Pubblichiano, qui di seguito, un comunicato stampa dell’Agenzia
delle entrate. “Alcuni organi di stampa hanno dato ampio spazio
alla notizia che l’Associazione Contribuenti Italiani ha annunciato
“l’avvio di una nuova causa collettiva contro le rivalutazioni
illegittime delle rendite catastali emesse dall’Agenzia del
Territorio”.
L’iniziativa è da porsi in relazione al comunicato del 30 gennaio
u.s. pubblicato da detta Associazione sul sito
www.contribuenti.it.
La notizia allarmistica poggia su presupposti inesistenti in
quanto, allo stato attuale, i procedimenti in corso di revisione
delle rendite riguardano solo undici comuni (Ferrara, Casale
Monferrato, Cervia, Perugia, Spello, Spoleto, Orvieto, Bari,
Mirandola, Ravarino e Milano, solo per quattro microzone).
Infatti, in tali comuni l’Agenzia del Territorio ha attivato, su
specifica istanza delle Amministrazioni comunali, la revisione
parziale del classamento, ai sensi del comma 335 dell’art. 1 della
legge n. 311/2004 (Finanziaria 2005), finalizzata a perequare il
livello impositivo immobiliare nell’ambito del territorio comunale
nelle sole microzone nelle quali si registra uno scostamento del
rapporto tra il valore medio di mercato ed il valore medio
catastale superiore o inferiore di almeno il 35% rispetto
all’analogo rapporto misurato su tutto il territorio comunale.
I procedimenti sono tuttora in corso di istruttoria e al momento
nessuna rivalutazione delle rendite catastali è stata
attribuita.
Il numero 900 (“…Rivalutazioni delle rendite catastali comunicate
ai contribuenti di 900 comuni d’Italia… “), sul quale si continua a
far confusione, riguarda i 904 comuni interessati dal provvedimento
del 12 maggio 2006, con il quale l’Agenzia del Territorio,
ottemperando alle previsioni della vigente normativa, ha disposto
la pubblicazione, nel Supplemento Ordinario della Gazzetta
Ufficiale del 29 maggio u.s., delle integrazioni delle tariffe di
904 Comuni. Si tratta di Comuni che non presentavano la categoria
A/10 “Uffici privati”, con la conseguente impossibilità -in questi
Comuni - di attribuire correttamente la rendita alle unità
immobiliari adibite ad uffici. Ciò dimostra, in maniera
inequivocabile, che nessuna rivalutazione di rendita catastale di
abitazione è derivata e potrà derivare da tali provvedimenti e
dalle conseguenti operazioni attuative. Le integrazioni apportate
ai “quadri tariffari” non comportano un aumento delle rendite e non
riguardano le civili abitazioni, ma, come già detto, gli uffici
privati.
Per quanto riguarda Napoli è in corso un’operazione, decisa dal
Comune e messa a punto dall’Agenzia del Territorio, su richiesta
dello stesso Comune, di rilassamento catastale di numerosi edifici
urbani siti in aree che negli ultimi anni sono state riqualificate
soprattutto per effetto dell’entrata in servizio della nuova
metropolitana collinare, a cominciare da alcune zone dei quartieri
Vomero, Arenella, Avvocata e Chiaia.
L’obiettivo dell’operazione è di aggiornare, in base a quanto
previsto dalla legge n. 662/1996, i valori che non risultino
congrui “rispetto a fabbricati similari e aventi le medesime
caratteristiche”. Su 120.000 unità immobiliari segnalate dal Comune
n. 57.000 sono state oggetto di variazione di rendita, anche in
diminuzione, con conseguenti circa 87.000 notifiche, tenendo conto
delle contestazioni. I ricorsi sono a tutt’oggi circa 3.000.
Roma, 02 febbraio 2007”
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