Tutto sulla registrazione dei contratti di locazione, passando
dalla scelta del regime della cedolare secca alle detrazioni
previste per gli inquilini, siano essi studenti universitari fuori
sede, dipendenti trasferiti per motivi di lavoro o titolari di
contratti di locazione di alloggi sociali: questi alcuni dei temi
contenuti nelle 31 pagine di “Fisco e Casa: le locazioni”, la nuova
guida che entra a far parte della collana L’Agenzia informa,
disponibile da oggi sul sito delle Entrate.
Registrare il contratto
Partendo dall’obbligo solidale della registrazione del contratto,
che può essere effettuata indifferentemente dal proprietario
(locatore) o dall’inquilino (conduttore) entro 30 giorni dalla data
della stipula, la guida ci porta a conoscere tutti gli strumenti
fiscali che si possono adottare per assolvere con semplicità gli
adempimenti previsti.
I nuovi “strumenti” messi a disposizione per la registrazione del
contratto di locazione sono:
- F24 Elide che, a partire dall'1 febbraio di quest’anno,
va utilizzato per pagare, con un unico modello, imposta di
registro, tributi speciali e compensi, imposta di bollo, sanzioni e
interessi
- Rli il nuovo software con cui il contribuente può
registrare il contratto di locazione e affitto dell’immobile,
comunicare eventuali proroghe, cessioni o risoluzioni, esercitare
l’opzione o la revoca della cedolare secca, pagare i tributi e, nel
contempo, comunicare i dati catastali. Per utilizzare comodamente
dal proprio computer il software “Rli”, che consente anche di
trasmettere la copia del contratto ed effettuare i pagamenti con
addebito su conto corrente, basta autenticarsi sul sito delle
Entrate utilizzando le credenziali ai servizi Fisconline o
Entratel.
La guida mette, inoltre, a disposizione degli interessati una utile
tabella in cui vengono riportati i codici tributo da utilizzare per
i pagamenti tramite l’F24 con elementi identificativi (Elide).
Cedolare secca sì o no?
Il vademecum si rivela un utile strumento di aiuto per il locatore
che voglia conoscere le diverse opportunità relative alla scelta
del regime della cedolare secca. Si tratta di una opzione che
riguarda le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di
diritto reale di godimento (per esempio usufrutto) che non locano
l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e
professioni. La cedolare secca è una alternativa al regime
ordinario di tassazione del reddito fondiario ed è sostitutiva
dell’Irpef e delle relative addizionali, dell’imposta di registro e
di bollo sul contratto di locazione e sulle risoluzioni e proroghe
del contratto.
Per agevolare la scelta e consentire di effettuarla nel modo più
consono la guida prende in considerazione i casi che si possono
verificare (più immobili locati, più locatori, comproprietario non
risultante nel contratto, locazione parziale) prospettando le
diverse soluzioni per ciascuna eventualità.
Le detrazioni per gli inquilini
Anche per questi contribuenti la normativa vigente prevede la
possibilità di usufruire di detrazioni legate al pagamento del
canone di affitto diverse a seconda del “tipo” di inquilino. Si
tratta, infatti, di detrazioni d’imposta differenziate a seconda
che il reddito complessivo dell’inquilino sia fino a 15.493,71
euro, o sia compreso tra 15.493,71 e 30,987,41 euro:
- inquilini a basso reddito, nel primo caso spetta una detrazione
pari a 300 euro, nel secondo è prevista una detrazione di 150
euro
- lavoratore dipendente che ha trasferito la propria residenza
nel comune di lavoro o in un comune limitrofo, detrazione di 991,60
euro o 495,80 euro in relazione alla fascia di reddito
- titolari di contratti di locazione a canone convenzionato, la
detrazione nei due casi è di 495,80 euro o di 247,90 euro
- titolari di contratti di locazione di alloggi sociali, per
questa tipologia di inquilini il Dl 47/2014 ha previsto per il
triennio 2014-2016 una detrazione di 900 euro se rientrano nella
prima fascia di reddito e di 450 euro nel secondo caso.
Agevolazioni particolari sono, infine, state introdotte per giovani
di età compresa tra 20 e 30 anni e studenti universitari “fuori
sede”.
Ai primi, che stipulano contratti di locazione per un immobile
destinato a propria abitazione principale, è accordata una
detrazione di 991,60 euro, per i primi tre anni del contratto,
qualora il loro reddito complessivo non superi i 15.493,71 euro e
l’abitazione locata sia diversa dall’abitazione principale dei
genitori.
Per i contratti di locazione stipulati da studenti iscritti a un
corso di laurea presso un’università ubicata in un comune diverso,
e distante almeno 100 chilometri, da quello di residenza è prevista
una detrazione del 19% sull’importo del canone non superiore a
2.633 euro.
A ogni errore il suo rimedio
La guida prende poi in esame i diversi errori o dimenticanze nelle
quali si può incorrere nella registrazione del contratto d’affitto,
partendo dalla omessa registrazione per passare al tardivo
versamento dell’imposta di registro o all’occultamento, anche
parziale, del canone d’affitto.
Per ciascuna eventualità vengono evidenziate le diverse strade da
percorre per sanare la violazione con specifici esempi di
applicazione dello strumento del ravvedimento attraverso il quale
il contribuente può rimediare spontaneamente agli errori commessi
usufruendo di sanzioni ridotte.
Nel capitoletto dedicato agli “Errori e rimedi” c’è, infine, anche
la descrizione dell’iter, al quale può accedere il contribuente che
ne abbia i requisiti, della cosiddetta “remissione in bonis”
applicabile anche al regime della cedolare secca.
Fonte:
Agenzia delle Entrate
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