SI BLOCCA IL SECONDO DECRETO CORRETTIVO

18/01/2007

Si è tenuta ieri, 17 gennaio, una seduta della VIII Commissione permanente del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) con all’ordine del giorno: “Comunicazioni del Ministro delle infrastrutture sugli orientamenti del suo Dicastero in ordine agli interventi modificativi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”; all’inizio della seduta il presidente della Commissione Anna Donati, ha introdotto l’argomento ricordando che il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha trasmesso informalmente alla Presidenza della Commissione un testo nel quale sono stati gli orientamenti del Ministero in ordine agli interventi correttivi del codice dei contratti pubblici ed ha segnalato, puntualmente, le norme non presenti nell'originario schema di decreto correttivo, già sottoposto al parere della Commissione.

Il Presidente Donati si è soffermato poi sulle disposizioni integralmente nuove, relative a quegli istituti del codice dei contratti pubblici, dei quali il decreto-legge n. 173/2006 aveva differito l'entrata in vigore all’1 febbraio 2007, tra i quali le centrali di committenza, l’avvalimento, le procedure negoziate con e senza bando, il dialogo competitivo e gli accordi quadro ed ha sottolineato come non sia opportuno che la nuova regolamentazione di tali istituti sia introdotta in sede di approvazione definitiva dello schema di decreto legislativo correttivo senza la preventiva acquisizione dell'orientamento dei soggetti istituzionali competenti.

Il Presidente ha evidenziato, quindi, la necessità che il Governo segua una procedura maggiormente conforme alle previsioni di legge, prevedendo un nuovo termine di sospensione per gli istituti già precedentemente prorogati e consentendo così l'esercizio del potere delegato per la disciplina dei profili di merito ed ha puntualizzato, anche, che analoga procedura dovrebbe essere seguita anche per tutte le altre modifiche di carattere formale o di coordinamento, nonché di quelle di merito, in particolare quelle di cui all'articolo 3, non precedentemente contenute nell'originario schema di decreto correttivo.

Dopo alcuni interventi dei senatori Grillo, Martinat, Brutti e Papania che di fatto concordano con la posizione del Presidente Donati, il Ministro Antonio Di Pietro si è soffermato, in primo luogo, sulle modifiche del testo inoltrato, che recepiscono gli orientamenti e le osservazioni delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato ed ha sottolineato, quindi il carattere ricognitivo del documento, con il quale il Ministero ha inteso individuare i profili che necessitano di futuri interventi regolatori.
Il Ministro Di Pietro, dopo aver dichiarato di condividere l'opportunità di rinviare la disciplina degli istituti già differiti dal decreto-legge n. 173, ha trattato delle altre disposizioni del testo, rilevando come per taluni modifiche, tra le quali quelle relative alle forme di pubblicità dei bandi, ai rapporti tra Autorità e SOA, ai consorzi, e agli aspetti giuslavoristici, sarebbe opportuno che, in ragione della loro urgenza e indifferibilità, la Commissione valuti l'opportunità di autorizzarne l'inserimento nel decreto legislativo correttivo in sede di approvazione definitiva.

Successivamente all’intervento del Ministro sono intervenuti, nuovamente, il Presidente della Commissione ed i senatori Grillo, Martinat, Brutti e Papania che sostanzialmente hanno concordato sulla necessità di procedere alla approvazione di ulteriori decreti correttivi e si sono soffermati sugli istituti della finanza di progetto, sulle norme relative alle SOA e all'avvalimento ribadendo, però, la necessità che il Consiglio dei Ministri approvi il decreto legislativo correttivo nella sua originaria formulazione.

Il ministro Di Pietro, replicando agli interventi del Presidente e dei senatori, ha confermato la propria disponibilità a inserire le disposizioni innovative nell'ambito di un ulteriore decreto correttivo e ad assicurare l'approvazione del primo decreto correttivo nella formulazione originaria, fatto salvo comunque il recepimento delle osservazioni formulate dalle Commissioni, dalla Conferenza unificata, e dal Consiglio di Stato.

Ovviamente dal tenore e dallo svolgimento della seduta si comprende bene come l’unica strada oggi percorribile per il Governo è quella dell’approvazione in via definitiva del primo decreto correttivo nella originaria stesura, procedendo ad una eventuale proroga degli istituti a suo tempo sospesi sino al 31 gennaio prossimo con un ulteriore decreto-legge.

A cura di Paolo Oreto


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