Autorità di Vigilanza Contratti Pubblici a rischio soppressione

25/03/2014

Tutti contro l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Recentemente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, nel corso di un'audizione alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, ha consegnato una memoria nella quale ha precisato che "per quanto concerne l'Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, necessariamente tale organismo va portato all'interno delle competenze del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, consentendo in tal modo un contenimento dei costi ed una diretta correlazione tra procedure contrattuali ed interventi infrastrutturali".

Il Ministro ha parlato anche della riforma delle norme sugli appalti (codice di contratti e Regolamento di attuazione) necessaria in occasione delle nuove direttive approvate dall'Unione europea precisando che le direttrici della riforma possono essere quelle dello snellimento delle procedure, dei paletti alle riserve e dell'aggregazione delle stazioni appaltanti.

Nel corso dell'audizione, che è stata sospesa, è stato stabilito di rinviare ad altra seduta, che sarà fissata d'intesa con il Ministro Lupi, la formulazione dei quesiti e delle osservazioni da parte dei deputati che avanzeranno la richiesta, nonché la conseguente replica dello stesso Ministro.

Ovviamente, in queste condizioni, è lecito chiedersi cosa succederà all'AVCpass ed alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici ma, ancora di più, come si trasformerà il sistema di qualificazione che in atto è in mano delle SOA poste sotto il controllo dell'Autorità.

Alla memoria del Ministro Lupi, si aggiunge, poi, il Piano Cottarelli che tra gli Enti da sopprimere inserisce, anche, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture con l'AVCPass che viene depotenziato per quel che riguarda i controlli sulla regolarità contributiva dei concorrenti; nel capitolo del Piano Cottarelli dedicato alla "Spesa per investimenti pubblici" viene precisato che per evitare lunghi tempi di esecuzione, procedure farraginose e poco competitive, stazioni appaltanti poco attrezzate, immobilizzazione di risorse finanziarie, continue varianti progettuali, lievitazione dei costi, occorre:
  • programmare meglio le opere pubbliche accelerando l'istituzione di un "fondo progetti" e di un "fondo opere" trasferendo le risorse solo a progetti che raggiungono determinati livelli di maturazione;
  • risolvere il problema delle opere ferme con:
    • forti azioni di sorveglianza nell'esecuzione e messa in esercizio delle opere programmate dal CIPE (350/600 ispezioni entro il 2015); definanziamento automatico in caso di mancato avvio delle opere;
    • revisione dei requisiti, funzioni e responsabilità del Responsabile Unico del Procedimento;
    • messa in esercizio dell'opera entro i 90 giorni dal collaudo tecnico-amministrativo pena l'applicazione di sanzioni (responsabilità erariale/risarcimento danno).

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, quindi, assediata e, quasi certamente, con i giorni contati nel ruolo di organismo indipendente.



© Riproduzione riservata