltatore un formidabile strumento di recupero dei ribassi. “L’impresa, infatti, avrà buon gioco - sottolinea Oddi Baglioni - ad aumentare il costo del progetto per via di tutte le prescrizioni che i vari enti richiederanno per approvare il definitivo stesso”.

A cura di Paolo Oreto


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