L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Dicembre 2013;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di dicembre
2013 con la nuova base 2010 sul valore di 107,10 con una
lieve variazione positiva rispetto a quello del mese
precedente.
La variazione mensile è stata pari al + 0,3 % e quella annua
del + 0,6 %. Ai fini della determinazione del trattamento
di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Dicembre
2013 ed il 14 Gennaio 2014, occorre rivalutare la quota accantonata
al 31 Dicembre 2012 dello 3,735577 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di
riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la
precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010
dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di
Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto
al 75%, si è attestato allo 0,450 % e l'indice biennale
al 2,250 %.
L'Istat spiega che, nel mese di dicembre 2013, per quanto
concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività,
gli incrementi congiunturali più significativi si sono
verificati nei capitoli Trasporti (+ 1,1 %), Prodotti alimentari e
bevande analcoliche (+ 0,7 %), Abitazione, acqua, elettricità e
combustibili e Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,3 % per tutti
e due), Abbigliamento e calzature (+ 0,1 %).
Variazioni nulle si sono registrate nel capitolo Abitazioni,
acqua, elettricità e combustibili. Bevande alcoliche e tabacchi,
Mobili, articoli e servizi per la casa, Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei
capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (- 0,4 %), Servizi
sanitari e spese per la salute, Comunicazioni e Altri beni e
servizi (- 0,1 % per tutti e tre).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate
nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 1,7 %),
Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione (+ 1,3 % per tutti e
due), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 1,2 %),
Ricreazione, spettacoli e cultura e Servizi ricettivi e di
ristorazione (+1,1 % per entrambi).< br />
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Altri
beni e servizi (+ 0,2 %), Abitazione, acqua, elettricità e
combustibili (+ 0,5 %), Servizi sanitari e spese per la salute (+
0,6 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,7 %), Trasporti (+ 0,8
%).
Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in
nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nel
capitolo Comunicazioni (- 9,7 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle
città di L’Aquila (+ 1,3 %), Reggio Calabria (+ 1,0 %), Bari e
Genova (+ 0,9 % per entrambe), Napoli, Milano e Aosta (+ 0,8 % per
tutte e tre), Trento e Torino (+ 0,7 % per entrambe), Potenza,
Ancora e Firente (+ 0,6 % per tutte e tre), Cagliari e Roma (+ 0,5
% per tutte e due), Perugiae e Trieste (+ 0,4 % per tutte e due),
Bologna (+ 0,1 %), Palermo e Venezia (- 0,1 % per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 21 febbraio
2014.
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