Il
tribunale di Milano su ricorso della società “Vitra
Patente AG” lo corso 28 novembre 2006 ha riconosciuto alla “Panton
Chair” la qualifica di opera tutelata dal diritto d’autore.
Un provvedimento unico nel suo genere che, ovviamente, produrrà i
suoi effetti nel settore e che darà un grosso colpo all’industria
della contraffazione.
La decisione costituisce un notevole passo avanti nell’ambito del
design che, fino ad oggi, non ha ottenuto la sua posizione di
primato proprio in patria.
Prima dell’entrata in vigore del
decreto legislativo n.
95/2001, di recepimento della
Direttiva n. 98/71/Ce, al
design veniva riconosciuta tutela giuridica solo se oggetto di
registrazione di brevetto o se il valore artistico fosse scindibile
dal carattere industriale del prodotto. Il che, non accadeva quasi
mai (si pensi alla famosa “chaise longe” di Le Corbusier alla quale
proprio tale diritto è stato negato).
Il tribunale di Milano, oggi, si discosta da queste posizioni,
affermando che la sussistenza del valore artistico di un’opera di
design non viene meno per il carattere industriale del prodotto
perché, proprio in quella industrialità si consolida lo stesso
nella collettività.
Il caso della “Panton Chair” è proprio conforme a quanto detto: la
circostanza che molti musei d’arte contemporanea la includano nella
loro collezioni conferma che l’opera ha un chiaro significato e
valore esteso ad un pubblico più ampio degli esperti di design.
Anche per i disegni, poi, vale lo stesso trattamento: il decreto
legislativo n. 95/2001 ha incluso nella legge sul diritto d’autore
le opere del design industriale che presentino di per sé carattere
creativo e valore artistico e siano riconoscibili dal punto di
vista culturale.
© Riproduzione riservata