Agenzia delle entrate Al via la conservazione digitale degli atti di aggiornamento catastali

03/05/2016

Da ieri tutti gli atti di aggiornamento del Catasto saranno conservati in formato digitale. Addio alla carta, dunque, per lasciare spazio a un sistema di conservazione che garantisce autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità dei documenti informatici, consentendo nello stesso tempo un notevole risparmio per l’amministrazione finanziaria.

Dai Docfa ai Pregeo: tutto in digitale

Dopo il Catasto edilizio urbano, anche il Catasto terreni manda in soffitta l’archiviazione cartacea degli atti di aggiornamento, che verranno conservati esclusivamente su supporto informatico, utilizzando il Sistema di Conservazione dei Documenti digitali SCD.
Il Dlgs n.235/2010 ha, infatti, innovato il quadro normativo di riferimento che disciplina l’utilizzo nella Pubblica amministrazione di processi tecnologici, informatici e telematici, introducendo il cosiddetto Codice dell’amministrazione digitale, su cui si basa il processo di rinnovamento della Pa.
L’Agenzia delle Entrate ha quindi avviato una serie di attività finalizzate al riconoscimento del valore legale degli atti di aggiornamento catastale, basati sulla procedura Pregeo, su supporto informatico e ha reso possibile il processo di dematerializzazione dei documenti cartacei.
Un prezioso aiuto è arrivato anche dalla trasmissione telematica degli atti di aggiornamento da parte dei professionisti all’Agenzia, che dal 1° giugno 2015 è divenuta obbligatoria: oggi, infatti, i tecnici abilitati possono trasmettere, via web, le istanze di aggiornamento catastale alle Entrate comodamente dal proprio ufficio, permettendo all’Agenzia di migliorare notevolmente la qualità delle informazioni catastali e di snellire i tempi necessari per l’aggiornamento delle banche dati.

Come cambia il flusso di conservazione

A partire da oggi, l’Agenzia delle Entrate conserverà in formato digitale gli atti di aggiornamento geometrico redatti con la procedura Pregeo (e l’eventuale documentazione integrativa idonea), gli attestati di approvazione e gli attestati di annullamento degli stessi.
La procedura prevede l’invio da parte dei professionisti degli atti di aggiornamento catastale all’Ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia, sottoscritti con firma digitale. Il direttore dell’ufficio o un suo delegato firmerà poi, sempre digitalmente, gli attestati di approvazione o di annullamento. L’evento che darà il via alla conservazione sarà la produzione e la restituzione in via telematica del documento firmato.
Per quanto riguarda invece l’aggiornamento delle banche dati del Catasto Edilizio Urbano, tramite la procedura Docfa, la conservazione in formato digitale viene già eseguita direttamente dalle applicazioni informatiche, che gestiscono i documenti firmati digitalmente.

A cura dell’Agenzia delle Entrate



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