Sul problema delle
nuove tasse sulla Casa introdotte dalla
Legge di stabilità 2014 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale
del 27 dicembre, fanno sentire la loro voce
Paolo Buzzetti
Presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili),
Corrado Sforza Fogliani Presidente di Confedilizia e Franco
Repetto Presidente della Fiaip (Federazione italiana agenti
immobiliari professionali) collegio di Alessandria.
Paolo Buzzetti, con un duro commento in merito alle ipotesi
di modifiche al rialzo al tetto dell’aliquota Tasi, la tassa sui
servizi indivisibili dei Comuni che insieme alla Tari (sui rifiuti)
e all'Imu per le seconde e terze case, costituisce una delle
componenti della nuova Iuc (Imposta unica comunale), ha precisato
che “Non si è neanche approvata definitivamente la Tasi che già si
parla di nuove modifiche, questo è il paradosso tutto italiano che
quando c’è bisogno di far cassa ci si rivolge sempre e solo alla
casa, il bene principale degli italiani” ed ha, anche, aggiunto che
“Negli ultimi due anni il balletto delle tasse sulla casa ha
prodotto solo maggiori difficoltà per le famiglie e per le imprese
del settore, tutto ciò mentre l’emergenza abitativa aumenta
pericolosamente ed è ormai un allarme sociale. Non si possono
prendere in giro i cittadini, il balletto di sigle, cifre e
aliquote deve fermarsi”.
Alle dichiarazioni di Buzzetti si aggiungono quelle di
Corrado
Sforza Fogliani che in un comunicato stampa del 23 dicembre
scorso ha precisato che “Sulla base del disegno di legge di
stabilità la proprietà edilizia pagherà, nel solo 2014, quasi 24
miliardi di euro nel caso in cui tutti i Comuni applichino
l’aliquota minima della TASI, e addirittura 27 nel caso in cui i
Comuni applichino l’aliquota massima. Cifra alla quale si
aggiungono i 500 milioni di gettito che il Governo prevede di
ottenere dalla tassazione delle case non affittate. Le maggiori
imposte relative agli anni 2012-2014 per effetto dei moltiplicatori
Monti e dell’istituzione della TASI ammonterebbero a 39,9 miliardi
nell’ipotesi minima e a 43,1 miliardi nell’ipotesi di applicazione
dell’aliquota massima da parte dei Comuni.” aggiungendo, anche, che
“Fino al 2011, infatti, l’ICI era applicata su una base imponibile
che era di gran lunga inferiore rispetto a quella adottata a
partire dal 2012. Per le abitazioni, in particolare, il
moltiplicatore da applicare alla rendita catastale ai fini del
calcolo dell’imposta è passato nel 2012 da 100 a 160, con un
aumento – quindi – del 60 per cento. I moltiplicatori Monti sono
stati posti a base dell’IMU, oltre che nel 2012, pure nel 2013 ed
essi costituiranno la base di tassazione anche per il 2014 sia ai
fini dell’IMU sia ai fini della TASI, tributo previsto nell’ambito
dell’imposta unica comunale (IUC).
Per ultimo registriamo la dichiarazione di
Franco Repetto
che in merito alla legge di Stabilità precisa “Siamo di fronte ad
una Legge di Stabilità inaccettabile: una vera e propria maxi
stangata sulla casa. Così, si continua a penalizzare i cittadini
italiani, le famiglie e i contribuenti onesti. Si mette mano alle
tasche e ai risparmi di anziani e giovani indiscriminatamente e si
mortificano le piccole e medie imprese costrette a pagare, in tempo
di crisi, ancora di più rispetto a quanto si pagava con la
vituperata Imu, già con il governo Monti”. Repetto riporta anche
quanto espresso dal Presidente nazionale
Paolo Righi che ha
dichiarato “Nessun altro Paese, in Europa, ha mai subito un
prelievo fiscale così alto sull’immobiliare. Le maggiori imposte
sulla casa previste con la Legge di Stabilità, per effetto dei
moltiplicatori Monti e dell’istituzione della Tasi, nei prossimi
anni prosciugheranno i già ridotti portafogli degli italiani,
negando risorse vitali alla sopravvivenza di molte famiglie,
anziani e milioni di piccole e medie imprese. Nella storia del
nostro Paese è la prima volta che si attacca in maniera frontale un
intero comparto come quello dell’edilizia ed immobiliare, già
duramente colpito dalla crisi. A quanto pare, invece di tagliare la
spesa pubblica improduttiva, si preferisce danneggiare l’ottanta
per cento degli italiani, proprietari di una casa, e milioni di
negozianti, agricoltori e piccole imprese, che pagheranno ancora
più imposte dirette ed indirette nel 2014. Per Alessandria ed i
suoi cittadini una ulteriore difficoltà da affrontare nel difficile
percorso di ripresa".
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