Sul tavolo delle trattative alla Camera tiene banco l’introduzione
nel Ddl delega in materia di tassazione delle rendite finanziarie
dell’aliquota unica sugli affitti e una sensibile riduzione
dell'Ici sulla prima casa.
Queste sono le misure che il Governo intende introdurre in un
pacchetto per la casa e per far fronte all'emergenza abitativa. Si
fa, quindi, sempre più verosimile l’ipotesi di un'aliquota unica al
20 per cento sugli affitti, già studiata in sede di stesura della
Finanziaria 2007, e che potrebbe essere ora introdotta nel disegno
di legge delega sulle rendite finanziarie all'esame della
Commissione Finanze di Montecitorio.
Si attendono a giorni i dati della Trimestrale di cassa per aprire
il confronto in sede politica su diverse questione, prima tra le
quali quella del pacchetto casa. La proposta prevede di applicare
un’unica aliquota fiscale del 20 per cento sul reddito proveniente
da affitti di fabbricati. Più complessa è, invece, la proposta di
abolizione dell'Ici sulla prima casa: da una parte la maggioranza
si esprime favorevole ad una sensibile riduzione (nel comune di
Roma è stato deciso di ridurre l’Ici dal 4,9 al 4,6 per mille ed
aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,2 allo 0,5 per cento.
L’applicazione della nuova imposta consentirebbe un notevole
risparmio sui proventi da affitti, ad esempio:
- nel caso di reddito di 15.000 euro di cui
10.000provengono da affitti di fabbricati, si ha un
risparmio del 3 per cento sui 10.000 euro, cioè 300 euro (Irpef 23%
- Tassa unica 20%);
- nel caso di reddito di 30.000 euro di cui 10.000
da affitti, il risparmio aumenta al 7 per cento sui 10.000 euro,
cioè 700 euro (Irpef 27% - Tassa unica 20%).
Il risparmio aumenta progressivamente al 18 per cento nel terzo
scaglione irpef (38%), al 21 per cento nel quarto scaglione (41%),
per finire con il 23 per cento nell’ultimo scaglione (43%).
Appare difficile che l’imposta unica venga applicata sin da
quest’anno, anche se è probabile un suo inserimento in Finanziaria,
per entrare in vigore nel 2008. Il Ministero dell’Economia predica,
però, prudenza in attesa di maggiore chiarezza circa la cifra
disponibile nell’immediato che delinearà la strada che il Governo
dovrà perseguire.
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