"E' sicuramente un segnale positivo per i progettisti italiani
lo sforzo dell'Autorità Nazionale Anticorruzione teso a
riportare l'attenzione sulla qualità dell'offerta e della
professionalità in luogo dei meri requisiti economici e di
consistenza dello studio professionale. Recependo numerose
osservazioni del Consiglio Nazionale degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e della Rete delle
Professioni Tecniche, l'Autorità ha, di fatto, segnato un
importante passo nella direzione di privilegiare l'apertura del
mercato della progettazione, la sua trasparenza e competitività,
nonché la possibilità di valorizzare i giovani talenti".
Questo il commento del
Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. alla pubblicazione da parte dell'ANAC delle nuove linee
guida relative agli affidamenti dei Servizi di architettura e
ingegneria (
leggi articolo).
"Non vi è alcun dubbio che il quadro di riferimento sia ancora
molto complesso e caratterizzato dalla pessima legislazione
vigente, così come che vi sia l'urgenza e di una riforma a tutto
campo della normativa del settore dei lavori pubblici. Contiamo nel
fatto di aver trovato nel presidente dell'Autorità, Raffaele
Cantone e nel consigliere, dottor Michele Corradino interlocutori
competenti e fortemente determinati nell'affermare che la lotta ai
fenomeni corruttivi passa attraverso la trasparenza delle procedure
pubbliche e la valorizzazione della qualità progettuale".
Appare utile ricordare che le nuove linee guida affrontano alcuni
aspetti critici relativi:
- alle difficoltà di accesso al mercato da parte dei giovani
professionisti e degli studi di minore dimensione, collegate ad
alcune norme, particolarmente restrittive, previste dal Regolamento
n. 207/2010 in materia di fatturato ed organico minimo necessari
per la partecipazione alle procedure di gara;
- al fenomeno dei ribassi eccessivi.
In particolare, il documento dell'ANAC ha evidenziato la necessità
che le procedure siano tese a selezionare progetti di qualità,
mediante l'applicazione del criterio dell'offerta economicamente
più vantaggiosa ed il rispetto dei parametri fissati nel D.M. n.
143/2013.
"Ribadiamo, - conclude il CNAPPC -
al di là di una
puntuale analisi del documento, l'apprezzamento per i contenuti
delle nuove Linee guida e ci auguriamo che esse siano il punto do
partenza per la elaborazione di un moderno ed efficace nuovo
sistema di riferimento normativo nel settore dei lavori
pubblici".
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