"Sono un europeista convinto. Abbiamo bisogno di più Europa per
essere competitivi in un mondo globalizzato, contrastando la crisi
e la disgregazione sociale attraverso le politiche comunitarie di
coesione". Queste le parole del presidente della Regione
Toscana,
Enrico Rossi, a margine dell'incontro annuale tra
la Commissione europea e le Autorità di gestione dei FESR, i Fondi
europei per lo sviluppo regionale.
"In Toscana -
ha proseguito il Presidente Rossi -
da qui al 2020 attiveremo due miliardi e mezzo di euro di
investimenti che ci consentiranno di realizzare importanti
obiettivi di miglioramento ambientale, di consolidamento del nostro
apparato manifatturiero, di sviluppare la ricerca la e
l'innovazione tecnologica e di perseguire il nostro obiettivo più
grande che è quello di creare occupazione, in particolare
giovanile. In questi anni non avrei saputo come fare senza le
risorse comunitarie a stare vicino e sostenere le aziende che
combattevano contro la crisi".
Circa il settennato appena trascorso, il presidente ha parlato di
un buon andamento per la Toscana, con investimenti, grazie al FESR,
di 762 milioni di euro che hanno consentito di finanziare 713
progetti coinvolgendo oltre 1.150 tra imprese di ogni dimensione e
organismi di ricerca.
"Non a caso -
ha concluso Enrico Rossi -
la
Commissione europea e l'Italia hanno scelto la Toscana,
all'avanguardia a livello nazionale nell'utilizzo delle risorse
comunitarie, per organizzare questo incontro. Abbiamo scelto di
anticipare con 82 milioni di risorse dal nostro bilancio, i fondi
che ci verranno versati nel nuovo settennato. Ciò ha permesso di
partire subito con 17 bandi destinati alle imprese produttive, al
turismo, all'agricoltura. La nuova programmazione europea prevede
che si accentui il carattere strategico dell'utilizzazione dei
fondi comunitari. Stamani lo abbiamo fatto rispetto alla rete
infrastrutturale regionale e in particolare a quella della Piana
fiorentina. Continueremo a discutere su quali progetti vogliamo
finanziare, evitando frammentazioni e localismi. Il Paese sta
vivendo una sia pur ancora troppo debole fase di ripresa e sono
convinto che la strada del benessere e della pace la si ritrovi con
un più di Europa e non rinchiudendosi dentro i confini
nazionali".
A cura di
Ufficio Stampa Regione Toscana
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