Il disegno di legge sulla Concorrenza approvato dal Governo non
piace a nessuna categoria professionale. Notai, avocati,
commercialisti, ragionieri, farmacie, agenti immobiliari, il ddl
scontenta un po' tutti senza alcuna esclusione.
In riferimento alla norma che prevedrebbe l'apertura dei rapporti
con in privati anche alle società di ingegneria (Articolo 32 -
Interpretazione autentica in materia di abrogazione del divieto di
svolgimento in forma associata di attività professionali), ho fatto
alcune domande ai Presidenti dei Consigli Nazionali di Architetti,
Ingegneri e Geologi.
Primo a rispondere è stato
Leopoldo Freyrie Presidente del
CNAPPC.
Il Disegno di Legge sulla Concorrenza, come tale avrà un iter
parlamentare, dà una interpretazione "autentica" della Legge
Bersani che abrogava l'odiosa legge fascista che impediva, per le
attività professionali, la costituzione delle società di capitale
con lo scopo di impedire ai professionisti "non ariani", espulsi
dagli Albi, di esercitare sotto mentite spoglie. La Bersani
prevedeva un decreto attuativo, mai emanato, per regolare le forme
societarie".
Entrando nel dettaglio il Presidente Freyrie ha affermato che
"Il DDL, abrogando la necessità del decreto, rende possibile
operare in forma societaria di qualunque natura: essendo una
"interpretazione autentica" sana anche il passato. Nello specifico
delle società di ingegneria, l'intenzione del Governo è quindi
rendere palese che possono operare non solo sul mercato pubblico,
come previsto dalla Merloni, ma anche su quello privato".
Alla mia domanda
Per quale motivo l'entrata delle società di
ingegneria comporterebbe danni per i liberi professionisti?,
Leopoldo Freyrie è stato abbastanza chiaro affermando che
non esisterebbe nessun conflitto tra liberi professionisti e
società di ingegneria,
"Siamo del tutto consapevoli - ha
continuato Freyrie -
che questo già accade da tempo, con o
senza legge, e che le società di ingegneria, salvo le grandi
strutture multinazionali, sono per lo più normali Studi di
architettura o ingegneria in forma di srl, per averne vantaggi
fiscali evidenti sopra una certa soglia di fatturato".
Il problema principale evidenziato dal Presidente Freyrie è,
invece, relativo alla deregolamentazione del settore che
attualmente favorirebbe le società.
Non esiste quindi una reale
antinomia con "i liberi professionisti" - ha affermato il
numero uno del CNAPPC -
esiste invece una reale sperequazione
con le norme previste dalla riforma Monti sulle professioni, che
prevede che le società professionali e inter-professionali siano
sottoposte alle medesime regole del singolo professionista, a
garanzia del consumatore e dell'interesse pubblico".
E proprio in riferimento a tale sperequazione,
"La norma
prevista nel DDL non fa cenno di tutto ciò e perciò,
apparentemente, si creerebbe una situazione di concorrenza sleale,
laddove una società professionale è sottoposta, per esempio, alle
norme deontologiche ed alla assicurazione professionale, mentre le
società di ingegneria no; o, ancora, che una società tra
professionisti può essere cancellata dall'Albo dopo tre provate
condanne per evasione fiscale, una società di ingegneria
no".
Dichiarazione che in realtà cozza con quanto dichiarato a Ottobre
2014 quanto dopo la bocciatura della stessa norma nello Sblocca
Italia, aveva affermato: "Accogliamo con grande soddisfazione il
voto dell'VIII Commissione che ha riconosciuto come inammissibile
l'emendamento presso la VIII Commissione della Camera. La sua
eventuale approvazione avrebbe comportato un grave danno per i
professionisti italiani. Serve ora dare prospettive ad un settore,
quello delle costruzioni, che dall'inizio della crisi ha perso
oltre 700mila posti di lavoro. Ci aspettiamo, in tempi brevissimi,
adeguati provvedimenti in materia di semplificazione
amministrativa, sburocratizzazione, finanziamento a professionisti
e imprese, rinnovo delle normative di settore in materia di lavori
pubblici e urbanistica. Ed ancora, stabilizzazione degli
ecoincentivi, politiche coordinate di rigenerazione urbana
sostenibile affinché il Paese, nel suo complesso, possa iniziare a
riprogettare la sua ripresa".
Come intende muoversi il CNAPPC?
"Noi siamo consapevoli che il mercato contemporaneo impone una
diversificazione dei modelli organizzativi, anche per i
professionisti e che qualunque tipo di organizzazione societaria
che crei le condizioni per dare lavoro agli architetti è benvenuta:
ma ciò deve avvenire su regole uguali per tutti. In questo senso
stiamo intervenendo sul Parlamento, assieme agli altri colleghi
della Rete delle Professioni Tecniche".
Secondo Lei quali sono gli interessi che muovono il Governo a
presentare per la seconda volta una norma che possa aprire le
commesse private alle società di ingegneria?
"Non importa sapere se l'incipit della norma sia stata
ignoranza in buona fede o interessi particolari - ha risposto
e concluso Freyrie -
Né è utile assumere posizioni corporative
nei confronti di nostri iscritti che lavorano nelle società di
ingegneria. Ma sulle buone regole dell'etica professionale e della
concorrenza leale siamo e saremo intransigenti: se la Costituzione
e la Legge prevedono che per alcune attività di interesse pubblico
è necessaria l'iscrizione all'Albo di singoli e di società ciò deve
valere per tutti, anche per le società di ingegneria o meglio, di
progettazione".
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