Ricevo spesso mail di utenti che a vario titolo mi segnalano abusi,
nefandezze normative (tante) e, soprattutto in questo ultimo
periodo, vicende che li hanno riguardati in prima persona con
Inarcassa.
Sarà il botta e risposta che recentemente ha visto protagonisti su
questo portale l’
arch. Paola Muratorio (Inarcassa) e
l’
ing. Salvo Garofalo (
articolo 1,
articolo 2 e
articolo 3), o forse il prossimo rinnovo
del Consiglio di Amministrazione Inaracassa e l’elezione dei nuovi
delegati, fatto sta che di Inarcassa hanno cominciato a scrivere
sempre più persone.
Tra le decine di mail ricevute aventi questo argomento, non posso
non pubblicare quella dell’
ing. Marcello Conti, in quanto:
- Presidente Inarcassa per il decennio 1990-2000;
- Presidente Inarsind dal 2002 al 2008;
- Presidente Inarcheck S.p.A. dal 2002 al 2010;
- attuale delegato Inarcassa per gli Ingegneri della provincia di
Udine.
Il delegato Inarcassa
Marcello Conti, ha inviato alla nostra
redazione una lettera che riporto integralmente e che certamente
merita la vostra attenzione, oltre che quella dei delegati
nazionali e della Presidente Muratorio.
”Gentile Presidente Muratorio,
essendo prossima la conclusione di questo quinquennio, desidero
puntualizzare alcuni aspetti della gestione che il Consiglio di
Amministrazione da Te guidato ha svolto, con innegabili danni
portati a Inarcassa ed ai suoi Associati, augurandomi che simili
fatti non abbiano a ripetersi in futuro.
Per la verità quando ho lasciato la presidenza di Inarcassa
sostenendo la Tua candidatura non pensavo che l’evoluzione, la
cosiddetta “svolta” come definita nell’opuscolo celebrativo dei
cinquant’anni, sarebbe stata tanto deleteria.
Una serie di fatti ha minato alla base un’attesa crescita del
nostro Ente Previdenziale nell’interesse degli Associati.
“In primis” la pessima riforma del 2008 per la quale, non volendo
guardare al futuro di Inarcassa, si è soltanto provveduto ad
aumentare la contribuzione soggettiva aggravando una situazione già
allora pesante per i nostri Colleghi.
Il suggerimento di esaminare la possibilità di introdurre il
sistema contributivo, non certo come quello dell’INPS tanto voluto
dai Governi che si sono succeduti nel tempo, è rimasto totalmente
inascoltato, fino al rigetto delle mie proposte del 2010.
Salvo poi, in ossequio alla richiesta Fornero, frettolosamente
imbastire una nuova riforma, introducendo l’assurdo sistema
“contributivo – a ripartizione” in cui i contributi versati (il
nervo del sistema contributivo) sono capitalizzati in base alla
crescita del monte redditi dei Liberi Professionisti in un momento
in cui notoriamente tali redditi sono in inarrestabile discesa. Né
le previsioni dei Bilanci Tecnici da Voi gestite potevano, con il
blocco del numero degli Associati, far prevedere qualcosa di
meglio.
Poi la costituzione del fondo immobiliare Inarcassa RE, in mano
naturalmente ad organismi esterni a Inarcassa, che non solo ha
tolto ai Delegati, e quindi agli Associati, ogni minimo controllo
sulla politica immobiliare di Inarcassa, ma ha comportato il
conferimento del patrimonio immobiliare a prezzi irrisori,
trasformandolo in semplici quote, ad un fondo che, a termine, dovrà
essere liquidato completamente. Cioè fra meno di trenta anni
Inarcassa non possiederà più immobili se continua questa scellerata
politica.
Oggi avete sostenuto ed attuato, con significativo apporto di
capitale, la costituzione di Arpinge, ulteriore mezzo per
allontanare dai Delegati le scelte di politica degli investimenti,
mentre avete fortemente osteggiato, a suo tempo, la proposta di
aderire all’operazione “Social Housing” avanzata dalla Cassa
Depositi e Prestiti. Sono comportamenti assolutamente antitetici,
che si devono interpretare come una costante insofferenza per
iniziative che sono proposte da organismi di cui non si detiene
personalmente il pieno controllo.
Che dire della Fondazione Inarcassa, accettabile solo nell’ipotesi
che vi facessero parte tutte le Organizzazioni rappresentative
della professione di Ingegnere e Architetto. Ma Sindacati e
Consigli Nazionali sono stati accuratamente tenuti fuori dalla
porta, di modo che la Fondazione risulta oggi in pratica il gestore
di una sola iniziativa inutile: Inarcommunity.
Su 165.000 Associati Inarcommunity, il social network creato a puri
scopi elettorali, raccoglie non più di 7.000 iscritti, a
dimostrazione della sua incapacità di risvegliare l’interesse dei
Colleghi.
Abbiamo suggerito di abbandonare l’idea della Fondazione, e quindi
di Inarcommunity, riversando tutte le risorse in un vero sostegno
ai Professionisti. La proposta è stata bocciata.
Abbiamo evidenziato il chiaro conflitto d’interessi generato
dall’appartenenza del legale rappresentante di Inarcassa a Consigli
di Amministrazione, persino con la responsabilità di presiederli,
di società di capitale di cui Inarcassa stessa è socio di
minoranza. La nostra osservazione è stata del tutto trascurata,
persino dal Collegio dei Revisori dei Conti, secondo il quale
sarebbe sempre il Comitato dei Delegati a decidere il comportamento
in assemblea del rappresentante di Inarcassa, puro esecutore.
Evento mai verificatosi.
Siamo stati costretti a dare voto contrario ai bilanci di
previsione ed ai conti consuntivi di Inarcassa per le errate
ipotesi di base ed il mancato ottenimento dei risultati previsti.
Una per tutte la gestione del patrimonio mobiliare. I rendimenti
effettivi, cioè di quanto si è accresciuto il patrimonio al netto
dei contributi e dei costi d’esercizio, non hanno mai superato il
due e mezzo per cento, a fronte di un’entità gestita che ora
raggiunge i sette miliardi di euro.
Ora, come chiaro “scoop” elettorale, si propone di capitalizzare i
contributi versati al tasso composto del quattro e mezzo per cento.
Ma se fossero state vere tutte le speculazioni dei bilanci tecnici
e le proiezioni sulla sostenibilità a trenta e cinquanta anni, con
un “debito latente” oscillante tra dieci e trenta miliardi, come si
potrebbe oggi fare una simile proposta? Propendo per l’erroneità
delle assunzioni di base dei bilanci tecnici e per il
riconoscimento del fatto che il rendimento di un patrimonio di
sette miliardi non può attestarsi all’uno e mezzo per cento, tasso
minimo attualmente garantito. Quindi siamo ben lieti dell’attuale
proposta, che approviamo incondizionatamente, certi che una diversa
politica finanziaria di Inarcassa potrà dare i risultati attesi.
Non senza denunciare l’inutilità e la dannosità delle riforme sin
qui approvate su proposta del Consiglio di Amministrazione da Te
presieduto.
In conclusione, esprimo tutto il mio disaccordo nei confronti del
comportamento di un Consiglio di Amministrazione che in questi
ultimi anni ha ingiustamente deteriorato i rapporti con il Comitato
dei Delegati, unici rappresentanti degli Associati ad Inarcassa, e
proposto ed attuato una gestione diametralmente opposta agli
interessi degli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti che,
per legge, sono i veri diretti interessati ad un sostenibile futuro
di Inarcassa.
Quindi mi auguro che nuove forze, con diverse visioni, si
apprestino a governare Inarcassa in futuro, nel solo ed esclusivo
interesse degli Associati.
Saluti
Il Delegato Ingegneri di Udine
dr. ing. Marcello Conti”
Come sempre a voi il compito di fornire commenti utili alla
discussione.
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