Le nostre case possono essere comode e sicure, ben isolate e
correttamente soleggiate, oppure possono essere scomode e
dispendiose, troppo calde d'estate e fredde in inverno; possono
contribuire a migliorare la nostra qualità della vita o, al
contrario, pesare significativamente sulla spesa familiare per
raggiungere minimi livelli di benessere e contribuire enormemente
all'inquinamento urbano determinato dagli impianti di
riscaldamento, che per scaldare adeguatamente questi edifici
colabrodo bruciano combustibili fossili. L'innovazione ambientale
rappresenta, inoltre, la via più interessante e utile per
risollevare il settore immobiliare e dell'edilizia nel suo
complesso, grazie alle notevoli opportunità che offre anche in
termini occupazionali ed economici.
Questi i presupposti dell'indagine di Legambiente Tutti in classe
A, sulla qualità del patrimonio edilizio italiano, presentata oggi
a Roma, dal vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini in una
conferenza stampa che ha visto anche la partecipazione di Leopoldo
Freyrie (Presidente CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), e Antonio Scala
(Responsabile Energy Service Mass Market Enel Energia).
L'indagine ha preso in considerazione oltre 500 edifici in 47 città
italiane, grazie a un team di esperti che viaggiando da nord a sud
del Paese, ha fotografato con un'apparecchiatura termografica la
situazione termica degli edifici confrontando le rese di
costruzioni recenti, firmate anche da note archistar con palazzi
costruiti nel dopoguerra e edifici dove sono stati realizzati
interventi di retrofit, evidenziando come una riqualificazione
energetica ben fatta possa permettere di realizzare risultati
significativi di riduzione dei consumi energetici.
"In un periodo di crisi drammatica come quello che sta vivendo
il mercato immobiliare italiano, la sfida di innovazione proposta
dall'Unione europea va assolutamente raccolta -
ha
dichiarato il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -
perché attraverso la chiave dell'energia è possibile
riqualificare gli edifici in cui viviamo e lavoriamo, per renderli
oltre che meno energivori più belli, ospitali, salubri. E' una
opportunità che va colta fino in fondo, per arrivare ad azzerare le
bollette delle famiglie, per creare lavoro in un campo ad alto
tasso di occupazione e con importanti possibilità di ricerca
applicata. Ma questa direzione di cambiamento responsabilizza
tutti, dalla pubblica amministrazione agli imprenditori edili, dai
progettisti ai cittadini. In 13 regioni -
ha continuato
Zanchini - non esiste alcun tipo di controllo sui certificati
di prestazione energetica degli edifici e così si calpestano i
diritti dei cittadini che dovrebbero essere correttamente informati
sulle prestazioni energetiche e sulla sicurezza delle loro
abitazioni".
L'analisi termografica ha riguardato edifici residenziali, scuole e
uffici costruiti nel dopoguerra e altri più recenti. Sono state
verificate anche le prestazioni di quelli già certificati di Classe
A e di quelli ristrutturati, e di alcuni edifici costruiti dopo il
2000, ossia dopo l'adozione delle direttive europee in materia di
risparmio energetico e isolamento Su gran parte di questi immobili,
nuovi e già vecchi, i problemi sono evidenti. Da Milano a Torino,
fino alla periferia di Bari, dal progetto C.A.S.E. a L'Aquila, al
quartiere Parco Leonardo a Roma, si ravvisano problemi di elementi
disperdenti, con distribuzione delle temperature superficiali
estremamente eterogenee. Spesso anche per edifici che si promuovono
come "biocase" o a basso consumo energetico.
Che in "Classe A" si viva meglio lo dimostrano invece le
termografie di edifici ben progettati, costruiti e certificati,
come il quartiere Casanova a Bolzano o alcuni immobili nuovi o
ristrutturati a Firenze, Udine o Perugia, che mostrano un
comportamento omogeneo delle facciate e l'assenza di ponti termici
significativi, la precisa scelta di sfruttare al meglio
l'esposizione dell'edificio e l'uso di specifici materiali per le
diverse facciate al fine di sfruttare al meglio la radiazione
solare, minimizzando i consumi energetici per il condizionamento
invernale con un risparmio, per i fortunati abitanti di questi
edifici, fino a 2mila euro ogni anno.
Attenzioni e benefici che non ritroviamo, purtroppo, nemmeno in
edifici progettati da architetti di fama internazionale e costruiti
negli ultimi dieci anni, come mostrano le termografie realizzate su
edifici costruiti a Milano, Roma e Alessandria da Fuksas, Krier e
Portoghesi, dove l'analisi a infrarossi ha dato risultati simili a
quelli di altri edifici recenti di firme meno prestigiose, con
difetti nelle superfici perimetrali ed elementi disperdenti nelle
strutture portanti.
"In tutti e tre gli edifici "famosi" analizzati, l'impronta
architettonica che si voleva proporre è chiara e riconoscibile
-
commenta Edoardo Zanchini -
è indispensabile che
tutti, dalle archistar ai tecnici e a chi costruisce,
contribuiscano a rendere più bella e efficiente l'edilizia
italiana".
In questo rapporto si segnalano, inoltre, la situazione e i
problemi della normativa nazionale, l'articolato e inadeguato
quadro di regole nelle diverse regioni in particolare per quanto
riguarda controlli e sanzioni, ma anche le buone pratiche attuate
da alcuni Comuni. Gli edifici, infatti, sono responsabili di una
grossa fetta dei consumi energetici italiani e delle emissioni di
gas serra.
La direttiva europea 2002/91 ha introdotto precisi obiettivi in
termini di rendimento energetico e l'obbligo della certificazione
degli edifici nuovi (con le diverse classi di appartenenza, dalla A
alla G) e nelle compravendite di quelle esistenti. Poi Bruxelles si
è spinta oltre, con la direttiva 31/2010, che prevede date precise
per una transizione radicale. Dal 1 gennaio 2021 tutti i nuovi
edifici, sia pubblici che privati, dovranno essere neutrali da un
punto di vista energetico, ossia dovranno garantire prestazioni di
rendimento dell'involucro tali da non aver bisogno di apporti per
il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli
attraverso le fonti rinnovabili. Entro il 30 Aprile 2014, inoltre,
il Governo italiano dovrà inviare a Bruxelles una 'strategia a
lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione
del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia
pubblici che privati'.
Nonostante la nuova programmazione europea 2014-2020 preveda
consistenti risorse per l'efficienza energetica che possono
diventare un volano per riqualificare il patrimonio edilizio e le
città e non esista oggi alcuna ragione economica o tecnica che
possa impedire che tutti i nuovi edifici siano progettati e
costruiti per essere in Classe A di prestazione energetica (grazie
al contributo di pannelli solari termici o fotovoltaici, pompe di
calore geotermiche o altri impianti da fonti rinnovabili),
continuiamo ad assistere a rinvii e ritardi nell'applicazione delle
direttive e ad azioni di vero e proprio sabotaggio da parte delle
solite lobby non interessate a salvaguardare gli interessi delle
famiglie, dell'ambiente e delle imprese che puntano sulla green
economy.
Affinché si avvii una stagione di cambiamento e di innovazione
profonda delle città italiane per migliorarne la qualità e la
vivibilità, occorre, secondo Legambiente, percorrere diverse strade
in parallelo: bisogna introdurre regole omogenee in tutta Italia
per le prestazioni in edilizia e controlli indipendenti su tutti
gli edifici con sanzioni vere per chi non rispetta le regole.
Altrettanto indispensabile è dare certezza rispetto alla sicurezza
antisismica degli edifici stabilendo l'obbligo di dotarsi di un
libretto antisismico per tutti gli edifici esistenti
Per migliorare le prestazioni energetiche è necessario stabilire
per i nuovi edifici e per le ristrutturazioni edilizie oltre una
certa dimensione lo standard minimo obbligatorio di Classe A su
tutto il territorio nazionale; va premiato, nelle ristrutturazioni
edilizie, il miglioramento della classe energetica di appartenenza,
e per facilitare questo processo occorre rendere permanenti le
detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione
energetica del patrimonio edilizio (50-65%) offrendo un orizzonte
temporale serio, e allargando gli incentivi gli interventi di
consolidamento antisismico degli edifici.
C'è bisogno di nuovi strumenti per il finanziamento degli
interventi di riqualificazione. Occorre introdurre un fondo
nazionale di finanziamento e di garanzia per gli interventi di
riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati, come
prevede la stessa Direttiva 2012/27, per realizzare misure di
miglioramento dell'efficienza e di sicurezza antisismica.
E' necessario poi, introdurre nuovi strumenti per gli interventi di
retrofit energetico degli edifici condominiali. In Italia
realizzare interventi di riqualificazione energetica complessiva di
edifici condominiali è difficilissimo per un quadro di regole e
incentivi inefficace. Occorre creare le condizioni tecniche e
economiche per rendere vantaggiosi interventi che possono
consentire di migliorare le prestazioni delle abitazioni e di
garantire risparmi energetici quantificabili e verificabili per le
famiglie, oltre che di consolidamento antisismico.
La pagella delle Regioni per l'efficienza energetica in edilizia
|
Regioni
|
Obblighi su efficienza energetica
edifici
|
Obblighi contributo
rinnovabili
|
Obblighi su
certificazione
|
Controlli e sanzioni sulle
certificazioni
|
1
|
Pr. Bolzano
|
SI
|
SI
|
SI
|
SI
|
2
|
Pr. Trento
|
SI
|
SI
|
SI
|
SI
|
3
|
Lombardia
|
SI
|
SI
|
SI
|
SI
|
4
|
Piemonte
|
SI
|
SI
|
SI
|
SI
|
5
|
Emilia-Romagna
|
SI
|
SI
|
SI
|
SI
|
6
|
Puglia
|
SI
|
NO
|
SI
|
SI
|
7
|
Liguria
|
SI
|
SI
|
SI
|
NO
|
8
|
Valle d'Aosta
|
SI
|
SI
|
SI
|
NO
|
9
|
Lazio
|
NO
|
SI
|
SI
|
NO
|
10
|
Umbria
|
NO
|
SI
|
SI
|
NO
|
11
|
Friuli Venezia Giulia
|
NO
|
NO
|
SI
|
SI
|
12
|
Toscana
|
NO
|
NO
|
SI
|
SI
|
13
|
Marche
|
NO
|
NO
|
SI
|
NO
|
14
|
Basilicata
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
15
|
Calabria
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
16
|
Campania
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
17
|
Molise
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
18
|
Sardegna
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
19
|
Sicilia
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
20
|
Veneto
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
21
|
Abruzzo
|
NO
|
NO
|
NO
|
NO
|
Promosse e bocciate: la pagella delle Regioni e Province
autonome italiane rispetto all'efficienza energetica in
edilizia:
1 -4: promosse;
5 -8: Regioni promosse ma con alcune lacune normative da
recuperare;
9 - 10: Regioni bocciate per lacune normative;
11 -21: Regioni bocciate per assenza di normativa in materia.
Fonte: Legambiente
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