"È urgente intervenire sugli affidamenti in house a livello
locale; senza regole e controlli non si garantiscono qualificazione
professionale e risparmi di spesa". E' questo il grido di
allarme che lancia l'
OICE, l'Associazione delle società di
ingegneria e architettura aderente a Confindustria, prendendo
spunto dal recentissimo avviso emesso dal
Comune di Messina
che, per l'affidamento di progetti esecutivi in materia di difesa
del suolo, ha bandito una manifestazione di interesse aperta alle
sole Pubbliche Amministrazioni,
escludendo i progettisti
privati, professionisti, studi e società di ingegneria. Per il
Presidente dell'OICE,
Patrizia Lotti "in un momento così
delicato per il settore e in un ambito così sensibile come è quello
della difesa del suolo, in cui i profili di sicurezza per la
collettività sono da tenere in altissima considerazione, immaginare
di chiedere progetti esecutivi al solo settore pubblico, escludendo
l'offerta privata, è del tutto insensato. E' chiaro che non è un
problema di legittimità ma di opportunità, anche perché nell'avviso
non si prevede alcun requisito per chi svolgerà la prestazione e
questo rappresenta un pesantissimo vulnus sotto il profilo della
professionalità e dell'adeguatezza tecnica di chi redigerà i
progetti".
In sostanza, per l'OICE, le regole devono essere le stesse che si
applicano ai progettisti privati:
"Non si comprende -afferma
Patrizia Lotti - per quale ragione ai progettisti che operano sul
mercato si chiedono requisiti di capacità tecnica, organizzativa ed
economica, mentre nell'ambito degli affidamenti fra Amministrazioni
pubbliche si debba presumere, ab ovo, che un determinato tecnico
sia all'altezza di svolgere prestazioni anche molto delicate come è
in questo caso. Lo potrà anche essere, ma deve dimostrarlo. E' da
anni che chiediamo inascoltati che vi sia una qualificazione anche
dei tecnici delle Amministrazioni a tutela della collettività e per
garantire parità di condizioni tecnico-professionali con il settore
privato".
C'è poi il problema dei costi:
"Nell'avviso, che certamente
verrà giustificato facendo riferimento alle solite ragioni di
urgenza e indifferibilità a causa del rischio di perdita dei
finanziamenti, - afferma il Presidente OICE - non si dice nulla di
nulla per quel che riguarda l'importo delle prestazioni oggetto
delle convenzioni e si presume implicitamente che con l'incentivo
del 2% che spetta ai progettisti interni delle Amministrazioni si
otterranno economie rispetto all'affidamento a terzi, peraltro
improbabili visti i ribassi medi delle gare di progettazione, oggi
oltre il 40%".
L'OICE chiede quindi con forza un intervento del legislatore e
delle autorità di controllo:
"Spero -
conclude Patrizia
Lotti -
che di questi casi si tenga conto nella messa a
punto finale della delega per il nuovo codice dei contratti
pubblici, anche perché non ritengo in alcun modo giusto che un
settore che ha pagato fortissimamente la crisi e che in questi anni
ha fatto importanti investimenti in innovazione e formazione
tecnico-professionale debba vedere sparire dal mercato importanti
occasioni di lavoro, oggetto di convenzioni che non offrono alcuna
garanzia sul livello tecnico di quanto verrà prodotto e che sono
fuori controllo sotto il profilo della spesa. Chiediamo che le
Autorità di controllo e vigilanza, dall'Autorità nazionale
anticorruzione alla Corte dei conti, possano intervenire
adeguatamente. Non mi sembra che sia proprio questo il modo di fare
spendingreview".
A cura di
Ufficio Stampa OICE
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