Nel corso della passata legislatura, così come oggi, le categorie
intellettuali si sono adoperate nello sviluppo di una riforma del
proprio ordinamento al fine di attribuire maggiore garanzia di
competenza e qualificazione professionale agli utenti che
richiedono delle prestazioni specialistiche per le loro
esigenze.
Riforme che, ovviamente, risultano di maggior necessità per quelle
categorie professionali tecniche e per i periti industriali.
In questa direzione si spinge, infatti, l’opera del Consiglio
nazionale dei periti industriali che sta lavorando verso la
costituzione di un albo dei tecnici laureati per l’ingegneria, che
dovrebbe riunire in un unico ordine i laureati triennali e i periti
industriali, i geometri e i periti agrari.
In questo modo l’Italia si allineerebbe alla recente direttiva
europea n. 2005/36 dove al 5° livello si inseriscono i laureati
specialistici, al 4° i laureati triennali e i geometri, i periti
industriali e quelli agrari e a quelli successivi le categorie non
regolamentate come le associazioni portando, di fatto, ad una
fusione, e relativa diminuzione, degli ordini.
Il Consiglio Nazionale si sta occupando anche di specifici settori
tecnici come, ad esempio, considerare la necessità di un Testo
unico sulla sicurezza: ha incaricato, infatti, il Censis di
compiere un’analisi su un campione significativo e omogeneo di
imprenditori, periti, enti istituzionali e professionali, di tutto
il territorio nazionale, in modo da avere un quadro specifico delle
riforme da proporre, anche per cercare di ridurre il numero delle
morti bianche e degli infortuni che ogni anno si registrano sul
lavoro e che risulta pressoché costante.
Il settore della sicurezza, infatti, costituisce la maggiore
porzione dell’attività dei periti industriali che sono stati anche
oggetto di una ricerca nazionale condotta dall’Ispesl (Istituto
superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro): oltre 300
periti hanno monitorato, volontariamente, circa 1700 piccole e
medie imprese per verificare il grado di applicazione dei sistemi
di gestione della sicurezza.
Un ruolo importante, poi, lo ricoprono nel campo della prevenzione
incendi, tanto da far sì che il corpo nazionale dei vigili del
fuoco li ha inseriti in gruppi di lavoro al fine di rivisitare le
norme antincendio.
Con queste nuove tendenze e la predisposizione al confronto con le
riforme, però, l’auspicio è che non si verifichi un abbassamento
del livello tecnico e intellettuale oggi previsto dall’odierna
organizzazione delle professioni che garantiscono sicurezza ai
cittadini nei campi in cui si richiede la loro competenza, dalla
progettazione all’innovazione tecnica, alla sicurezza nei cantieri
e nei luoghi di lavoro, all’impiantistica e alla formazione dei
nuovi tecnici.
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