Il
Comune di Roma ha avviato a fine febbraio scorso
ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar 26
ottobre 2006 che aboliva l’obbligatorietà del “
Fascicolo del
fabbricato” mentre sono gia oltre 11.000 i libretti già
presentati e validati dal Comune di Roma.
Il fascicolo del fabbricato - spiega l’assessore Giancarlo
D’Alessandro, era stato istituito dopo i tragici fatti del crollo
dell’edificio di via Jacobini, dove perirono 28 persone.
A Roma ci sono circa 200.000 immobili e gran parte di essi ha una
età che va dai 50 ai 100 anni. E visto che la sentenza del Tar va
contro i nostri principi perseguiti di sicurezza e prevenzione, –
prosegue l’assessore nel comunicato stampa - questa amministrazione
ha deciso di ricorrere per fare ascoltare le nostre ragioni, quali:
- esiste ampia normativa in merito;
- non è il Campidoglio a chiedere il fascicolo ma il Comune
fornisce ai tecnici un supporto tecnico necessario alla
documentazione da fornire non al comune ma ai proprietari
stessi;
- el 2000 e nel 2004 sono stati siglati dei protocolli d’intesa
con gli ordini e le associazioni per il contenimento delle
spese;
- ci sono cittadini che malgrado il blocco del Tar continuano a
farci pervenire fascicoli,
. Da ciò si evince – spiega l’assessore D’Alessandro – che il
fascicolo ha l’adesione sia dei cittadini sia delle associazioni di
categoria. Di tutti tranne che di Confedilizia.
“La Confedilizia – si legge testualmente nel ricorso al Consiglio
di Stato - da anni si batte contro l'idea di istituire un fascicolo
del fabbricato. O meglio, dietro questa sua lotta v'è il tentativo,
lobbistico, neppure tanto celato, di essere essa stessa la
monopolista di un'operazione che dovrebbe condurre allo svolgimento
di uno screening dell'edilizia privata… che costa tre volte di più
e che, soprattutto, è gestito e regolamentato dalla sola
Confedilizìa… I costi del Fascicolo del fabbricato istituito dal
Comune di Roma sono, invece, omogenei e calmierati, grazie
all'accordo intervenuto con gli ordini professionali ed al relativo
Protocollo di intesa all'uopo stipulato”.
Il Comune di Roma insiste sulla validità di tale strumento che mira
al periodico controllo dello stato di salute degli edifici. Un
documento che fotografa, nel tempo, la natura del sottosuolo, la
natura del singolo immobile, valutandone il grado di sicurezza.
Attraverso una serie di informazioni riguardanti:
- la natura di eventuali operazioni esegiote nel tempo;
- il completo o meno acceso a tutte le parti dell’edificio;
- eventuali situazioni critiche documentali o statiche;
- la storiografia dell’immobile;
- la necessità di esami approfonditi necessari principalmente
strutturali.
Tra i sei argomenti portati davanti il Consiglio ai quali il Comune
di Roma dovrà difendersi :
- “l’istituzione del Fascicolo tocca da vicino l’attività degli
amministratori, non solo in quanto impone da subito di attivarsi
per le pesanti ed onerose incombenze che il Comune ha inteso
ingiungere per la verificadegli stabili e per cui occorrerà
conferire incarichi ad una pluralità di professionisti”;
- “ l'illegittimità della deliberazione n. 27/04 in cui avrebbe
imposto ai proprietari di fabbricati oneri più incisivi e maggiori
rispetto a quelli, poi, previsti dal regolamento regionale (D.R. n.
6/2005)”;
- “Visto che il Comune di Roma è classificato come territorio ad
altissimo rischio sismico, la necessità di effettuare anche una
relazione geologica e geotecnica non appare affatto un onere
irragionevole, secondo quei canoni di "pur lata
discrezionalità";
- “il regolamento regionale col quale si attribuirebbe agli Enti
locali il potere di integrare il contenuto minimo del Fascicolo in
relazione alle caratteristiche ed alle esigenze di ognuno di
essi".
Un ricorso che farà sicuramente discutere sia per l’interesse che
l’argomento suscita lungo tutto il Paese sia laddove il problema
del fascicolo del fabbricato non è stato nemmeno sfiorato.
Certo è che la decisione del TAR ha alimentato incertezze, dubbi,
esitazioni e perplessità. A seconda della decisione della
Commissione potrebbe esserci chi da una parte avendo redatto il
Fascicolo, potrebbe decidere per il rimborso delle spese sostenute
per il Fascicolo (si prevedono oltre diecimila ricorsi). Dall'altro
lato ci sono le migliaia di inadempienti che non sanno cosa fare,
stretti dalla prudenziale decisione di effettuare comunque lo
screening del fabbricato, consapevoli del fatto che fascicolo o
qualcos’altra cosa dovrà comunque essere fatta.
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