Si aggiunge anche Roma Capitale all'elenco dei Comuni che hanno
avviato l'operazione di revisione del classamento delle unità
immobiliari urbane di proprietà privata, ubicate nelle microzone
comunali caratterizzate da un anomalo scostamento fra il valore
medio di mercato e il valore medio catastale degli immobili, che ha
portato all'aggiornamento delle rendite catastali di 175mila
immobili delle microzone "anomale".
Ricordiamo che come previsto dall'art. 1, comma 335 della legge n.
311/2004, i Comuni possono richiedere all'Agenzia delle Entrate la
revisione revisione parziale del classamento delle unità
immobiliari di proprietà privata site in microzone comunali, per le
quali il rapporto tra il valore medio di mercato individuato ai
sensi del regolamento di cui al D.P.R. n. 138/1998, e il
corrispondente valore medio catastale ai fini dell'applicazione
dell'imposta comunale sugli immobili si discosta significativamente
dall'analogo rapporto relativo all'insieme delle microzone
comunali.
I Comuni che finora hanno richiesto all'Agenzia l'attivazione del
processo revisionale sono: Atri (TE), Bari (BA), Bassano del Grappa
(VI), Casale Monferrato (AL), Castellaneta (TA), Cervia (RA),
Ferrara (FE), Lecce (LE), Milano (MI), Mirandola (MO), Orvieto
(TR), Perugia (PG), Ravarino (MO), Roma Capitale (RM), Spello (PG),
Spoleto (PG), Todi (PG).
L'ultimo Comune che ha avviato la variazione del classamento è Roma
Capitale che ha visto modificare 175mila immobili, con un
incremento complessivo di oltre 123 milioni di euro di rendita
catastale. Le zone sulle quali si è intervenuto sono: Centro
Storico, Aventino, Trastevere, Borgo, Prati, Flaminio 1, XX
Settembre, Monti, San Saba, Testaccio, Gianicolo, Delle
Vittorie-Trionfale, Flaminio 2, Parioli, Salario Trieste, Esquilino
e Ville dell'Appia.
Una delle conseguenze più evidenti è la sostanziale scomparsa di
alcune vecchie categorie non più attuali, come ad esempio quella
ultrapopolare (A/5), e la forte riduzione delle abitazioni di tipo
popolare (A/4) ed economico (A/3), che erano ancora presenti in
diverse zone del Centro.
La conseguenza di questa variazione sarà la notifica degli avvisi
di accertamento catastale, opportunamente motivati, con i quali i
cittadini interessati potranno conoscere l'aggiornamento dei dati
riguardanti la categoria, la classe e la rendita dei propri
immobili.
Nel caso in cui le modifiche risultino inesatte, è possibile
utilizzare il servizio telematico di Correzione dati catastali
online - Contact Center del sito internet dell'Agenzia. Se il
contribuente, invece, ritiene non fondato in tutto o in parte
l'avviso di accertamento catastale, può chiedere che venga
riesaminato in autotutela, inviando all'ufficio provinciale -
Territorio di Roma una domanda in carta semplice, con la
documentazione a suo sostegno. La domanda di riesame in autotutela
non sospende, tuttavia, i termini per un eventuale ricorso al
giudice tributario, da presentare entro 60 giorni dalla data di
notifica dell'avviso di accertamento catastale.
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