La
Camera dei deputati con 453 voti a favore, 153 contrari e
17 astenuti
ha votato la fiducia al nuovo governo Letta. In
Aula il dibattito sulla fiducia è stato aperto dall'intervento
introduttivo del Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Oggi è il turno del Senato. Il dibattito inizierà alle 9 e il voto
è previsto dalle 13 in poi.
Il premier Letta, del discorso alla Camera dei Deputati, ha
annunciato che
si recherà subito a Bruxelles, Parigi e
Berlino essendo convinto che il governo italiano possa
credibilmente presentarsi in Europa per chiedere un
allentamento
dei termini del patto di stabilità ma, intanto, in attesa di
sapere se avrà un margine di manovra più ampio,
ha preso tempo
accogliendo le istanze economiche di Pd e Pdl restando nel vago sul
reperimento delle risorse necessarie.
Nel suo intervento il premier Letta ha toccato parecchi punti che
possono essere così riassunti.
Riduzione fiscale senza indebitamento - La riduzione fiscale
senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo.
Anzitutto, quindi, è necessario
ridurre le tasse sul lavoro, in
particolare su quello stabile e quello per i giovani neo
assunti. Poi una politica fiscale della casa che limiti gli
effetti recessivi in un settore strategico come quello
dell’edilizia includendo
incentivi per ristrutturazioni
ecologiche e affitti e mutui agevolati per giovani coppie.
Stop IMU a giugno - Occorre
superare l'attuale sistema di
tassazione della prima casa: intanto con lo stop ai pagamenti
di giugno per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare
insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia
ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti.
Stop inasprimento dell'IVA - Occorre arrivare a una rinuncia
dell'inasprimento dell'Iva.
Pagamento dei debiti della P.A. - Ulteriori misure
dovrebbero portare al pagamento di parte dei debiti delle
Amministrazioni pubbliche e all’allentamento del Patto di stabilità
interno.
Moralizzazione della spesa pubblica - Un importante
argomento di contesto concerne la giustizia, in quanto solo con la
certezza del diritto gli investimenti possono prosperare. Questo
riguarda la moralizzazione della vita pubblica e la lotta alla
corruzione, che distorce regole e incentivi. Ma anche la giustizia
nel suo complesso: la giustizia deve essere giustizia innanzitutto
per i cittadini. La ripresa ritornerà anche se i cittadini e gli
imprenditori italiani e stranieri saranno convinti di potersi
rimettere con fiducia ai tempi e al merito delle decisioni della
giustizia italiana.
Lotta all'evasione e fisco amico - Occorre coniugare ferrea
lotta all'evasione e fisco amico, senza che la parola Equitalia
debba provocare dei brividi quando viene evocata.
Valorizzare e custodire l'ambiente, il paesaggio, l'arte,
l'architettura - L'altra grande risorsa è l'Italia stessa.
Molti stranieri vogliono bagnarsi nei nostri mari, visitare le
nostre città, mangiare e vestire italiano. L'Italia e il made in
Italy sono le nostre migliori ricchezze. Per questo occorre
rilanciare il turismo e, soprattutto, attrarre investimenti. Questo
significa
puntare sulla cultura, motore e moltiplicatore
dello sviluppo, o sulle straordinarie realtà dell'agro-alimentare.
Questo significa
valorizzare e custodire l'ambiente, il
paesaggio, l'arte, l'architettura, le eccellenze
enogastronomiche, le infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali
e aeroportuali.
Sud - Il Sud deve essere messo in condizione di crescere da
solo, annullando i divari infrastrutturali e di ordine pubblico che
l'hanno frenato, puntando sulle nuove imprese, in particolare le
industrie culturali e creative, e sulla buona gestione dei fondi
europei.
Occorre evitare di continuare a mettere la testa sotto la
sabbia come struzzi e
riconoscere che il divario tra Nord e
Sud del Paese è non un accidente storico o una condanna, ma il
prodotto di
decenni di inadempienze da parte delle classi
dirigenti, a livello nazionale come a livello locale. E' il
risultato dell'azione della criminalità organizzata che, certo
presente anche nel resto del Paese, in larghe parti del Mezzogiorno
ha i connotati del controllo arrogante e quasi militare del
territorio.
Lavoro, meno restrizioni sui contratti a termine - La grande
tragedia di questi tempi, soprattutto al Sud, è il lavoro. Solo col
lavoro si può imboccare la via di una crescita non fine a se
stessa.
Pensioni, il nodo esodati: impegno a ristabilire il patto -
Il premier Enrico Letta ha ricordato che con gli esodati la
comunità nazionale ha rotto un patto, va trovata una soluzione
strutturale, è un impegno prioritario di questo governo
ristabilirlo.
Lavoro autonomo e libere professioni - Il lavoro autonomo e
le libere professioni, che in una società postindustriale
rappresentano la spina dorsale dell'economia devono essere
valorizzati. Le misure di liberalizzazione orami sono state
adottate ed ora bisogna lavorare tutti insieme per
formare e
dare opportunità ai giovani, innalzare la qualità, servire al
meglio i clienti.
Reddito minimo - La riforma del welfare richiede azioni di
ampio respiro. Non occorrono isterismi. Per un welfare attivo e al
femminile andranno migliorati gli ammortizzatori sociali
estendendoli a chi ne é privo a partire dai precari e si potranno
studiare forme di reddito minimo per famiglie bisognose con
figli.
Riforma della politica - La ricostruzione può partire solo
da un esercizio autentico, non simulato, di autocritica. La verità
è che
la politica ha commesso troppi errori. Si è erosa,
giorno dopo giorno, la credibilità della politica e delle
istituzioni.
Per cominciare,
bisogna recuperare decenza, sobrietà, scrupolo,
senso dell'onore e del servizio. Ognuno deve fare la sua parte.
A questo fine, per dare l’esempio, il primo atto del Governo sarà
quello di
eliminare con una norma d’urgenza lo stipendio dei
ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro
indennità.
Riformare il sistema di finanziamento dei partiti - Il
sistema di finanziamento dei partiti va radicalmente riformato e la
riduzione dei costi della politica diventa un dovere di
credibilità.
Pensate ai rimborsi elettorali: tutte le leggi
introdotte dal 1994 a oggi sono state ipocrite e fallimentari. Non
rimborsi ma finanziamento mascherato e per di più di ammontare
troppo elevato, come ha recentemente confermato la Corte dei
Conti.
Convenzione per le riforme: in 18 mesi risultati o traggo
conseguenze - Occorre istituire subito una convenzione per
avviare il percorso delle riforme istituzionali con la precisazione
che se tra 18 mesi se dopo 18 mesi di lavori si appalesasse il
rischio che i veti incrociati possano impantanare tutto per
l'ennesima volta il Premier non avrà esitazioni a trarne le
conseguenze.
Superamento del bicameralismo paritario - Secondo Enrico
Letta «serve una riforma che avvicini cittadini alle istituzioni
con principi di democrazia governante, la possibilità di superare
il bicameralismo paritario e evitare ingorghi come quello appena
sperimentato».
Abolire definitivamente le province - Occorre
subito abolire definitivamente le province per ridurre i costi
dello Stato, valorizzare i comuni e regioni in un'ottica di
alleanza.
Legge elettorale: mai più al voto con il Porcellum - La
legge elettorale è legata alla forma di governo, ma dobbiamo qui
assumere l'impegno che quella dello scorso febbraio è stata
l’ultima consultazione elettorale con la legge vigente Le
forze politiche saranno in grado di trovare ottime soluzioni con la
precisazione che migliore della legge attuale sarebbe almeno il
ripristino della legge elettorale precedente.
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