Con l'approvazione del
Documento di Economia e Finanza 2014
da parte del Consiglio dei Ministri n. 12 dell'8 aprile 2014, il
Governo Renzi ha definito il crono-programma strategico che
dovrebbe contenere le
"misure di impatto immediato che si
inscrivono in un piano di riforme strutturali". Questo è,
almeno, l'obiettivo dichiarato del DEF 2014 che definisce i tre
pilastri della riforma: istituzioni, economia e lavoro.
Riforma delle istituzioni
Si torna a parlare di riforma elettorale, abolizione delle
Province, revisione delle funzioni del Senato e riforma del Titolo
V della Costituzione. Modifiche che servirebbero a rendere più
snello e veloce il sistema politico-istituzionale italiano,
responsabile di aver rallentato, e talvolta ostacolato, la gestione
della cosa pubblica, sia a livello nazionale che locale, nonché di
aver ritardato la ripartenza dell'economia italiana.
Riforma economiche
Anche qui sono state delineate le principali misure che dovrebbero
avere un impatto nel medio periodo ed in particolare:
- un processo di revisione della spesa pubblica in grado
di ridurre il cuneo fiscale e di essere parte integrante del
processo di preparazione del bilancio dello Stato e delle altre
Amministrazioni Pubbliche attraverso indicatori di impatto in grado
di misurare l'efficacia e l'efficienza della spesa;
- la riduzione del cuneo fiscale attraverso:
- la diminuzione delle imposte sui redditi da lavoro dipendente
per le fasce più basse;
- la riduzione dell'Irap nella misura del 10% l'anno.
- l'accelerazione del programma di privatizzazione di
alcune società statali e di parte del patrimonio immobiliare;
- il pagamento dei debiti commerciali arretrati da parte
delle Amministrazioni pubbliche;
- la semplificazione del rapporto tra imprenditore e
amministrazione in senso ampio (fisco, autorità amministrative
di autorizzazione e tutela, giustizia civile, ecc.).
Riforme del lavoro
Qui si parla di
Jobs Act ovvero di un processo di
semplificazione del mercato del lavoro che superi segmentazioni e
rigidità, contribuendo strutturalmente all'aumento
dell'occupazione, soprattutto giovanile, e della produttività del
lavoro.
Oltre le proposte strutturali sono state inserite misure immediate
volte a dare risposte concrete ai cittadini, in particolare:
- Piano scuola: destinando circa 2 miliardi di risorse per
la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
- Fondo di Garanzia: con 670 milioni di risorse aggiuntive
nel 2014 e complessivamente oltre 2 miliardi nel triennio per le
piccole e medie imprese.
- Piano casa: 1,3 miliardi per interventi destinati
all'acquisto o alla ristrutturazione.
- Fondi strutturali: che serviranno alla programmazione
immediata di interventi contro il dissesto idrogeologico e
la tutela del territorio.
Che siano le classiche promesse da marinaio non è dato saperlo
anche se, purtroppo, la politica degli ultimi decenni non ci ha
riservato alcuna sorpresa positiva.
Il commento dell'OICE
A pochi giorni dalla sua approvazione, pur riservandosi un'analisi
più profonda, anche l'OICE, l'Associazione delle società di
ingegneria e architettura aderente a Confindustria, ha voluto fare
un commento al DEF 2014, ritenendo complessivamente positive le
proposte del Governo Renzi. "Sul documento presentato nei
giorni scorsi - ha affermato il Presidente ing. Patrizia
Lotti - pur riservandoci commenti più analitici quando
seguiranno i provvedimenti di legge, il nostro giudizio è
complessivamente positivo. Nello specifico le risorse destinate al
tema della prevenzione e della riduzione del rischio idrogeologico,
per realizzare immediatamente interventi cantierabili che risolvano
le emergenze più rilevanti, rappresentano senza dubbio un segnale
positivo. Riteniamo, però, che per affrontare in maniera più
efficace un tema così complesso occorra avviare un grande sforzo
progettuale e di studio delle criticità sul territorio, mettendo a
punto un sistema di interventi più organico e sistematico, con una
reale programmazione e con coerenti risorse per lo studio e
l'analisi sul territorio".
Dall'OICE arriva anche una proposta operativa: "E' nostro
convincimento - ha affermato Patrizia Lotti - che
per questi temi, ma anche per favorire in generale l'utilizzazione
dei fondi comunitari, si possa immaginare di costituire un Fondo
rotativo per studiare e progettare gli interventi, utilizzabile
dagli enti locali. In sostanza si tratterebbe di replicare, per
altre finalità e con altre modalità, ciò che è stato proposto nel
DEF con il fondo nazionale per la progettazione di opere in PPP
(Fondo equity per progetti greenfield). Avvertiamo infatti una
forte richiesta di progettualità che si scontra però con l'assenza
di risorse e questo impedisce anche il raggiungimento di una
adeguata qualità della progettazione".
Positiva viene giudicata anche l'impostazione del P.N.R. sul fronte
della riduzione dei costi e della revisione della spesa: "Vanno
senz'altro nella giusta direzione i tagli agli enti inutili e la
revisione della spesa, se ovviamente le risorse recuperate saranno
reinvestite anche sulla spesa in conto capitale, che invece risulta
in ulteriore e sensibile riduzione. Sul tema del ruolo dell'AVCP,
sommessamente invitiamo ad una grande cautela e ponderazione per
ben valutare le specificità dei diversi settori, afferenti non solo
ai lavori pubblici, coinvolti dalle attività dell'Autorità e le
indicazioni che vengono dalle direttive europee sul piano di una
regia unitaria del mercato dei contratti pubblici. C'è poi un tema
più generale, solo in parte affrontato, che è quello del ruolo
delle Pubbliche Amministrazioni che, proprio nell'ottica di un
efficientamento della spesa pubblica, riteniamo che debbano essere
orientate più sulle fasi di programmazione e controllo e meno su
quelle puramente tecnico-progettuali".
Anche sull'esigenza di semplificazione normativa l'OICE condivide
l'intervento sulla finanza di progetto: "In attesa del
recepimento delle nuove direttive sugli appalti pubblici, è
assolutamente condivisibile l'idea contenuta nel DEF di estrapolare
la disciplina sul project finance dal complesso delle norme sugli
appalti e avviare così un'operazione di chiarezza e semplificazione
normativa che sia in grado di dare certezza a tutti gli operatori
sia per il closing finanziario degli interventi, sia in prospettiva
per attrarre capitali stranieri".
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