La procedura per il pagamento dei debiti della pubblica
amministrazione verso le imprese
fallisce il suo primo obiettivo
fissato per il 29 aprile scorso.
Lunedì 29 aprile è scaduto, infatti, il termine entro il quale
le p.a. avrebbero dovuto registrarsi sulla piattaforma
telematica del Ministero, mentre era fissata per il 30 aprile
la scadenza entro cui le p.a. stesse avrebbero dovuto formalizzare
la richiesta delle risorse necessarie ad avviare il pagamento dei
debiti.
Da una comunicazione della
Direzione Affari Economici e Centro
Studi dell’Ance è possibile rilevare che alla data del 30
aprile 2013 (ore 14:00), le amministrazioni che hanno completato la
procedura di registrazione sulla piattaforma telematica sono:
- 12 Regioni e Province Autonome (su 21);
- 68 Province (su 110);
- circa 3.800 Comuni (su 8.092) e 46 Unioni di Comuni;
- circa 800 Amministrazioni della Presidenza del Consiglio dei
Ministri e dei Ministeri (di cui solo 4 degli 11 Provveditorati
alle Opere Pubbliche);
- 2 Agenzie Fiscali;
- 72 Aziende Sanitarie Locali e 1 agenzia regionale di
sanità;
- 32 Comunità Montane;
- 17 Università;
- 2 Consorzi tra amministrazioni locali.
Sono, quindi,
moltissime le p.a che non hanno neppure avviato la
registrazione e dai dati rilevati dall'Ance
avrebbero
completato l'iscrizione meno di un terzo delle amministrazioni
interessate e tutte le altre che non hanno rispettato la
scadenza dovrebbero andare incontro alle
pesanti sanzioni
previste dal decreto sblocca-debiti. Le amministrazioni,
invece, che hanno iniziato la procedura di accreditamento alla
piattaforma telematica entro il 29 aprile, anche se non hanno
ancora ricevuto le credenziali di accesso al sistema non
incorreranno in alcuna conseguenza.
Il Ministero, con un comunicato, ha ammesso l'esistenza di problemi
tecnici affermando che,
a causa dell'elevato numero di richieste
pervenute, l'invio di user-name e password può richiedere alcuni
giorni, in quanto è subordinato al controllo della
documentazione e dei dati forniti dai richiedenti ed in tali casi,
fa fede il messaggio di posta elettronica, rilasciato in
automatico, che attesta la corretta acquisizione della richiesta di
accreditamento
Ricordiamo, anche, che, ai sensi dell'art. 7, comma 1 del DL n.
35/2013, entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore dello
stesso (quindi entro il 29 aprile 2013), le amministrazioni
pubbliche, ai fini delle certificazioni di cui citato articolo 9,
commi 3-bis e 3-ter del DL 185/2008, devono avere già provvedono a
registrarsi sulla piattaforma elettronica predisposta dal Ministero
dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria
Generale dello Stato sulla quale viene gestito in via telematica il
meccanismo della certificazione (accessibile all'indirizzo
http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml)
e che ai sensi del successivo comma 2, la mancata registrazione
entro il predetto termine è rilevante ai fini della misurazione e
della valutazione della performance individuale dei dirigenti
responsabili e comporti responsabilità dirigenziale e disciplinare.
Inoltre, i dirigenti responsabili sono assoggettati ad una sanzione
pecuniaria pari a 100 euro per ogni giorno di ritardo nella
registrazione sulla piattaforma elettronica.
In verità
il Ministero ha diffuso con un certo ritardo le
istruzioni operative destinate a regioni, province autonome ed
enti locali ed il vademecum, contenuto nella circolare della
Ragioneria generale dello Stato n. 19, è arrivato lo stesso giorno
della scadenza.
Per questo,
RETE Imprese Italia ha ribadito la necessità di
introdurre una "clausola di salvaguardia" che consenta alle
imprese, in caso di inceppamento del sistema definito nel decreto,
di attivarsi direttamente compensando i crediti da riscuotere con i
debiti fiscali e previdenziali ed ha, anche, aggiunto di confidare
che il nuovo Governo voglia riconsiderare l’impianto del
provvedimento, semplificando le procedure e prevedendo meccanismi
operativi che tengano nella massima considerazione il diritto dei
creditori.
<<br /> In allegato la
comunicazione della Direzione
Affari Economici e Centro Studi dell’Ance.
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