È stato presentato ieri 18 gennaio 2006 a Roma il "
III Rapporto
APAT sulla qualità di 24 città italiane". La presentazione è
stata presieduta dal Commissario Straordinario dell'Agenzia per la
protezione dell'ambiente,
Avv. Giancarlo Viglione, alla
presenza del Ministro dell'Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio
e del Ministro dei Trasporti
Alessandro Bianchi; sono
intervenuti all'incontro i
Sindaci Walter Veltroni (Roma),
Michele Emiliano (Bari) e
Umberto Scapagnini
(Catania),
il Presidente dell'ANCI Leonardo Domenici e
il
Presidente della Provincia di Napoli Riccardo di
Palma.
Il rapporto APAT affronta questi temi riferiti alle città
capoluogo di provincia con popolazione superiore a 150.000
abitanti.
Secondo quanto esposto nel rapporto circa il 75% della
popolazione europea vive in aree urbane e si stima che tale quota
entro il 2020 raggiungerà un valore dell'80%, determinando un
progressivo deterioramento dell'ambiente di vita e una crescente
pressione sugli ecosistemi.
Per questo motivo l'osservazione continua di quanto avviene in
questi importanti ambiti territoriali in materia di energia,
mobilità, qualità dell'aria, rifiuti, acqua, suolo, natura e
territorio, assume carattere di ineludibilità per la programmazione
degli interventi e la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei
cittadini.
Sempre secondo quanto esposto nel III Rapporto i trasporti sono tra
i maggiori responsabili dell'inquinamento nelle città ed inoltre
PM10, ozono e biossido di azoto non accennano a diminuire.
Sintetizzando alcuni degli indicatori illustrati più
dettagliatamente nel Rapporto:
- Qualità dell'aria &
emissioni: per le concentrazioni di PM10, ozono e biossido di
azoto nelperiodo 1993-2005 nessuna chiara tendenza alla
diminuzione. Il trasporto su strada costituisce la principale
sorgente emissiva di PM10 per più della metà delle città
considerate.
- Trasporti: si rileva che il parco autovetture continua a
crescere nelle 24 realtà urbane; il numero di autovetture
pro-capite rimane tra i più alti d'Europa anche a livello dei
singoli comuni. Quasi tutte le città superano la quota di 500
autovetture ogni 1000 abitanti.
Il trasporto pubblico locale è caratterizzato da un alternarsi di
luci ed ombre. La quota di mezzi di superficie alimentata a gasolio
rimane assolutamente dominante, dal 60% a Parma al 99,9% di Reggio
Calabria. I mezzi di trasporto a trazione elettrica sono diffusi
principalmente nelle grandi città.
- Verde urbano: dal 1999 al 2003 quello gestito dal Comune
è aumentato nel 75% delle città mediamente dell'1,4% (con un
massimo di 6,6% a Palermo). I dati più recenti, relativi al 2003,
mostrano un valore medio del verde rispetto alla superficie
comunale pari a 4,9%. Trattandosi del solo verde di gestione
comunale, i valori riportati rappresentano una sottostima di tutto
il verde presente nelle città. La Disponibilità pro capite di verde
urbano mostra un aumento pari all'88% delle città, con un aumento
medio di 4,5 m2/abitante dal 1999 al 2003.
- Acque: a livello nazionale la copertura del servizio di
acquedotto appare accettabile ovunque. Essa in nessun caso risulta
inferiore, in termini di abitanti serviti/abitanti residenti, al
92% con un valore medio pari al 96%. A livello nazionale i servizi
di fognatura e depurazione mostrano un grado di copertura
rispettivamente dell'84% e del 74,8%. I valori dei dati relativi
agli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) dei 24 capoluoghi di
provincia con popolazione superiore ai 150.000 abitanti non si
discostano da quelli nazionali.
- Rifiuti: i valori più elevati di produzione di pro
capite nel 2004 si riscontrano a Prato e Catania e nelle città a
maggiore vocazione turistica - Firenze, Venezia e Roma. Alcune
città come Verona, Genova e Milano fanno registrare valori di
produzione di rifiuti urbani pro capite particolarmente bassi.
Raccolta differenziata: solo Padova, con circa il 40% di rifiuti
raccolti in maniera differenziata nel 2004, supera l'obiettivo del
35% fissato dal D.Lgs 22/97 per il 2003. I dati evidenziano, nel
triennio considerato (2002 - 2004), una forte crescita della
raccolta differenziata per Taranto (+116%), Catania (+113%), Roma
(+96%) e Palermo (+36%), tuttavia tali incrementi si traducono, in
termini assoluti, in percentuali di raccolta differenziata ancora
insoddisfacenti, al disotto del 10%.
a cura di Ufficio stampa APAT
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