Comuni in difficoltà: l'evasione delle pratiche di richiesta di
sanatoria edilizia rischia di fermarsi in alto mare. Non soltanto
devono evadere migliaia di istanze presentate con l'ultima tornata
di richieste, ma devono fare i conti con tutto l'arretrato che
sommerge le scrivanie dei tecnici comunali.
Ed è proprio il procedimento di condono edilizio del lontano 1985
ad essere ancora quello nel quale sono numerose le pratiche da
controllare. Il sistema, però, oggi è differente da allora. Nella
tornata del secondo governo Berlusconi, infatti, venne messo un
termine entro il quale i Comuni avrebbero dovuto esaminare le
richieste, trascorso il quale, invece, è dato il silenzio-assenso,
previo pagamento dei relativi oneri.
L'esame delle domande, quindi, rischia di mettere in seria
difficoltà i Comuni: il count-down del silensio-assenso è in fase
avanzata ed il rischio è quello di dare autorizzazioni non volute,
nè dovute.
Quando venne introdotto il silenzio-assenso si guardava alla
scadenza come qualcosa di impossibile: 24 mesi non sarebbero stati
più che sufficienti per azzerare tutte le richieste?
Ad oggi, però, la scadenza è alle porte e si fa sempre più concreta
per molti la possibilità di ottenere il formarsi della sanatoria
alla sola condizione di completare le procedure richieste.
Il prossimo 30 ottobre 2007, quindi, ci sarà lo stop
definitivo.
Ecco la carte geografica degli abusi in Italia degli ultimi tre
procedimenti di condono edilizio, ed ecco, inoltre, lo stato di
aggiornamento in corso.
Condono edilizio del 1985.
Bologna. Presentate ed evase 56.000 domande;
Genova. Presentate ed evase quasi 36.000 domande;
Milano. Presentate 70.000 domande delle quali soltanto
59.000 hanno un iter concluso;
Torino. Presentate 70.000 domande delle quali soltanto
23.000 hanno un iter concluso.
Condono edilizio del 1994.
Bologna. Presentate ed evase 8.000 domande;
Genova. Presentate ed evase quasi 7.000 domande;
Milano. Presentate 15.000 domande delle quali soltanto 9.500
hanno un iter concluso;
Torino. Presentate 7.000 domande delle quali soltanto 6.500
hanno un iter concluso.
Condono edilizio del 2003-2004.
Bologna. Presentate ed evase 600 domande;
Genova. Presentate 5.600 domande delle quali soltanto 1.800
hanno un iter concluso;
Milano. Presentate 13.500 domande delle quali soltanto 1.000
hanno un iter concluso;
Torino. Presentate 7.000 domande delle quali soltanto 2.000
hanno un iter concluso.
L'analisi, quindi, evidenzia che sono proprio le pratiche più
antiche da avere problemi. Ma a cosa è dovuto questo enorme
ritardo?
La risposta è presto data: per le ultime tornate di pratiche,
infatti, l'utilizzo dei software ha accelerato tutto l'iter ma non
solo: mentre le prime volte si dava ampia possibilità a molti di
sanare abusi edilizi, in questi ultimi casi posizioni rigide e
ferme hanno fatto sì che già a priori venissero scartate
determinate situazioni che risultavano improponibili a tutti gli
effetti.
La speranza, quindi, è che tutto l'arretrato venga esaminato
velocemente, per far sì che la coscienza umana possa intervenire
dove non è intervenuta un'apposita normativa sulla definizione del
possibile e dell'impossibile.
A nessuno, infatti, deve essere data la possibilità di fare lì dove
non si può.
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