Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da
Daniele
Leodori (Pd), ha approvato a maggioranza, con 27 voti a
favore e 16 contrari, la proposta di legge n. 76, il primo dei due
provvedimenti che modificano il 'Piano casa'. L'altro, la proposta
di legge n. 75, illustrata in chiusura di seduta dall'assessore
regionale alle Politiche del territorio, mobilità e rifiuti,
Michele Civita, sarà esaminata alla ripresa dei
lavori dopo la pausa estiva. L'esame della proposta di legge n. 76
era iniziato il 16 luglio scorso e si è concluso oggi, dopo 8
diverse sedute articolate in 4 settimane, con la modifica di due
leggi regionali:
- Con l'articolo 1 si interviene sulla legge n. 24 del 1998
("Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree
sottoposti a vincolo paesistico"), introducendo modifiche che,
secondo quanto spiegato dall'assessore
Civita,
sono state concordate con il Ministero dei Beni e delle attività
culturali e del turismo (Mibact) in maniera da evitare il
contenzioso avviato dal ministero stesso di fronte alla Corte
costituzionale. Tra l'altro, vengono riviste in senso restrittivo
alcune norme che riguardano deroghe urbanistiche per realizzare
impianti sciistici e viene introdotta la possibilità di realizzare
piccoli impianti di compostaggio in zona agricola.
- Con l'articolo 2, invece, vengono modificate alcune norme della
legge n.21 del 2009 (cosiddetto 'Piano casa') che erano state
introdotte dalla Legge n. 10 del 2011 e che - in parte - erano
anch'esse oggetto di contenzioso con il Mibact. Alcune di queste
modifiche riguardano l'esclusione dall'ambito di applicazione del
'Piano casa' degli edifici situati nelle aree naturali protette,
salvo alcune eccezioni introdotte con un emendamento del
consigliere
Pietro Sbardella. Vengono, inoltre,
modificate le norme che riguardano i programmi integrati di
recupero, tornando al testo originario del 2009 e modulando in
maniera differente i premi di cubatura previsti, che vengono
aumentati fino al 150 per cento, limitatamente agli interventi sul
recupero di aree costiere. Anche qui l'assessore ha dato parere
favorevole a un emendamento di Sbardella che ha alzato la quota dal
100 al 150 per cento. Infine, con il ritorno alla separazione tra i
Programmi integrati per il ripristino ambientale e quelli per il
riordino urbano e delle periferie, un emendamento del
vicepresidente Francesco Storace aggiunge la possibilità di
ricorrere allo strumento del mutuo sociale negli interventi
destinati ad edilizia residenziale sociale, nell'ambito di quelli
di sostituzione edilizia, di modifica della destinazione d'uso e di
incremento della volumetria superficie demolita.
Hanno espresso voto contrario a nome dei propri gruppi i
consiglieri
Devid Porrello (M5S),
Giuseppe
Simeone (Pdl-FI),
Pietro Di Paolantonio
(Ncd),
Francesco Storace (La Destra) e
Pietro Sbardella (Misto). Ha votato contro anche
Giancarlo Righini (FdI).
Gli ordini del giorno
Prima del voto finale sulla proposta di legge, il Consiglio
regionale del Lazio ha approvato cinque ordini del giorno:
- il primo, a firma
Marta Bonafoni (Per il Lazio),
Gianluca Quadrana (Lista Civica Zingaretti) e
Gino De Paolis (Sel), mpegna il presidente della
Giunta regionale e l'assessore competente ad avviare le procedure
per l'apposizione di vincolo di "monumento naturale" all'area del
lago dell'ex Snia Viscosa, affinché "ne venga garantita la
salvaguardia e la tutela delle acque, della flora e della fauna".
In subordine, i consiglieri chiedono che il lago naturale sia
quantomeno incluso nell'elenco delle acque pubbliche, adeguatamente
tutelato come elemento di valore naturale e paesaggistico;
- il secondo e il terzo ordine del giorno, presentati dal Movimento
5 Stelle (primo firmatario
Devid Porrello),
impegnano il presidente della Regione e la Giunta a porre in essere
tutte le azioni utili a verificare la corretta e puntuale
applicazione della Legge regionale n. 21 del 2009, con particolare
attenzione verso gli interventi in fase di istruttoria aperta e
conclusa, nonché il disagio di coloro che hanno acquistato in buona
fede immobili per i quali si trovano indagati;
- il quarto ordine del giorno, dei consiglieri
Giancarlo
Righini (FdI),
Luca Gramazio (Pdl - FI),
Pietro Di Paolantonio (Ncd) e
Pietro
Sbardella (Gruppo Misto), impegna il presidente e la
Giunta regionale ad individuare le aree naturali protette per le
quali non sono state mai approvate le relative perimetrazioni, al
fine di completare tempestivamente le procedure in tal senso e dare
così certezze ai cittadini che vivono a ridosso di queste aree;
- il quinto, infine, a firma
Gino De Paolis (Sel),
impegna la Giunta regionale a limitare le autorizzazioni ai soli
impianti di compostaggio con una capacità totale di trattamento non
superiore a 25.000 tonnellate annue.
a cura di www.regione.lazio.it
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