Tra la fine del 2015 e il 2016 si rinnoveranno i vertici dei
principali Consigli Nazionali dell'area tecnica. Sono ormai
prossime le elezioni per il rinnovo del direttivo dei
Geologi per il quinquennio 2015-2020 e si
proseguirà nel 2016 con quello degli Architetti (I semestre) e
quello degli Ingegneri (II semestre). Questo sarà il primo di una
serie di articoli in cui si cercherà di analizzare l'operato degli
attuali esecutivi.
Per quanto riguarda i
Geologi, la prima votazione
si svolgerà l'8 e il 9 ottobre 2015. La seconda, in caso di mancato
raggiungimento del quorum, avrà luogo il 10, 12, 13 e 14 ottobre
2015 (e sarà con ogni probabilità quella che stabilirà il nuovo
esecutivo). Mentre la terza votazione, avrà luogo il 15, 16, 17, 19
e 20 ottobre 2015.
Fa certamente discutere la decisione dell'attuale Presidente del
Consiglio Nazionale dei Geologi
Gian Vito Graziano di non
ricandidarsi. Fa discutere perché, benché le critiche mosse da chi
in campagna elettorale stia cercando di destabilizzare l'ambiente
tirando acqua al proprio mulino, volendo fare un'analisi
dell'operato dell'attuale esecutivo non può non emergere quanto di
buono sia stato realizzato negli ultimi 5 anni. Certo, la speranza
che si possa fare sempre di meglio è sempre viva, ma parlare di
"sovraesposizione mediatica del presidente uscente"
generata dagli innumerevoli eventi calamitosi avvenuti negli ultimi
anni, o peggio
di "incapacità di formulare e concretizzare
proposte efficaci" nell'interesse della categoria dei geologi,
vuol dire solo non avere piena coscienza delle difficoltà operative
che la politica italiana ha opposto a tutte le professioni
dell'area tecnica, non aver analizzato a mente lucida i risultati
raggiunti negli ultimi anni dalla categoria ma soprattutto voler
rendere la competizione elettorale un bieco momento di propaganda e
inutili slogan.
Vale la pena sottolineare il percorso avviato dal CNG uscente che
ha consentito di
avvicinare i geologi al mondo della
protezione civile, di supportare le proposte normative
dirette alla istituzione della figura del
geologo in ogni
comune e, soprattutto, la valorizzazione della Geologia
come materia da tener conto sin dalla scuola primaria. E non si può
certamente dimenticare l'
inserimento delle competenze dei
geologi all'interno del Decreto Parametri, che ha dato
dignità alla professione del geologo nel campo della progettazione
e della geologia applicata alle opere di ingegneria.
Il tutto nonostante le evidenti difficoltà di "
peso": in
Italia i geologi sono
meno di 15.000, contro
236.000 ingegneri e
147.000
architetti, con un bilancio economico-finanziario che si
aggira sul milione e mezzo di euro per i Geologi e i 6/7 milioni di
euro per ingegneri e architetti. Quello dei geologi, però, è stato
l'
unico Consiglio Nazionale che in 5 anni non ha aumentato
la quota d'iscrizione, ha
ridotto le spese di
gestione ed è riuscito a mantenere in ordine il bilancio
evitando "folli" spese in consulenze esterne (si è passati da
270.000 euro/anno a meno di 70.000 euro/anno) e dimezzando i costi
di funzionamento per le attività di Cosiglio.
Non tutto è andato per il verso giusto. Basti ricordare la vicenda
dell'approvazione delle
Norme Tecniche per le
Costruzioni che ha evidenziato la fragilità della
Rete delle Professioni Tecniche, ovvero
dell'organismo creato dai Consigli Nazionali per affrontare
congiuntamente i temi comuni a tutte le professioni dell'area
tecnica. In questo caso i Geologi non sono riusciti a portare a
casa gli obiettivi dichiarati e hanno creato una situazione di
"imbarazzo" con le altre professioni (in realtà più per colpa di
queste ultime che hanno voltato le spalle ai geologi al momento del
voto -
leggi articolo).
Ma c'è da sottolineare un aspetto non trascurabile: il Consiglio
Nazionale uscente si è insediato all'interno di una situazione di
totale assenza di rapporti politici e istituzionali, che si è
dovuto mettere in piedi dal nulla (e non è cosa da poco!).
Un altro aspetto significativo è rappresentato dal fatto che nel
2010 l'insediamento del direttivo è avvenuto in un contesto in cui
la percezione del mercato nei confronti della professione del
geologo era pressoché nulla.
Quella del Geologo era,
infatti, una professione quasi assente dal palinsesto dei
"mestieri" italiani. Grazie a una strategia di
comunicazione efficace e lungimirante, oggi i geologi italiani
possono essere certi della "
dignità sociale" della
loro professione e benché le naturali e normali difficoltà che
tutte le professioni tecniche vivono, devono certamente ringraziare
un esecutivo che non si è risparmiato e che ha dimostrato solidità
e unione di intenti fuori dal comune.
La "
sovraesposizione mediatica" rimproverata ha portato il
Consiglio Nazionale dei Geologi ad essere sempre più presenti su
giornali e televisioni, ma l'autorevolezza degli interventi ha
avvicinato una professione "
sconosciuta" alla gente comune
e soprattutto al mondo della politica. Vicinanza che ha ottenuto
alcuni risultati significativi e spesso contestati dalle altre
professioni, come la possibilità di diventare certificatori
energetici, oppure l'estensione degli ecobonus per le rinnovabili
alla geotermia di bassa entalpia, l'inserimento delle prestazioni
geologiche all'interno del decreto parametri.
E non si può dimenticare la presenza all'interno della struttura di
missione
Italiasicura. Nessun architetto o ingegnere è stato
chiamato all'interno della struttura governativa contro il dissesto
idrogeologico.
Tanto ci sarebbe ancora da dire ad esempio sulla riduzione dei
costi di funzionamento del Consiglio o sull'attivazione della
sezione
Amministrazione trasparente all'interno
del portale istituzionale (primi tra tutti i Consigli Nazionali ad
attivarlo). Chiudo solo dicendo che c'è indubbiamente ancora molto
da fare ma la strada è stata tracciata. I colpi bassi sono
frequenti in tutte le competizioni elettorali che ho avuto la
possibilità di osservare da vicino, ma la mia speranza è che questa
volta tutti i geologi italiani e i candidati a rappresentarli
potranno avere l'onestà intellettuale di comprendere il lavoro
fatto da una squadra di persone composta da 9 liberi
professionisti, 3 docenti universitari e 3 pubblici dipendenti che
si è spesa umanamente per far crescere la professione che
amano.
Buona competizione e che vinca il migliore!
A cura di
Ing. Gianluca Oreto
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