Continua l'esame al Senato dei due disegni di legge
(2233) "Misure per la tutela del lavoro
autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire
l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro
subordinato" e (2229) "Adattamento
negoziale delle modalità di lavoro agile nella quarta rivoluzione
industriale".
Dopo l'esame in sede referente dello scorso 25 febbraio
(leggi
articolo) che ha visto protagonista il presidente
dell'XI Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale)
Maurizio Sacconi, il 9 marzo 2016 sono state audite le associazioni
dei liberi professionisti e dei freelance, ACTA,
Alta Partecipazione,
Confassociazioni e
Confprofessioni che hanno presentato delle
proposte condivise riassumibili nei seguenti 13 punti chiave
necessari per migliorare il testo del disegno di legge 2233.
In particolare, le proposte presentate solo le seguenti.
- L’articolo 2 definisce misure per la tutela
dei tempi di pagamento tra lavoratori autonomi e imprese o tra
lavoratori autonomi - La richiesta è di specificare che
queste disposizioni si applicano anche alla Pubblica
Amministrazione.
- L’articolo 5 dispone la deducibilità integrale
degli oneri sostenuti per la formazione e l’aggiornamento
professionale dagli esercenti arti e professioni, entro il limite
annuo di 10.000 euro - Modifica apprezzata ma che può essere
migliorata inserendo la possibilità di dedurre fino ad un massimo
di 2.000 euro/annuo le spese relative al trasporto, a prestazioni
alberghiere e alla somministrazione di alimenti e bevande se
inerenti, quindi collegate alla partecipazione degli eventi
formativi di cui al periodo precedente (master, convegni, corsi di
aggiornamento e simili).
- Sempre in riferimento all'articolo 5 è stato
richiesto di eliminare l'ingiustificata limitazione della libertà
di scelta del professionista di potersi rivolgere solo ad organismi
accreditati ai fini della deducibilità di alcuni dei servizi
indicati (servizi personalizzati di certificazione delle
competenze, orientamento, ricerca, addestramento, sostegno
all’autoimprenditorialità, formazione o riqualificazione
professionale).
- L'inserimento di una norma che introduce l’integrale
deducibilità degli oneri sostenuti per la garanzia contro il
mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da
forme assicurative o di solidarietà, nonostante possa sembrare
vantaggiosa, sottende una generale sfiducia circa la reale
possibilità che siano resi vincolanti i termini perentori di
pagamento delle fatture sanciti dall’art. 3 del ddl.
- In riferimento all'articolo 9, nelle
precedenti versioni si era sempre parlato di congedi parentali per
mamme e papà. I papà tuttavia spariscono nell’ultima formulazione e
soprattutto non sono computati nelle previsioni di spesa. La
richiesta è di ritornare alla prima versione della norma e che
anche i papà abbiano diritto ai congedi parentali.
- Il comma 1 dell’articolo 10 prevede in caso di
malattia, gravidanza o infortunio, prevede, con riferimento ad
attività autonome “continuative”, la sospensione della prestazione,
con un massimo di 150 giorni. Secondo le associazioni questa è una
norma che ancora risente di una “impostazione da lavoro
dipendente” non compatibile con una attività realmente
autonoma e non è chiaro come potrà essere applicata.
- L'articolo 11 equipara alla degenza
ospedaliera i periodi di degenza domiciliare dedicati a trattamenti
terapeutici certificati si applica solo per le malattie
oncologiche, ma non è giustificato che siano escluse le altre
malattie gravi che impediscono l’attività lavorativa per lunghi
periodi.
Vengono proposte ulteriori integrazioni per arricchire il testo
del disegno di legge e in particolare:
- Istituzione di una soglia di deducibilità, anche di entità
contenuta (es. fino a 250 euro), dei contributi versati dai
professionisti a società di mutuo soccorso o alla bilateralità per
servizi di sanità integrativa e antinfortunistica. Si tratta di una
disposizione che, oltre ad assicurare una consolidata rete di
servizi e di tutele, porterebbe a risultati importanti in termini
di equità sociale.
- Riforma del sistema contributivo riguardante i lavoratori
autonomi iscritti alla Gestione Separata presso l’Inps. Le aliquote
contributive previste per tali categorie di soggetti restano
infatti di gran lunga più elevate rispetto a quelle imposte ai
liberi professionisti dotati di cassa previdenziale, nonché ai
commercianti e agli artigiani, senza che tale differenziale sia
compensato da prestazioni previdenziali e assistenziali di livello
superiore. Si chiede pertanto il blocco definitivo dell’aumento al
33% previsto dalla legge 92/2012 per gli iscritti alla Gestione
Separata e l’avvio di un processo di riduzione al 24% al fine di
equiparare la contribuzione a quella di tutti gli altri lavoratori
autonomi, lasciando la possibilità a chi lo desiderasse di
effettuare versamenti maggiorati, entro i limiti previsti dai
massimali (27,72% di 100.324 per il 2016).
- Mettere fine all'iniquità (unica dei Paesi occidentali)
prevista dalla doppia tassazione delle pensioni: le stesse somme,
infatti, sono tassate sia come rendimenti degli investimenti (al
26%) che come trattamento pensionistico. La richiesta è di
eliminare la tassazione sui rendimenti degli investimenti delle
casse previdenziali dei liberi professionisti.
- Prevedere il contratto di rete anche per i professionisti
autonomi e freelance.
- Identificare anche per i lavoratori autonomi, così come per i
dipendenti, un meccanismo di detrazioni d’imposta equivalente ad
una no tax area di 8.000 euro.
- In materia di IRAP, la definizione di "autonoma organizzazione"
di cui all’art. 2 del d.lgs. 46/1997 è stata oggetto di
orientamenti applicativi e interpretativi disomogenei, che hanno
peraltro dato luogo ad esiti incongruenti con la natura stessa
dell’imposta, quali la sottoposizione ad essa di professionisti
operanti senza strutture organizzative ulteriori rispetto alla
minima struttura dello studio individuale. Da qui la richiesta
urgente di un intervento in modo da avere un quadro regolativo
univoco rivedendo gli attuali criteri di imputazione.
A cura di Redazione
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