In Toscana si torna a parlare del
Testo unico per la
sicurezza e l'igiene del lavoro, un caposaldo della nostra
cultura legislativa, che esprime grande attenzione alla tutela
della salute collettiva e individuale nei luoghi di lavoro. Proprio
in fase di elaborazione del testo unico, la Regione Toscana ha
svolto un ruolo di coordinamento interregionale dei servizi di
prevenzione sui luoghi di lavoro. Nel corso dell'incontro che si è
tenuto stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati,
dedicato appunto al
Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81
dalla sua emanazione ad oggi, è stata consegnata a tutti i
partecipanti la nuova edizione del testo, aggiornato con tutte le
numerose modifiche avvenute dalla sua adozione ad oggi.
Il convegno di stamani è stata l'occasione per fare il punto sulle
attività della Regione in tema di sicurezza sul lavoro, con
interventi di
Giuseppe Petrioli (direttore del
Dipartimento di prevenzione della Asl 10),
Emanuela
Balocchini (responsabile del Settore prevenzione e
sicurezza in ambienti di vita e di lavoro della Regione Toscana),
Renzo Berti (coordinatore del Piano straordinario
per il lavoro sicuro nell'Area vasta centro),
Stella
Lanzilotta (coordinatrice della Rete regionale Rls). Le
conclusioni erano affidate all'assessore al diritto alla salute
Luigi Marroni.
"
Alta continua ad essere l'attenzione della Regione alla
prevenzione sui luoghi di lavoro, ma anche alla repressione dei
reati connessi con la sicurezza sul lavoro, con gli infortuni e con
le malattie professionali -
ha detto l'assessore
Marroni -
Anche in questo momento così difficile per
carenza di risorse pubbliche, la Regione Toscana ha ritenuto
indispensabile mantenere alta l'attenzione sulla prevenzione e, in
particolare, sulla sicurezza del lavoro. Anche il Piano
socio-sanitario da poco approvato ribadisce il nostro impegno sulla
prevenzione e la nostra attenzione ai Rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza". L'assessore ha ricordato gli impegni
riconfermati nel Piano socio-sanitario: sostegno alle imprese,
attenzione ai servizi a maggior rischio, attenzione alle patologie
emergenti, impegno per la formazione, semplificazione
organizzativa. E ha detto anche che, a seguito dell'approvazione
del Piano Nazionale della Prevenzione, verrà approvato a breve
anche il Piano Regionale della Prevenzione, che prevederà tra
l'altro progetti e azioni nell'ambito del sostegno ai Rls.
I dati sulla sicurezza sul lavoro in Toscana
Nel 2013 (fonte Inail), gli infortuni sul lavoro riconosciuti
dall'istituto assicuratore in Toscana sono stati 33.297, di cui 54
mortali. La malattie professionali riconosciute da Inail nel corso
del 2013 sono state 2.537. Ancora non sono disponibili i dati Inail
completi relativi al 2014, ma la tendenza verso una significativa
riduzione del fenomeno infortunistico sembra essere confermata dal
confronto dei dati relativi ai mesi di gennaio 2013-2014-2015. Nel
gennaio 2013 gli infortuni denunciati a Inail sono stati 4.426; nel
gennaio 2014, 3.975; nel gennaio 2015, 3.494.
Le forze messe in campo dalla Regione per la vigilanza e la
prevenzione nel 2014 sono state di 483 persone (medici, ingegneri,
tecnici, infermieri, ecc.). 22.966 i sopralluoghi effettuati, 4.552
i cantieri ispezionati, di cui solo 1.213 a norma. 3.430 i verbali
di polizia giudiziaria. 94 i sequestri. 5.756.904 i proventi delle
verifiche di impianti e macchine. 3.717.544 i proventi delle
sanzioni penali, 62.398 i proventi delle sanzioni amministrative.
Rispetto alla realtà nazionale: lo standard nazionale di aziende
con dipendenti ispezionate nelle regioni nel 2012 è del 5%, quello
toscano del 9,7%. Per quanto riguarda i cantieri, lo standard
nazionale è del 15%, quello toscano del 21%.
Il Piano straordinario per il lavoro sicuro
Dopo la tragedia del 1° dicembre 2013, che provocò la morte di 7
lavoratori cinesi in una fabbrica di Prato, la Regione ha varato un
Piano straordinario e si è assunta l'impegno di fare ogni sforzo
per portare a un livello accettabile il profilo di sicurezza di chi
lavora in Toscana, a prescindere dall'etnia di origine e dalla
tipologia produttiva. Sul fronte dell'incremento dei controlli sono
stati assunti e formati a tempo di record 74 operatori, che sono
stati destinati alle quattro Asl dell'Area vasta centro. E' stato
sottoscritto un protocollo d'intesa con le Procure della
Repubblica. L'attività della Regione si è coordinata con quella
delle tre Prefetture. Così dal 1° settembre 2014 ha preso il via il
piano di intensificazione dei controlli, che consentirà di
ispezionare entro 3 anni tutte le 7.700 aziende censite.
"I risultati dell'attività svolta in questo primo semestre appaiono
confortanti e ci incitano a proseguire in questa direzione", dice
Renzo Berti, coordinatore del Piano straordinario per il lavoro
sicuro nell'Area vasta centro. Sono state verificate 1.647 imprese,
qualcuna di più di quelle preventivate. Il 69% di queste non è
risultato in regola, con dati diversi tra le diverse Asl: per
esempio, sono l'84% le imprese irregolari a Prato, mentre a Firenze
sono il 52%. Sono stati chiusi oltre 150 dormitori e 99 cucine
abusive. Le criticità più frequenti riguardano i macchinari (406) e
gli impianti elettrici (361).
La riscossione delle sanzioni è raddoppiata: circa 1, 2 milioni di
euro nell'ultimo semestre 2014, mentre la media degli ultimi anni
era di 600-700.000 euro a semestre.
"E' necessario che ai controlli, doverosi e rafforzati, si sommino
le responsabilità e l'impegno dei diretti interessati - commenta
Berti - Per questo fin dall'inizio ci siamo adoperati per intessere
un dialogo e un costruttivo confronto con la comunità cinese e le
sue rappresentanze. Da questo confronto è scaturita l'idea di un
patto fiduciario, che a luglio 2014 abbiamo formalizzato in un atto
deliberativo. Le adesioni al patto raccolte ad oggi sfiorano quota
duecento, quasi tutte concentrate nell'area pratese. Dobbiamo far
comprendere che mettersi in regola non è soltanto giusto, ma anche
conveniente, specialmente per chi desidera proseguire la sua
esperienza produttiva, e adeguandosi prontamente può evitare di
incorrere nel pagamento delle sanzioni".
La Rete regionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza (Rls)
La Toscana è l'unica regione, oltre all'Emilia Romagna, ad avere
una rete strutturata e capace di interagire con gli Rls e fornire
supporto diretto tramite i Servizi di prevenzione sui luoghi di
lavoro delle Asl toscane e il settore che si occupa di prevenzione
sui luoghi di lavoro della Regione. La rete Rls toscana è attiva
già da molti anni e conta più di 2.000 iscritti.
Il nuovo Piano sanitario e sociale regionale vede tra i suoi
obiettivi quello di rafforzare l'efficienza del sistema
aumentando le sinergie tra i dipartimenti della prevenzione e
migliorare l'efficacia degli interventi implementando azioni di
vigilanza, promozione e prevenzione. Tra le azioni previste, è
ribadita la necessità di investire in sviluppo della cultura della
sicurezza sul lavoro nei confronti di tutti i soggetti, con
particolare riferimento agli Rls.
A cura di Ufficio Stampa Regione
Toscana
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