In un appello Impregilo richiama il Governo Prodi ai suoi doveri
sul fronte dell'
operazione Ponte sullo Stretto dichiarato
non più propritario tra le opere dello Stato dal ministro alle
infrastrutture
Antonio Di Pietro che ha dirottato le risorse
del Ponte per il rinforzo di alcune strutture al Sud ritenute
prioritarie.
Nel giorno della presentazione dei dati 2006, Impregilo ha
ricordato che il contratto sull'opera rimane valido e a breve
l'azienda penserà a come far valere i suoi diritti. Insomma, tra
Impregilo e Governo si profila all'orizzonte un
braccio di ferro
su un altro faraonico progetto siciliano: oltre al rebus
termovalorizzatori, anche quello Ponte.
Intanto, le parole dell'amministratore delegato Alberto Lina, che
ha quantificato in un miliardo e 700 milioni di euro la richiesta
di risarcimento danni al Governo nazionale, suonano piuttosto
pesanti e lasciano prevedere ulteriori sviluppi... legali. "Il
contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina -
si apprende - è valido, firmato, ed è un ordine a tutti gli
effetti. Non riusciamo a capire cosa vuol fare il nostro
committente, se cancellano o onorano il contratto. Penso - continua
- che a brevissimo, forse un mese, faremo valere i nostri diritti,
anche perché i nostri soci esteri, soprattutto “giapponesi” ci
chiamano ai nostri doveri".
Insomma, Impregilo, alla guida della cordata per il Ponte che
raggruppa interessi finanziari di molti enti, richiama il Governo
Prodi al rispetto degli impegni assunti del governo precedente per
la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. "I tempi sono
maturi e a brevissimo - aggiunge Lima - sottolineeremo i nostri
diritti. Non è possibile lasciare questo discorso indefinito".
Impregilo ha sottolineato come pure i soci stranieri della cordata
guidata dalla società italiana “ stanno richiamandoci ai nostri
obblighi e doveri nei loro confronti''.
''Chiediamo di dirci - da detto Lina - se questo contratto verrà
cancellato o onorato''. Tre le alternative paventate da Impregilo:
''L'inizio dei lavori, l’annullamento del contratto, o
qualcos’altro'' (fonte:Tgcom). Per Impregilo il contratto per il
Ponte sullo Stretto, del valore di 1,7 miliardi ''è un ordine
ancora valido a tutti gli effetti''.
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