Il 15 maggio scorso Eni ha presentato la
Campagna nazionale
di Efficienza Energetica in cui vengono illustrati
24 semplici consigli per ridurre fino al 30% il costo
dell’energia delle famiglie e
risparmiare fino a
1.600 euro all’anno, confermando così il suo impegno per
un uso più razionale delle risorse energetiche.
Attraverso questo programma di formazione e informazione, Eni
intende sensibilizzare e informare i cittadini sui temi del
risparmio energetico e della
sostenibilità
ambientale e proporre questa campagna come catalizzatore
del dibattito sull’efficienza energetica coinvolgendo anche altri
attori del mondo economico, industriale e sociale.
La Campagna di Efficienza Energetica Eni si basa su uno studio
unico che consente di calcolare il valore effettivo di ogni singolo
comportamento e quantificare, di conseguenza, il relativo
risparmio. Un risparmio che può raggiungere i 1.600 euro, quasi
una quattordicesima “fai da te”. Si tratta di 24
consigli facilmente adottabili da tutti i cittadini senza apportare
modifiche consistenti allo stile di vita: i settori per i quali
vengono indicati i comportamenti sono, infatti, quelli che
coinvolgono le azioni pratiche quotidiane, i trasporti, il
riscaldamento, l’illuminazione domestica e gli elettrodomestici e
riguardano il modo in cui una famiglia “tipo”, di 4 persone,
consuma energia in tutte le sue attività: quando riscalda la casa,
illumina le stanze, quando guarda la televisione o si sposta con la
macchina.
Dei 24 comportamenti individuati,
14 sono a costo
zero - non comportano, cioè, alcun esborso per le famiglie
- mentre altri 10 sono a costo sopportabile e comportano un
investimento che si ripaga in tempi brevi e che in molti casi può
godere di sussidi e incentivi. L’effetto totale di questi
comportamenti produce un risparmio fino al 30% dei consumi di
energia di una famiglia. I 24 consigli sono elencati e
dettagliatamente spiegati sul sito
www.eni.it/efficienza-energetica.
L’efficienza energetica delle famiglie ha un grande effetto per
l’intera nazione sia in termini di bolletta energetica del paese
sia in termini di abbattimento dell’anidride carbonica:
una
riduzione del 30% dei consumi delle famiglie consente,
infatti, di
evitare ogni anno l’emissione di oltre 50
milioni di tonnellate di anidride carbonica, più della
metà del deficit dell’Italia rispetto al target fissato dal
protocollo di Kyoto.
Eni è anche da tempo impegnata in numerosi progetti scientifici che
puntano sulla ricerca nelle energie rinnovabili dove intende
investire 350 milioni di euro nei prossimi 4 anni, in particolare
su due grandi aree: i
biocarburanti e il
solare.
Per quanto riguarda i biocarburanti, Eni sta individuando aree in
cui vanta una presenza consolidata, come alcuni Paesi africani, per
produrre biocarburanti da colture tradizionali ad alta resa e con
un’ottima eco-compatibilità, che ben si sposano con le esigenze di
quei Paesi di sviluppare settori diversi dal petrolio e offrono
alternative economiche alla popolazione. Sul piano della ricerca
tecnologica più innovativa, Eni punta inoltre sulla selezione di
piante a crescita rapida ad esclusivo impiego energetico e sullo
sviluppo di tecnologie basate su micro-organismi quali
fitoplancton, microalghe e batteri per la produzione di una nuova
generazione di carburanti di origine biologica a elevato rendimento
e di buona compatibilità ambientale.
Per quanto riguarda il solare, la fonte rinnovabile più abbondante
sul nostro pianeta, Eni punta soprattutto sullo sviluppo di
materiali organici e nanotecnologie capaci di superare le
tecnologie fotovoltaiche utilizzate fino ad oggi, come il silicio,
eccessivamente costoso e con bassi livelli di efficienza.
Particolare attenzione è riservata alla realizzazione di celle
solari nanostrutturate a basso costo che utilizzano pellicole
plastiche costituite da polimeri conduttivi. Con tale tecnologia si
possono realizzare celle solari con costi fino a dieci volte più
bassi rispetto a quelle tradizionali attuali: l’obiettivo è,
infatti, quello di riuscire a convertire in elettricità, a un costo
molto conveniente, anche una bassa percentuale dell’enorme quantità
di energia prodotta dal sole e soddisfare, per quanto possibile, la
crescente richiesta globale di energia.
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