Approvato dalla giunta regionale il Paer, il Piano ambientale ed
energetico regionale, lo strumento per la programmazione ambientale
ed energetica della Toscana. E' un Piano che guarda all'Europa. Il
nuovo Piano si divide in due grandi aree tematiche: 1) sostenere la
transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e
contrastare i cambiamenti climatici attraverso la diffusione della
green economy 2) promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici,
la prevenzione e la gestione dei rischi.
Il Piano indica cinque macro aree di intervento necessarie per
adattarsi ai cambiamenti climatici in atto e per ridurre il rischio
sismico, stimando i costi nel medio periodo (per difesa del suolo,
risorsa idrica, difesa della costa, tutela della biodiversità e
rischio sismico). Inoltre indica nella green economy un possibile
modello di sviluppo su cui incentrare la ripresa .
"Il Paer è stato concepito come un piano pluriennale di opere
pubbliche - dice dichiarato l'assessore regionale all'ambiente e
all'energia Anna Rita Bramerini - e tre sono le sfide che si
propone: l'adattamento ai cambiamenti climatici, la green economy e
la prevenzione dei rischi. La messa in sicurezza implica
investimenti elevatissimi che contrastano con le ridotte capacità
di spesa degli enti pubblici, Regioni comprese. Per questo abbiamo
deciso di stimare per tutte le aree di intervento il fabbisogno
totale e quindi favorire uno stanziamento finanziario annuo
costante, da destinare alla realizzazione degli interventi".
Il nuovo passo della programmazione
Per la prima volta il Paer segna un cambio di passo nella politica
della programmazione delle risorse. Stima innanzitutto il
fabbisogno per la realizzazione dei vari interventi nel medio-lungo
periodo, in un arco temporale 2014-2030 e prevede un percorso che
prenda in considerazione i vari canali per il finanziamento, sia
regionali, nazionali che comunitari. In particolare, per il
programma straordinario degli interventi strategici per la risorsa
idrica stima un fabbisogno di 875 milioni di euro. Per la difesa
del suolo, un fabbisogno minimo di 1,5 miliardi di euro. Per gli
interventi strategici per la difesa della costa un fabbisogno di
190 milioni di euro e per il programma pluriennale per la sicurezza
sismica 390 milioni di euro.
Impatto su Pil e occupazione
Gli investimenti previsti dal Paer sono in grado di produrre un
incremento percentuale medio del Pil pari allo 0,2% (0,3% al 2030).
A questo si associa un aumento medio dell'occupazione regionale
dello 0,26% (0,4% al 2030) che corrisponde a circa 4700 unità
lavorative in più all'anno.
Green ecomomy
Priorità regionale è la creazione di una vera e propria economia
green che sappia includere in Toscana le 4 fasi dello sviluppo:
ricerca, produzione (anche sperimentale), installazione impianti,
consumo sostenibile e efficienza. Partendo dalle specificità della
Toscana il Paer punta allo sviluppo di nuove forme di riutilizzo
dei rifiuti (filiera recupero materia); alla diversificazione degli
usi dalla fonte geotermica con la media entalpia (filiera del
calore); uso degli scarti agricoli e di manutenzione delle aree
boscate per la produzione di energia ma anche valorizzazione del
legno per l'impiego nella eco-edilizia (filiera del legno).
Obiettivo Fer 20%
L'obiettivo di consumo di energia da fonti rinnovabili (Fer) da
raggiungere è contenuto all'interno del decreto Burden Sharing che
assegna alla Toscana un target del 16,5% di consumo da rinnovabili
termiche e elettriche sul consumo energetico complessivo. Il Paer
vuole andare oltre gli obiettivi fissati sul tema delle energie
rinnovabili del decreto Burden Sharing e realizzare il 20% al 2020
(assieme al 50% di consumo di energia elettrica da
rinnovabili).
Aree non idonee
Il Paer contiene tre allegati sulle aree non idonee a installazione
di impianti fotovoltaici, eolici e a biomasse. Quelle che
riguardano il fotovoltaico sono già oggetto della legge regionale
11 del 2011, mentre per l'eolico e le biomasse la predisposizione
delle aree non idonee è avvenuta in collaborazione con gli uffici
degli assessorati all'urbanistica, pianificazionedel territorio e
paesaggio e quello all'agricoltura oltre che con il Ministero per i
beni ambientali e culturali.
Una strategia regionale per la biodiversità
La Toscana è la prima regione in Italia a dare attuazione a quanto
previsto dalla normativa vigente per la tutela della biodiversità,
sia a livello nazionale che europeo. Il documento definisce i
valori target per preservare il ricco patrimonio naturale della
nostra regione e conclude un lavoro iniziato nel 2008 in
collaborazione con il Wwf.
I Progetti speciali
Il Paer include anche le schede di 4 Progetti speciali che segnano
temi di particolare interesse in termini di integrazione delle
politiche ambientali con le altre strategie regionali. Nel
dettaglio, vengono definiti i seguenti progetti: ambiente e salute,
per rafforzare il legame tra pressioni ambientali e prevenzione
sanitaria; filiera agri-energia, per promuovere lo sviluppo
sostenibile di una filiera delle biomasse attenta alle
caratteristiche del territorio; parchi e turismo, per valorizzare
il patrimonio naturalistico toscano preservandone i valori;
mobilità sostenibile, per rilanciare il diffondersi di forme di
mobilità meno inquinanti con particolare richiamo a quella
elettrica.
fonte www.regione.toscana.it
© Riproduzione riservata