In riferimento alle revisioni contenute
nell’articolo 23, comma 13 del nuovo
Codice dei contratti (D.Lgs. n. 50/2016)
L’ANCI è stata, recentemente, audita, insieme ad
altri soggetti istituzionali, dalla commissione appositamente
costituita presso il Ministero delle Infrastrutture in merito alle
nuove tecnologie di costruzione e manutenzione di infrastrutture ed
edifici in Bim (che sta per l’acronimo Building Information Model).
Così come previsto al citato comma 13, il Ministero delle
Infrastrutture si avvale di tale commissione al fine al fine di
definire le modalità ed i tempi di progressiva introduzione
dell’obbligatorietà dei citati metodi presso le stazioni
appaltanti, le amministrazioni concedenti e gli operatori
economici, valutata in relazione alla tipologia delle
opere da affidare e della strategia di digitalizzazione delle
amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni.
In verità il Ministero è in grande ritardo
perché il decreto avrebbe dovuto essere adottato entro il
31 luglio ed il ritardo accumulato è di quasi 5 mesi.
Nel corso dell’incontro Anci ha illustrato alla commissione il
documento consegnato con il quale sono state fornite alcune
risposte ad un questionario sottoposto dal Ministero stesso.
Il questionario conteneva le seguenti
domande:
- Quale possibile strategia generale dovrebbe adottare il Governo
in vista dell’uso esteso dell’Information & communication
Technology (ICT) negli appalti e nei contratti pubblici
- Quali ostacoli ed opportunità si intravedono, con
l’introduzione dei nuovi metodi e strumenti, rispetto all’attuale
struttura del mercato
- Quali aspetti amministrativi e legali appaiono maggiormente
rilevanti. Si richiedono in proposito proposte e considerazioni
anche in relazione al ppp e più in generale alle forme di
collaborazione e di integrazione tra i soggetti coinvolti
- Quali considerazioni sono ipotizzabili in merito alla
necessaria formazione di tutta la filiera. Descrivere problematiche
ed elaborare proposte, in particolare con riferimento ai metodi da
attuare per incentivare la diffusione dei nuovi metodi e strumenti
in termini di formazione e di qualificazione professionale.
- Quale grado di conoscenza ha il soggetto audito rispetto agli
aspetti normativi nazionali, sovranazionali ed internazionali
(UNI,CEN,ISO)
- Quali considerazioni sono proponibili in merito ai benefici
dati dall’uso dell’Information & communication technology, con
riferimento a eventuali differenze riscontrabili tra lavori
pubblici e privati
- Quali possibili tipologie di opere e di interventi possono
essere attivate per generare un corretto rapporto tra costi e
benefici
- Quale gradualità di inserimento nel mercato si ritiene
ammissibile per garantire e per salvaguardare le piccole e medie
organizzazioni professionali e imprenditoriali
a cui l’ANCI ha dato puntuali ed interessanti risposte
rilevabili nell’allegato documento
A cura di Redazione
LavoriPubblici.it
© Riproduzione riservata