APPALTI INTEGRATI: IL PARERE DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

26/03/2007

In risposta alle proposte di modifica al codice degli appalti pubblici contenute nel D.Lgs. 163/2006 avanzate dalle regioni e dalle province autonome nella riunione tecnica dello scorso 27 Febbraio, il Ministero delle Infrastrutture ha espresso il suo parere attraverso una lettera inviata il 13 Marzo che esamina le 137 proposte delle regioni e delle province autonome.

In particolare, il documento della conferenza unificata inviato al Ministero aveva come scopo principale quello di ampliare i margini di applicabilità della normativa regionale, ammettendo la possibilità di poter disciplinare una determinata materia anche difformemente alle norme nazionali contenute nel codice, ma nel rispetto dei principi fondamentali che in esso sono contenuti. Ampliando tali margini, le stazioni appaltanti avrebbero potuto disciplinare i “profili organizzativi relativi alle fasi delle procedure dell’affidamento nell’ambito della propria autonomia normativa”.

In merito a queste richieste, il Ministero delle Infrastrutture ha ritenuto opportuno rimandare alla pronuncia di legittimità costituzionale della Consulta, che si attende per la fine di Ottobre del 2007. In merito ad altre richieste, il Ministero, nel documento del 13 Marzo scorso, ritenendo le stesse non di competenza esclusiva , si è dichiarato disponibile a considerarle, valutandole insieme ai Ministeri dell’economia e del Lavoro.

Ma fra le proposte più interessanti della Conferenza, di diretta competenza del Ministero stesso, vi è sicuramente quella che riguarda gli appalti integrati ed in particolare la ribassabilità in sede di offerta dei costi di progettazione. Il Ministero ha risposto in maniera definitiva, non ritenendo accettabile la proposta che di fatto ridurrebbe importanza alla fase di progettazione negli appalti pubblici di lavori. Nonostante il Decreto Bersani, si è ritenuto che l’onorario per la fase di progettazione non possa essere ribassato in sede di offerta. Viene, inoltre, respinta anche la proposta di estendere le norme sulla procedura negoziata per servizi e forniture sotto i 100.000 euro. Il Ministero ha, inoltre, mantenuto l’obbligo,per esigenze di certezza, di pubblicizzare sui quotidiani i bandi di progettazione sotto i 100.000 euro, con interpello di almeno cinque soggetti; non condividendo la proposta di sostituire la pubblicazione sui quotidiani e sulla Gazzetta Ufficiale con quella sul portali delle stazioni appaltanti.

Non è, infine, accolta la proposta di modificare la disciplina dei lavori svolti dai privati a “scomputo” degli oneri di urbanizzazione, rinviando la decisione della Corte di Giustizia.

A cura di Gianluca Oreto


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