E’ stato depositato giovedì 22 scorso alla Corte di Cassazione il
titolo della
proposta di iniziativa di legge popolare che il
Cup (Comitato unitario delle professioni intellettuali) aveva
annunciato in varie occasioni di volere avviare.
L’
obiettivo è quello di
raccogliere 50mila firme
mecessarie per presentare un “proprio” testo di riforma delle
professioni a Montecitorio. L’avvenuto deposito della proposta dal
titolo “Riforma dell’ordinamento delle professioni intellettuali” è
stato già pubblicato sulla “Gazzetta ufficiale” del giorno stesso,
G.U. n.68 del 22 marzo. “Si tratta - ha sottolineato
Pietro de
Paola, vicepresidente del Cup e presidente nazionale dei
geologi - del primo passo per dare l’avvio dopo Pasqua (ndr,
iniziativa già annunciata a lavoripubblicinews dal presidente
nazionale degli Architetti, Raffaele Sirica), alla raccolta di
50mila firme necessarie per il deposito della proposta entro i 180
giorni previsti”.
Nessun banchetto in piazza al momento. “Come annunciato, saranno al
momento organizzati presìdi per la raccolta delle firme necessarie
in tuta Italia, tra tutti i convegni e in tutti gli eventi
formativi delle singole professioni o durante apposite riunioni
interdisciplinari organizzati nei prossimi mesi a livello
provinciale e regionale dai relativi ordini”.
Partono i dibattiti sui contenuti del testo, come il punto
riguardante il recupero dei minimi tariffari vincolanti per le
attività riservate e nessun riconoscimento delle attività
associative che si sovrappongono agli Ordini. Se n’è parlato a
Rovigo, al Centro Servizi della fiera, durante il IV Congresso
regionale del Cup Veneto.
Sulla riforma delle professioni, infine, è tornato a esprimersi il
ministro per lo Sviluppo economico,
Pierluigi Bersani, dopo
l’approvazione a Montecitorio del decreto sulle liberalizzazioni.
“Per la riforma degli Ordini professionali – ha detto il Ministro -
il Governo ha già pronto un suo progetto di legge, col quale è
pronto a partire. Per l’iter di approvazione del disegno di legge
Mastella. prosegue - che si pensa in discesa, sarà invece “
una
battaglia parlamentare che verrà portata avanti a lacrime e
sangue”.
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