Ministeri al lavoro per far fronte a quelle che nell’ultimo anno
può essere considerate una piaga all’interno dei cantieri edili:
gli incidenti mortali. L’obiettivo è quello di riordinare l’assetto
normativo ormai stratificato da norme e decreti che hanno reso
caotica la gestione della sicurezza all’interno dei cantiere. Ma la
novità più grande prevista dagli emendamenti in corso di
definizione è la sospensione dei cantieri in caso di irregolarità
in materia di sicurezza.
Dopo le sospensioni in caso si presenza di lavoro nero, arrivano
quindi le sospensioni per le imprese, non solo edili, non in regola
con la normativa in materia di sicurezza. Per riprendere l’attività
non solo dovranno essere ripristinate le normali condizioni di
sicurezza, ma dovrà essere pagata una sanzione amministrativa pari
a un quinto di quelle già disposte dagli ispettori. Ma la novità
sta anche nell’esclusione alla partecipazione delle gare d’appalto
pubbliche e l’accesso alle incentivazioni e agevolazioni previste
dal governo.
La gestione della sicurezza con preventivazione dei relativi costi
dovrà essere presente all’interno dei contratti di appalto e
sub-appalto. L’appaltante dovrà inoltre verificare la corretta
applicazione delle misure di sicurezza e, in caso di reato, sarà
punito in prima persona con la stessa pena o sanzione prevista per
il reato stesso.
Ricordiamo, inoltre, che il Governo, entro 12 mesi dalla
conversione in legge del ddl in materia di sicurezza, dovrà emanare
uno o più decreti i cui obiettivi principali sono i seguenti:
- riordino delle disposizioni vigenti nel rispetto della
normativa comunitaria;
- applicazione della normativa a tutti i settori di attività e a
tutte le tipologie di rischio, tenendo conto della peculiarità e
pericolosità degli stessi e della specificità di settori e ambiti
lavorativi;
- applicazione della normativa a tutte le categorie
professionali;
- adeguate misure di tutela, secondo i principi della
Raccomandazione 2003/134/CE;
- semplificazione degli adempimenti formali;
- riformulazione e razionalizzazione dell’apparato
sanzionatorio;
- revisione dei requisiti dei soggetti del sistema di previsione
aziendale;
- valorizzazione degli accordi aziendali che orientino i
lavoratori ai principi di responsabilità sociale e al miglioramento
dei livelli di sicurezza;
- realizzazione di un percorso formativo per i responsabili
aziendali;
- revisione della normativa in materia di appalti, migliorando
l’efficacia della responsabilità solidale tra appaltante ed
appaltatore e il coordinamento degli interventi di prevenzione dei
rischi, con particolare riferimento ai subappalti, modificando
l’attuale sistema di assegnazione degli appalti pubblici secondo il
sistema del massimo ribasso, garantendo che l’assegnazione non
determini una riduzione degli standard di sicurezza a tutela della
salute dei lavoratori;
- rivisitazione delle modalità di attuazione della sorveglianza
sanitaria.
Ma le novità non si fermano qui, tra non molto la corretta
applicazione della sicurezza sarà vincolante nel rilascio del Durc
che, come sappiamo, è condizione necessaria per la partecipazione
delle imprese alle gare di appalto pubblico.
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