Il conflitto tra architetti ed ingegneri è noto nel tempo e, seppur
con alti e bassi, tenta di attestarsi a situazioni molto
controllabili; quello tra ingegneri e geometri, invece,
difficilmente troverà soluzioni di mediazione.
Un esempio pratico che incarna perfettamente lo status quo della
situazione è quello che vede la luce con la sentenza n. 852 dello
scorso 28 febbraio 2007 del Tar Piemonte, nella quale è stato
respinto il ricorso dell’Ordine degli ingegneri di Vercelli
relativamente alla contestazione dell’affidamento ad un geometra
della progettazione, direzione lavori e contabilità della
manutenzione straordinaria di un mercato comunale.
La sentenza afferma che i lavori potevano ritenersi di modesta
entità e, pertanto, le competenze di una figura professionale di
geometra potevano perfettamente assolvere tale compito.
Dallo stralcio della sentenza si legge, infatti:
“Considerato che il ricorso proposto dal consiglio dell’ordine
degli ingegneri di Vercelli per contestare l’affidamento delle
opere di manutenzione del mercato comunale al controinteressato,
munito del titolo di geometra, non è fondato e deve, quindi, essere
respinto.
Rilevato che, come questo TAR ha già osservato (sentenza della
prima sezione n. 777 del 2004), la linea di demarcazione tra la
competenza dei geometri e le attribuzioni riservate alla
professione di ingegnere è costituita, ove non sia prevista
un’esclusiva a favore di questi ultimi professionisti dalla modesta
o tenuità dell’opera, essendo preclusa al geometra la realizzazione
di un complesso di lavori che richiede una visione d’insieme e di
carattere programmatorio complessivo.
Rilevato che, nel caso di specie, in cui i lavori affidati al
controinteressato consistono nella manutenzione e risistemazione
delle pavimentazioni di alcuni tratti del piazzale e del piccolo
edificio interno della struttura mercatale, non è dato ravvisare
quella complessità e difficoltà di programmazione e realizzazione
che presuppone, con la necessità di affrontare difficoltà non
facilmente superabili, la professionalità dell’ingegnere”.
Anche in precedenza il problema era stato affrontato attraverso un
Tribunale Amministrativo Regionale: a Lecce, infatti, si era creato
un problema similare per quanto riguarda la progettazione di opere
di urbanizzazione primaria e di strade.
In quel caso, facendo riferimento alla legge professionale di cui
al R.D. n. 274/1929, si predisponeva l’affidamento a tali tecnici
del tracciamento di strade poderali e consorziali e, nel caso di
opere di piccola importanza, ance di strade ordinarie e di canali
di irrigazione.
I geometri, provenienti da un differente percorso di studi rispetto
agli ingegneri, fermano le loro competenze fino ad un certo
punto.
Ma un fattore è chiaro a tutti: seguendo un ragionamento dettato
dalla capacità intellettiva la distinzione tra le due professioni è
chiara e precisa e con la stessa chiarezza e precisione, facendo
uso di collaborazione tra le due figure, si spinge la qualità del
progetto di architettura perché ognuno, all’interno delle proprie
competenze, può apportare il massimo in un progetto per la
qualità.
Stessa qualità sempre ricercata da tutti quanti, ingegneri o
geometri che siano.
© Riproduzione riservata