Il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, a margine della
firma di sette contratti di quartiere con la Regione Liguria, ha
rivelato di aver “trovato 350 milioni di euro bloccati da anni
nelle pieghe del bilancio del ministero”. La notizia, positiva per
la predisposizione di una piano per la rivalutazione delle aree
degradate, suscita notevoli perplessità sui perché 100 milioni di
euro erano congelati dal 1996 e addirittura 250 milioni dal
1991.
Di Pietro ha, dunque, affermato che, grazie a queste risorse, il 14
aprile è stato fissato un gruppo di lavoro nel quel parteciperanno
i quattro ministeri, la conferenza stato-regioni e le associazioni
di categoria. Il gruppo di lavoro avrà come obbiettivo principale
quello di fissare un piano nazionale per il rilancio della casa
che, da quando è scattato lo sblocco degli affitti, è divenuto
un’emergenza nazionale, nel quale sono coinvolti centinaia di
migliaia di cittadini appartenenti in particolar modo ai ceti più
indifesi.
Nel frattempo, è; da segnalare la stipula dei
“
contratti di quartiere”. I contratti, già
siglati dal Ministro Di Pietro in Lombardia, Emilia Romagna,
Umbria, Lazio, Campania e Sicilia, hanno come obiettivo principale
quello di intervenire per il recupero di quartieri degradati di
comuni e città a forte disagio abitativo, per favorire
l’occupazione, l’integrazione sociale e adeguare al tempo stesso
l’offerta abitativa.
In Lombardia i 22 contratti stipulati prevedono un finanziamento
complessivo di oltre 620 milioni di euro, ripartiti in 16 Comuni;
nel Lazio l’importo complessivo dei 16 Contratti approvati supera i
135 milioni di euro; alla Sicilia sono destinati 101,5 milioni di
euro; la Campania disporrà di 96 milioni di euro complessivi. 12
Contratti di Quartiere per 82 milioni di euro saranno realizzati in
Emilia Romagna; 4 Contratti in Umbria per circa 80 milioni di euro;
alla Puglia andranno invece 85 milioni e alle Marche 23
milioni.
I primi contratti sono stati stipulati a Perugia dal Ministro per
le infrastrutture, Antonio Di Pietro, e la presidente della Regione
Umbria, Maria Rita Lorenzetti. L’importo totale degli investimenti,
tra contributi pubblici e finanziamenti privati sarà di oltre 83
milioni di euro. Come ha affermato la presidente Lorenzetti: “Ciò
rappresenta un riconoscimento importante non soltanto per la
qualità dei progetti presentati dai nostri Comuni, ma anche alla
stessa tradizione antica che la nostra Regione vanta in materia di
riqualificazione urbana, riduzione del disagio abitativo e in
genere delle politiche pubbliche per la ‘casa’. Non da ora,
infatti, in Umbria le istituzioni a tutti i livelli hanno sempre
privilegiato politiche di sviluppo urbanistico con un approccio che
riuscisse a realizzare interventi ‘integrati’, tra pubblico e
privato, mettendo insieme necessità di recupero urbano e esigenze
abitative, senza mai perdere di vista l’aspetto sociale di tali
interventi.”
Lo stesso Ministro Di Pietro ha evidenziato la qualità del lavoro
svolto dalle istituzioni umbra, ribadendo di aver voluto iniziare
proprio dall’Umbria la firma dei “contratti di quartiere” “che ora
sono stati finalmente sbloccati – ha affermato il Ministro – e
consentiranno in tutto il Paese interventi molto significativi e in
grado di rilanciare l’edilizia pubblica”.
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