In arrivo
risorse per abbattere le
barriere
architettoniche nelle abitazioni. Le stanzierà la Regione
Emilia-Romagna con la prossima variazione di bilancio prevista nel
mese di
giugno. Lo ha spiegato, nel corso dell´ufficio di
presidenza del Coordinamento regionale Autonomie locali,
l´
assessore regionale alla programmazione e sviluppo
territoriale Luigi Gilli.
"Si tratta di un tema di grande rilevanza sociale - ha
detto l´Assessore -
cui la Regione non vuole sottrarsi.
Utilizzeremo l´apposito fondo regionale, istituito nel 2001 con
legge 24, per integrare i contributi statali e poter così iniziare
a dare una risposta alle tante domande in graduatoria. Infatti,
l´ultimo stanziamento risale al 2004 ma con risorse insufficienti
per far fronte alle esigenze".
Annualmente è la Regione che, attraverso le graduatorie fornite dai
Comuni, determina le risorse da richiedere allo Stato per la
gestione della
legge 13 del 1989, norma che dispone la
concessione di contributi per abbattere le barriere architettoniche
in edifici privati.
Le domande presentate in Emilia-Romagna
A tutt´oggi complessivamente sono
3.138 le domande
presentate dai cittadini di
264 Comuni emiliano-romagnoli,
per ricevere un contributo per eliminare le barriere
architettoniche nella propria abitazione. Rispetto alle singole
province, le richieste di contributo arrivano: 183 da Piacenza, 332
da Parma, 406 da Reggio Emilia, 555 da Modena, 661 da Bologna, 238
da Ferrara, 308 da Ravenna, 226 da Forlì-Cesena e 228 da
Rimini.
Ben
2.353 sono state presentate da soggetti che presentano
un´
invalidità totale mentre i restanti 785 hanno
un´invalidità parziale. Quasi i tre quarti delle domande riguardano
soggetti anziani. Infatti, il 71,4% del totale delle domande
è volta ad abbattere le barriere architettoniche di persone che
hanno più di 60 anni di età, quelli con più di 70 anni
costituiscono il 58,2% del totale e gli ultra settantacinquenni ben
il 46,8%.
Quasi il
64% <7b>ha richiesto il contributo per eliminare
esclusivamente barriere che impediscono o ostacolano l´accesso
all´alloggio: questa percentuale cresce al 72,6% per i soggetti
affetti da invalidità parziale e si riduce al
61% per quelli
che presentano, invece, un´invalidità totale. Le domande per
superare gli ostacoli
interni all´alloggio, costituiscono un
quarto del totale: il 27% sono quelle presentate da soggetti con
invalidità totale ed il 21% di quelle relative soggetti con
invalidità parziale. Nel
10,6% dell´insieme dei casi, la
domanda di contributo riguarda contemporaneamente
interventi
interne ed esterni all´abitazione.
Dalla provincia di
Bologna è pervenuto il
21% delle
domande (percentuale che si eleva il 27% se si considera soggetti
con invalidità parziale) seguita dalla provincia di
Modena
che si attesta attorno al
20%.
Quasi un terzo delle totale delle domande ha riguardato la sola
installazione di meccanismi di servo scala. Oltre 700 richieste
sono state presentate per installare un elevatore o un ascensore.
Un intervento su cinque (650 domande) riguardano progetti
finalizzati ad adeguare spazi interni agli alloggi con
l´allargamento di accesso ai bagni, alle camere da letto o con
l´adattamento di bagni o altri ambienti dell´appartamento. Una
delibera della Giunta ha sanato un "vulnus" che era insorto nella
gestione della legge, ammettendo a ricevere i contributi anche gli
eredi degli invalidi che avevano presentato domanda accolta
dal Comune di residenza e che avevano realizzati i lavori.
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