29/06/2016
Come anticipato dal Presidente ANAC Raffaele Cantone nel corso dell'Audizione in Commissioni riunite Ambiente Camera e Senato, ecco pronte le seguenti prime 5 linee guida:
Con riferimento ai documenti relativi ai punti 1 e 2, il
Consiglio dell’Autorità, nell’adunanza del 21 giugno 2016, in
osservanza delle previsioni dell’art. 111, comma 1, del Codice, ha
approvato le proposte da trasmettere al Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti al fine dell’adozione del decreto
ministeriale di competenza.
Con riferimento ai documenti di cui ai punti 3, 4 e 5, il Consiglio
dell’Autorità, nelle medesima adunanza, in considerazione della
rilevanza generale delle determinazioni assunte, ha deliberato di
acquisire, prima dell’approvazione dei documenti definitivi, il
parere del Consiglio di Stato, della Commissione VIII - Lavori
pubblici, comunicazioni del Senato della Repubblica e della
Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della
Camera dei Deputati.
All’esito dell’acquisizione dei pareri richiesti, si procederà
all’approvazione e successiva pubblicazione dei documenti
definitivi.
Dovrebbero essere, poi, pubblicate entro le prime settimane di luglio le linee guida sul sottosoglia e sulle commissioni giudicatrici esterne alle amministrazioni, per le quali l'ANAC sta impiegando più tempo a causa delle tante osservazioni arrivate in fase di consultazione.
Per quanto riguarda le 5 linee guida approvate, l'ANAC ha previsto una eguale struttura divisa in capitoli con i primi due uguali per tutti (Inquadramento normativo/Ambito di applicazione e Principi generali/Profili generali). Riportiamo, di seguito, una breve analisi delle linee guida rimandando a singoli articoli l'approfondimento tecnico sulle stesse.
Sulle nuove norme per la direzione dei lavori abbiamo già avuto modo di scrivere un approfondimento (leggi articolo). Le Linee guida approvate modificano la parte relativa alle abrogazioni in cui, nella versione in consultazione, venivano riportate alcune norme del D.P.R. n. 207/2010 che erano però già state abrogate dal D.Lgs. n. 50/2016. Anche qui, la struttura è diversa è più immediatamente "leggibile" ed è suddivisa in 4 capitoli:
I. Ambito di applicazione
II. Profili generali
III. Funzioni
IV. Abrogazioni
Viene specificato in premesse che le linee guida sul direttore dell'esecuzione non rientrano nell’ambito di applicazione gli appalti nel settore dei beni culturali ai sensi dell’art. 147, comma 1, del Codice.
Al capitolo 1 viene indicato che l’incarico di Direttore dell’Esecuzione è, di norma, ricoperto dal Responsabile Unico del Procedimento (Rup), nei casi indicati al par. 5 delle linee guida sul RUP. Qualora non vi sia tale coincidenza, la stazione appaltante, su proposta del RUP, nomina il Direttore dell’Esecuzione individuandolo tra i soggetti, in possesso di requisiti di adeguata professionalità e competenza in relazione all’oggetto del contratto:
Le linee guida sono formate dai seguenti 3 capitoli:
I. Ambito di applicazione
II. Profili generali
III. Funzioni
Le linee guida sono composte da 5 capitoli:
I. Ambito di applicazione
II. Profili generali
III. Requisiti e compiti del rup nell’affidamento di appalti e concessioni di lavori
IV. Requisiti e compiti del RUP nell’affidamento di appalti di servizi e forniture e nelle concessioni di servizi
V. Importo massimo e tipologia di lavori, servizi e forniture per i quali il RUP può coincidere con il progettista, con il direttore dei lavori o con il direttore dell’esecuzione del contratto
VI. Responsabile del procedimento negli acquisti centralizzati e aggregati
Interessante la parte che riguarda i criteri di valutazione in cui vengono inseriti nella valutazione dell’offerta criteri premiali legati al rating di legalità, all’impatto sulla sicurezza e salute dei lavoratori, a quello sull’ambiente e per agevolare la partecipazione delle microimprese e delle piccole e medie imprese, dei giovani professionisti e per le imprese di nuova costituzione.
Per questi ultimi l'ANAC sottolinea che "Al fine di agevolare la partecipazione delle microimprese e delle piccole e medie imprese, dei giovani professionisti e delle imprese di nuova costituzione si suggerisce alle stazioni appaltanti di prevedere criteri di valutazione che valorizzino gli elementi di innovatività delle offerte presentate".
Le linee guida sull'OEPV sono formate da 6 capitoli:
I. Il quadro normativo
II. I criteri di valutazione
III. La ponderazione
IV. La valutazione degli elementi quantitativi
V. La valutazione degli elementi qualitativi; i criteri
motivazionali
VI. La formazione della graduatoria
Come già rilevato (leggi
articolo), l'aspetto più interessante delle Linee
guida sui SIA, totalmente rivisitate rispetto all'edizione
posta in consultazione, riguarda la determinazione del
corrispettivo da porre a base di gara. Mentre in attesa della
pubblicazione delle nuove tabelle sui corrispettivi e nel rispetto
dell'art. 9, comma 2 del D.L. n. 1/2012, l'ANAC ha confermato
l'obbligatorietà del D.M. n. 143/2013, è stata eliminata la parte
che recitava:
"Infine, si ricorda, alla luce delle disposizioni intervenute,
l’obbligo per le stazioni appaltanti di determinare i corrispettivi
per i servizi di ingegneria e architettura applicando rigorosamente
le aliquote di cui al d.m. 143/2013; tale determinazione deve
risultare da un quadro analitico delle prestazioni da affidare e
dei corrispettivi da porre a base di gara. Ciò, oltre che per
evidenti motivi di consentire la formulazione di offerte congrue e
adeguatamente valutate da parte dei concorrenti, anche per evitare
che una sottostima dell’importo dei servizi da affidare sia elusiva
delle soglie di importo previste dal Codice e dal Regolamento per
il ricorso procedure più rigorose imposte dalla corretta
determinazione dell’importo da porre a base di gara".
Per quanto concerne i requisiti di partecipazione alle gare, le linee guida ANAC ammettono che il quadro normativo vigente non fornisce più indicazioni in ordine ai requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa in modo specifico per la partecipazione alle procedure di affidamento dei servizi di ingegneria e di architettura e gli altri servizi tecnici. Tuttavia, in base alle disposizioni riferite agli appalti di servizi e di forniture, è possibile individuare i seguenti requisiti:
Le Linee guida provano anche a risolvere il problema delle competenze sugli edifici di interesse storico-artistico sottoposti a vincoli culturali, affermando che la progettazione è riservata ai laureati in architettura o muniti di laurea equipollente che consente l’iscrizione all’Albo degli Architetti, sez. A (art. 52 del regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2537).
Rispetto alla versione in consultazione, le Linee guida
approvate hanno una struttura meglio definita e più leggibile,
suddivisa nel seguente modo:
I. Inquadramento normativo
II. Principi generali
III. Indicazioni operative
IV. Affidamenti
V. Classi, categorie e tariffe professionali
VI. Indicazioni sull’applicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa secondo il miglior rapporto qualità/prezzo
VII. Verifica e validazione della progettazione
A cura di Redazione LavoriPubblici.it