GARE BLOCCATE CON NORME INAPPLICABILI

21/02/2007

I Costruttori Siciliani chiedono alla Regione un nuovo disegno di legge: con le attuali norme sugli appalti, infatti, molti di questi vengono annullati.
Le gare di appalto sono in calo del 16% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno; inoltre vi sono troppi ribassi identici e le aggiudicazioni, così, vengono annullate.

E diminuisce anche l’importo complessivo dei lavori in gara: 1.119 miliardi di euro nel 2006 contro i 1.420 del 2005.
Il presidente Salvatore Arcovito ha chiesto al governo della regione di modificare la legge introducendo un cambiamento che già avrebbe dovuto essere presentato con la legge finanziaria regionale ma che poi, all’ultimo, è saltato.
Si chiede, così, un’ennesima modifica alla normativa in vigore, con l’obiettivo di avere una maggiore trasparenza che permetta di correre al riparo dal rischio di turbative d’asta e, soprattutto, una maggiore celerità.

Arcovito, rivolgendosi all’assessore regionale ai lavori pubblici Agata Consoli, ha chiesto che “venga presentato un disegno di legge con unico articolo nel quale si precisi che, dovendo ovviare a tali inconvenienti, la media sia calcolata tra i ribassi fino a cinque cifre decimali e che l’aggiudicazione sia fatta all’offerta che sia pari o che più si avvicini per difetto alla media ottenuta”.
Ad oggi, invece, la media dei ribassi è fatta tenendo in considerazione fino a tre cifre decimali e l’appalto viene aggiudicato fra le offerte rimaste in gara, scegliendo quella più vicina per difetto alla media.
Nella stessa nota alla Consoli, Arcovito continua dicendo che “bisogna rimediare subito non solo per sbloccare l’aggiudicazione di opere pubbliche indispensabili per dare ossigeno all’economia siciliana ormai asfittica, ma anche per evitare che la non completa previsione del legislatore generi storture istituzionali e mancanza di certezze fra gli imprenditori.

A cura di Paola Bivona


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