RISARCIMENTO DA 1,7 MILIARDI AD IMPREGILO

02/04/2007

In un appello Impregilo richiama il Governo Prodi ai suoi doveri sul fronte dell'operazione Ponte sullo Stretto dichiarato non più propritario tra le opere dello Stato dal ministro alle infrastrutture Antonio Di Pietro che ha dirottato le risorse del Ponte per il rinforzo di alcune strutture al Sud ritenute prioritarie.
Nel giorno della presentazione dei dati 2006, Impregilo ha ricordato che il contratto sull'opera rimane valido e a breve l'azienda penserà a come far valere i suoi diritti. Insomma, tra Impregilo e Governo si profila all'orizzonte un braccio di ferro su un altro faraonico progetto siciliano: oltre al rebus termovalorizzatori, anche quello Ponte.

Intanto, le parole dell'amministratore delegato Alberto Lina, che ha quantificato in un miliardo e 700 milioni di euro la richiesta di risarcimento danni al Governo nazionale, suonano piuttosto pesanti e lasciano prevedere ulteriori sviluppi... legali. "Il contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina - si apprende - è valido, firmato, ed è un ordine a tutti gli effetti. Non riusciamo a capire cosa vuol fare il nostro committente, se cancellano o onorano il contratto. Penso - continua - che a brevissimo, forse un mese, faremo valere i nostri diritti, anche perché i nostri soci esteri, soprattutto “giapponesi” ci chiamano ai nostri doveri".
Insomma, Impregilo, alla guida della cordata per il Ponte che raggruppa interessi finanziari di molti enti, richiama il Governo Prodi al rispetto degli impegni assunti del governo precedente per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. "I tempi sono maturi e a brevissimo - aggiunge Lima - sottolineeremo i nostri diritti. Non è possibile lasciare questo discorso indefinito".
Impregilo ha sottolineato come pure i soci stranieri della cordata guidata dalla società italiana “ stanno richiamandoci ai nostri obblighi e doveri nei loro confronti''.

''Chiediamo di dirci - da detto Lina - se questo contratto verrà cancellato o onorato''. Tre le alternative paventate da Impregilo: ''L'inizio dei lavori, l’annullamento del contratto, o qualcos’altro'' (fonte:Tgcom). Per Impregilo il contratto per il Ponte sullo Stretto, del valore di 1,7 miliardi ''è un ordine ancora valido a tutti gli effetti''.

A cura di Salvo Sbacchis


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