Nelle ultime settimane ho potuto constatare personalmente il forte
malumore dei liberi professionisti dell'area tecnica nei confronti
dei propri ordini professionali e consigli nazionali. Lavorando
nella redazione di un giornale siamo costantemente in contatto con
tecnici di tutta Italia e questo ci da il forte vantaggio di avere
un termometro della situazione che vivono oggi i liberi
professionisti, che non è per niente buona.
Tra crisi internazionale, tasse (
in Italia la pressione fiscale
media è del 68,3%), previdenza, assicurazione, formazione,
niente tariffe, nessuna tutela, tempi e procedure, bruocrazia e
molto altro ancora, più che il termometro, credo sia più corretto
utilizzare il barometro per misurare una pressione arrivata ormai a
livelli di emergenza. La conseguenza, chiaramente, è visibile
andando in giro quà e là in qualsiasi forum serio dove i
professionisti possono dar sfogo al loro malessere. Mi viene in
mente il post di un Architetto che rivolgendosi al proprio
Presidente nazionale ha scritto:
"Caro Presidente, dopo oltre 30 anni di libera professione,
oggi, con enorme rammarico giungo alla conclusione che il lavoro
che amo e rispetto non esiste più. La professione non è più
perseguibile ed il lavoro non c'è, se non solo per i grandi
Architetti, visto che la loro committenza non ha certamente
problemi economici. Inoltre le amministrazioni si arroccano nel
cercare i più piccoli cavilli per non rilasciare le
Autorizzazioni-Permessi di Costruire aumentando la burocrazia che
diventa così una montagna sempre più invalicabile e difficile da
scalare per i comuni mortali. Anche quando vengono presentati dei
bellissimi progetti, questi vengono castrati e si creano così tante
difficoltà che oltre a rendere necessaria la presenza di un legale,
ne impediscono il rilascio. Le normative sono stantie e vanno
riviste in funzione degli organismi urbani esistenti, non è più
possibile lavorare considerando che ."....la legge si applica per i
nemici e si interpreta per gli amici..." proprio come mi ha detto
un avvocato.
Lasciateci fare dei bei progetti, che si possano realizzare, senza
nodi scorsoi, nel rispetto di tutto e tutti, ma in ugual modo per
tutti i tecnici.....Basta con i favoritismi della politica ma leggi
chiare che diano le indicazioni su ciò che non si deve
assolutamente fare, in maniera da rendere i progetti scorrevoli e
senza interpretazioni".
Purtroppo avrei tanti esempi da fare, ma veniamo al sodo.
Il D.Lgs. n. 33/2014 ha dato inizio ad un nuovo corso relativamente
agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Essendo
anche gli ordini professionali e i consigli nazionali degli "enti
pubblici non economici", anche loro hanno l'obbligo di trasparenza
di:
- adottare propri regolamenti che si adeguino ai principi del D.
Lgs 165/2011, al D. Lgs 150/2009 nonché alle disposizioni di cui al
titolo III, e ai principi generali di razionalizzazione e
contenimento della spesa;
- nominare un responsabile anticorruzione e trasparenza;
- creare una sezione all'interno del sito istituzionale
denominata "Amministrazione Trasparente".
Il D.lgs. n. 33/2013 rende obbligatorio, dunque, per Consigli
nazionali e Ordini territoriali l'inserimento nel proprio sito web
istituzionale di una sezione denominata "Amministrazione
trasparente" con sottosezioni relative a Disposizioni generali,
Organizzazione, Bandi di concorso, Performance, Enti controllati,
Attività e procedimenti, Provvedimenti, Controllo su imprese,
Contributi e sovvenzioni, Bilanci, Patrimonio immobiliare,
Pagamenti ed IBAN.
Volendo lasciare a voi lettori il compito di verificare la
trasparenza dei vostri Ordini provinciali (se lo fate condividete
le informazioni al mio indirizzo di posta elettronica o via
twitter), in questo articolo mi sono limitato a dare un'occhiata
alla sezione "Amministrazione trasparente" dei Consigli Nazionali
degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri. Non ho potuto estenedere
l'indagine al Consiglio Nazionale dei Geologi, perché negli ultimi
giorni il loro sito è in manutenzione.
In riferimento a tale obbligo sul sito degli Architetti sono stati
pubblicati soltanto i bilanci di previsione degli anni 2012, 2013 e
2014 mentre mancano i bilanci consuntivi per gli stessi anni; sul
sito degli Ingegneri sono stati pubblicati i bilanci consuntivi del
2012 e del 2013 ed i bilanci preventivi del 2013 e del 2014.
Pur non comprendendo i motivi per i quali il Consiglio Nazionale
degli Architetti non ha pubblicato i bilanci consuntivi dei vari
anni, è possibile ricavare alcune importanti indicazioni di seguito
evidenziate.
Bilancio di previsione Consiglio nazionale degli Architetti PPC
Anno 2014
Totale Proventi 5.304.500,00
Spese per consulenze e collaborazioni 720.000,00
Indennità per i consiglieri 620.000,00
Indennità di missione per consiglieri 500.000,00
Sedute ordinarie e adempimenti per l'attività di consiglio
400.000,00
Indennità e spese per commissioni di lavoro 100.000,00
Organizzazione manifestazion i varie e promozioni 250.000,00
Conferenze nazionali ordini 140.000,00
Per un totale di 2.730.000,00 pari ad oltre il 50% del totale dei
proventi.
Guardano la voce "Spese per consulenze e collaborazioni", anche qui
sarebbe interessante che il CNAPPC pubblichi i nominativi di coloro
cui sono state affidate le consulenze con i relativi importi.
In riferimento ai consiglieri, sembrerebbe che agli stessi vada un
importo tra indennità di carica ed indennità di missione pari a
1.120.000,00 che suddiviso per 15 da un importo di circa 75.000,00
Euro l'anno ciascuno. Non male, voi che ne pensate?
Bilancio di previsione Consiglio nazionale degli Ingegneri Anno
2014
Totale Proventi 7.101.000,00
Spese per consulenze e collaborazioni 450.000,00
Indennità per i consiglieri 750.000,00
Indennità di missione per consiglieri 220.000,00
Sedute ordinarie e adempimenti per l'attività di consiglio
400.000,00
Indennità e spese per commissioni di lavoro 100.000,00
Organizzazione manifestazion i varie e promozioni 280.000,00
Conferenze nazionali ordini 70.000,00
Per un totale di 1.520.000,00 pari a circa il 20% del totale dei
proventi.
Anche in questo caso, sarebbe interessante (oltre che trasparente)
che il CNI possa far presente a tutti come sono stati spesi i
450.000,00 euro di consulenze e collaborazioni, pubblicando
nominativi e relativi importi.
Per quanto concerne i consiglieri, agli ingegneri va un importo
pari a 970.000,00 Euro che suddiviso per 15 da un importo di circa
65.000,00 Euro l'anno ciascuno. Anche qui, considerati i tempi,
direi che non va affatto male.
Guardando i bilanci, mi chiedo:
Come mai negli anni le indennità
dei consiglieri non sono diminuite considerato che gli onorari dei
professionisti sono crollati?Le logiche di Spending Review, portate
in Italia da Mario Monti, non valgono per i consiglieri
nazionali?
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