Una legge che migliora la governance interistituzionale, mettendo a
punto in maniera più attenta le coerenze che devono esserci tra le
azioni portate avanti in tema di governo del territorio dai diversi
soggetti competenti".
Così l'assessore Marson ha presentato il 2 ottobre, insieme al
presidente Enrico Rossi, la proposta di riforma della legge 1 del
2005 approvata ieri dalla giunta.
"Certo – prosegue Marson -
è stata una messa a punto
lunga e faticosa, cui abbiamo lavorato molti mesi insieme alle
rappresentanze di Anci, Upi, Uncem, ma riteniamo il risultato
proficuo. Rispetto alla discussione nazionale sui possibili disegni
di legge per contrastare il consumo di suolo, come Regione Toscana
siamo riusciti, primi in Italia a proporre al Consiglio regionale
norme che introducono innovazioni significative nel contrasto al
consumo di suolo e nel riconoscimento del territorio rurale e del
suo valore in quanto tale".
Quella del contrasto al consumo di suolo è uno dei contenuti
salienti della proposta di legge.
"La novità rispetto alla legge
oggi vigente – spiega l'assessore Marson -
è che abbiamo
tradotto quelli che ora sono dei principi molto importanti ma in
quanto tali troppo spesso disattesi, in dispositivi operativi quali
la definizione di territorio urbanizzato e la netta
diversificazione delle procedure per intervenire in territorio
urbanizzato e in territorio rurale".
"Il territorio rurale che oggi viene ancora troppo spesso
considerato un insieme di lotti da 'sviluppare' va concepito come
patrimonio territoriale, risorsa fondamentale non solo per
l'equilibrio idrogeologico e ambientale, ma anche per l'economia
della Regione. Occorre un cambiamento di visione analogo a quello
che avvenne tra gli anni 50 e 60 del Novecento grazie anche al
contributo di Bianchi Bandinelli, con il passaggio dal
riconoscimento di singoli edifici di valore, a quello dei centri
storici quali organismi complessi".
Un altro elemento essenziale è l'accorciamento dei tempi.
"Come
ha evidenziato l'Irpet – dice ancora Marson -
i tempi medi
in Toscana per la redazione degli strumenti di governo del
territorio è di 6 anni, un tempo spropositato. Con Anci, Upi e
Uncem abbiamo convenuto che 2 anni sono un tempo fisiologicamente
più che adeguato e abbiamo deciso di introdurre forti sanzioni alle
possibilità di attuare trasformazioni urbanistiche e edilizie per
quei Comuni che avviino un procedimento di formazione di un atto di
pianificazione senza concluderlo entro questo termine".
Da sottolineare anche l'attribuzione di nuovi poteri alla
conferenza paritetica interistituzionale.
"La conferenza –
spiega Marson –
sarà in grado di valutare gli adeguamenti
realizzati in attuazione delle proprie richieste e in caso di
valutazione negativa, l'atto o parte di esso non potrà divenire
efficace. Inoltre la conferenza potrà pronunciarsi anche su
presunti contrasti con norme di legge e non solo tra
piani"-
"Mi auguro – ha concluso l'assessore -
che, visto il
lavoro approfondito e paziente di concertazione e discussione con
le rappresentanze istituzionali che è stato svolto, mi attendo che
i tempi per l'approvazione della legge siano, a questo punto,
ragionevolmente rapidi"".
Fonte: Regione Toscana
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