Nuovo Codice dei contratti: Dieci domande che attendono risposte

03/10/2016

Ci avviamo, ormai speditamente, ai 6 mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti e non vediamo all’orizzonte nessuna buona nuova ma, soltanto, come ormai accade più spesso, dichiarazioni di facciata che tentano di gettare acqua sul fuoco o argomentazioni, non ultima quelle inserite nella nota di aggiornamento al DEF 2016 (leggi news) che cercano di camuffare la realtà di un codice che, a distanza di quasi 6 mesi dall’entrata in vigore, non è riuscito a definire con i provvedimenti attuativi alcune delle principali problematiche. Soltanto a titolo esemplificativo e non esaustivo pongo queste semplici dieci domande che attendono risposte:  

  1. Sulla Gazzetta n. 164 del 15 luglio 2016 è stato pubblicato un avviso di rettifica del Dd.lgs. n. 50/2016 che contiene circa 170 rettifiche intervenendo su circa 100 articoli dei 220 presenti nel decreto legislativo. E’ semplice capire come sia difficile operare con immediatezza non avendo soltanto un testo di riferimento ma anche le rettifiche al testo. E’ lecito, dunque, chiedersi come mai il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non abbia mai predisposto e pubblicato un testo coordinato con le modifiche introdotte dall’Avviso di rettifica.
  2. Il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parere n. 1767 del 2 agosto 2016 sulle linee guida relative al Responsabile unico del Procedimento previste all’articolo 31, comma 5 a cui avrebbe dovuto fare seguito la pubblicazione da parte dell’ANAC delle linee guida definitive (la cui pubblicazione era prevista entro il 18/7/2016).  Perché, a distanza di oltre 2 mesi dal parere del Consiglio di Stato, non sono state ancora pubblicate dall’ANAC?
  3. L’ANAC aveva predisposto in data 21/6/2016, dopo la consultazione online, le due linee guida sull'attività del Direttore dei lavori e del direttore di esecuzione del contratto di servizi e forniture. Tali linee guida avrebbero dovuto essere utilizzate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, così come disposto all’articolo 111, commi 1 e 2 del d.lgs. n. 50/2016 per definire un Decreto ministeriale. Perché a tutt’oggi, a distanza di oltre tre mesi, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti non ha pubblicato il decreto?
  4. Perché è stato pubblicato con tanta solerzia il Decreto del Ministerio della Giustizia e del Ministero delle Infrastrutture 17 giugno 2016 (cosiddetto decreto parametri) riproponendo in toto il D.M. n. 143/2013 quando, invece, l’articolo 24, comma 8 del d.lgs. n. 50/2016 precisava che il nuovo decreto avrebbe dovuto contenere tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni e delle attività?
  5. Perché ad oggi non si ha alcuna notizia della cabina di regia istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 giugno 2016?
  6. Il 27 giugno è scaduto il termine per la consultazione online delle tre linee guida ANAC relative all’indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto, ai criteri reputazionali per la qualificazione delle imprese, al monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato. Perché, a distanza di oltre tre mesi non sono state ancora pubblicate le versioni definitive?
  7. Il Consiglio di Stato con parere n. 1920 del 14 settembre 2016 si è espresso sullo schema di regolamento per il rilascio dei pareri di precontenzioso ai sensi dell’art. 211 del d.lgs. n. 50/2016, predisposto dall’ANAC. Come mai è di dominio pubblico il parere mentre non è stato reso pubblico lo schema di decreto sul quale si è espresso il Consiglio di Stato?
  8. Il Consiglio di Stato con parere n. 1903 del 30 agosto 2016 ha esitato il proprio parere sulle linee guida relative alle procedure per l'affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, indagini di mercato e formazione e gestione degli elenchi di operatori economici, predisposte dall’ANAC ai sensi dell’articolo 36, comma 7 del d.lgs. n. 50/2016 a cui avrebbe dovuto fare seguito la pubblicazione da parte dell’ANAC stessa delle linee guida definitive (la cui pubblicazione era prevista entro il 18/7/2016).  Perché, a distanza di oltre 1 mese dal parere del Consiglio di Stato, le linee guida definitive non sono state ancora pubblicate dall’ANAC?
  9. Perché non si dice nulla sul vuoto normativo creatosi con l’abrogazione delle norme sulla direzione dei lavori precedentemente contenute negli articoli dall’articolo 147 all’articolo 169 del Regolamento n. 207/2010 abrogati dall’articolo 217, comma 1, lettera u) del d.lgs.n. 50/2016 e non tenuti in vita da nessuna delle disposizioni transitorie di cui all’articolo 216 del nuovo Codice? In pratica dal 19 aprile 2016, data di entrata in vigore del nuovo Codice Appalti con l’abrogazione della Parte II, Titolo VIII del Regolamento n. 207/2010, si è creato un vuoto relativo alle disposizioni per la Direzione dei lavori ed, in particolare alle disposizioni ed agli ordini di servizio, alla consegna dei lavori, alla esecuzione dei lavori in senso stretto ed al subappalto.
  10.  Perché prima di abrogare il Regolamento n. 207/2010 e sostituirlo con provvedimenti definiti di “soft law” non si è pensato che molti di essi sarebbero entrati, come precisato in più pareri del Consiglio di Stato, tra la categoria dei provvedimenti “non vincolanti”?

Sono certo che difficilmente avrò risposte da chi di competenza ma chi di voi legge queste righe può dare le risposta che ritiene più utili usando i commenti che è possibile inserire nella notizia stessa.

A cura di Arch. Paolo Oreto



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