Nuovo Codice dei contratti: Riprendono le audizioni per l’indagine conoscitiva

21/11/2016

Dopo un’interruzione di oltre un mese (l’ultima seduta è quella del 4 ottobre) le Commissioni congiunte (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato della Repubblica con la Commissione VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati tornano mercoledì 23 novembre a riunirsi per procedere nell’Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici con le audizioni dei soggetti interessati.

Mercoledì 23 novembre saranno auditi:

  • i Rappresentanti del  Gruppo Ferrovie  dello  Stato  Italiane S.p.A.
  • i Rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL – CISL - UIL

Tra il 7 settembre ed il 4 ottobre si sono svolte le seguenti audizioni:

ANCE - Associazione nazionale costruttori edili

CONSIP

OICE - Organizzazioni italiane di ingegneria e architettura

RPT - Rete Professioni Tecniche

Alleanza delle Cooperative italiane

Confartigianato - Rete imprese Italia

CNA - Confederazione nazionale dell’artigianato

General SOA

Union SOA

ANCI - Associazione nazionale comuni italiani

 ANAS

FINCO

Unione Province d’Italia

Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome.

L’ultima audizione, in ordine di tempo è stata quella della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome che come osservazione generale hanno manifestato notevoli perplessità sul fatto che alcuni istituti sono talora regolati da disposizioni collocate in diversi articoli del Codice senza seguire un criterio logico, sicché risulta arduo per chi ne deve fare applicazione ricostruire il quadro normativo di riferimento (es. affidamento dei servizi attinenti l’architettura e l’ingegneria). Per tale aspetto hanno aggiunto che un ruolo di supporto potrebbe essere fornito dalla Cabina di regia e dall’ANAC nell’ambito delle competenze previste dal Codice. Per quanto concerne, invece, le osservazioni specifiche, i rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome hanno evidenziato quelle su Affidamento direzione lavori, Appalti a corpo e appalti a misura, Approvazione dei progetti, Soccorso istruttorio, Associazione in partecipazione, Calcolo garanzie, Criticità nel metodo di individuazione della soglia di anomalia, Collegio consultivo tecnico, Commissioni di gara, Esecuzione del contratto, Esecuzione in via d’urgenza, Garanzie per la partecipazione alla procedura, Progettazione esecutiva ed utilizzazione del criterio qualità/prezzo per appalti di lavori superiori al milione di euro, Progettazione esecutiva nella procedura competitiva con negoziazione e nel dialogo competitivo, Terna dei subappaltatori, Varianti, Verifiche dei requisiti nel sotto soglia.

Certi di fare cosa gradita, alleghiamo le memorie presentate.

Desideriamo, anche, precisare come tali audizioni, sfilacciate nel tempo, mostrano la difficoltà oggettiva di essere attuali per il fatto stesso che chi ha scritto qualcosa agli inizi del mese di settembre non è detto che oggi la riproporrebbe nello stesso tenore, anche alla luce degli incredibili ritardi nell’emanazione dei provvedimenti attuatiti ma, anche, alla luce dei pareri del Consiglio di Stato sui vari provvedimenti attuativi. Con questi tempi si corre il serio rischio non soltanto di avere memorie non attuali ma, anche, di arrivare iun prossimità della scadenza del 18 aprile 2017 senza la possibilità di esaminare compiutamente lo schema di decreto legislativo correttivo che il Governo dovrebbe predisporre entro un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti.

In considerazione dell'impegno di Camera e Senato sulla legge di Bilancio e gli impegni per il referendum costituzionale del 4 dicembre, mancano i tempi tecnici per andare avanti nelle audizioni speditamente e, nella migliore delle ipotesi, arriveremo alla fine del 2016, con un’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e, forse, sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici. Arriveremo, quindi, alla fine del 2016, a quasi 9 mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti e senza che lo stesso sia entrato compiutamente in vigore a causa della mancata approvazione di una quantità innumerevole di provvedimenti attuativi, si profila lo spettro di quello che si è già verificato quando in meno di due mesi è stato approvato il Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

A cura di Paolo Oreto



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