Giovedì 31 maggio scorso, presso le Commissioni riunite della
Camera dei Deputati: II (Giustizia) e X (Attività produttive,
commercio e turismo) si è svolta, nell’ambito dell’indagine
conoscitiva, l’audizione di rappresentanti di
Confprofessioni e del Comitato unitario per le professioni
intellettuali (CUP – settore sanitario e tecnico) in relazione ai
disegni di legge delega per la riforma delle professioni.
La delegazione sindacale di Confprofessioni ha consegnato alle
commissioni un documento con cui ha riaffermato i principi generali
che, secondo
Gaetano Stella presidente di Confprofessioni,
“devono stare alla base di una vera riforma perchè essa sia capace
di rispondere alle esigenze del mercato e del Paese”.
Sulla base di queste premesse Confprofessioni ha costruito un vero
e proprio “testo a fronte” da affiancare alla legge delega, con
integrazioni ed emendamenti originali o ricavati dalle altre
proposte parlamentari presentate, dopo un attento lavoro sui testi
presentati da Governo e Parlamento. “Con realismo - spiega Gaetano
Stella - e ritenendo di interpretare a pieno il nostro ruolo di
rappresentanza sindacale, abbiamo impostato l’attività puntuale di
analisi dei testi di riforma e le proposte concrete di emendamento
sulla base di principi fondamentali nell’interesse del comparto dei
liberi professionisti”. Le principali proposte di emendamento
presentate da Confprofessioni sono le seguenti:
- Prevedere politiche economiche a favore dei professionisti:
agevolazioni o incentivi diretti a favorire la formazione e
l’aggiornamento professionale, l’acquisto di strumenti informatici
hardware e software e nuovi prodotti tecnologici, lo sviluppo
dell’occupazione e l’accesso al credito; credito d’imposta,
determinato annualmente dalla legge finanziaria, per documentate
attività di contenuto scientifico, economico–contabile, tecnico e
disciplinare (art. 2 sexies);
- Le società professionali, ad esclusione dell’Area tecnica, non
possono avere al loro interno terzi soggetti considerati
esclusivamente soci di capitale anche se di minoranza, in quanto il
professionista rischierebbe di diventare un semplice dipendente
senza alcuna autonomia, o peggio ancora un prestanome, principi
fondamentali che devono rimanere saldi nell’ottica della riforma
(art. 9 comma 1 lettera b) e comma 4);
- Prevedere la costituzione degli studi associati tra
professionisti (art. 9 comma 2);
- La necessità di prevedere l’esistenza, disciplinandone, le
funzioni delle Associazioni Sindacali dei professionisti iscritti
in albi riconosciute Parte Sociale, da audire in tutti i casi in
cui sia prevista la consultazione degli Ordini e comunque sempre in
presenza di tavoli di concertazione in base alle proprie e già
riconosciute funzioni di parte sociale. L’Ordine, onde evitare la
sovrapposizione dei ruoli, dovrà esclusivamente avere come
obiettivo la rappresentanza istituzionale, a tutela dei terzi e
della fede pubblica nell’interesse generale della collettività
(art. 4 lettere e), l), m), n) e art. 4quater);
- La necessità che il tirocinio si svolga essenzialmente, con un
massimo di ventiquattro mesi, presso gli studi professionali, con
la possibilità di svolgerlo in parte, ma non esclusivamente,
mediante la frequenza di scuole e corsi ai quali partecipano come
relatori i professionisti di categoria (art. 3 lettera a) - art. 5
e 6);
- Le Casse di Previdenza dei professionisti mantengono la piena
autonomia finanziaria e gestionale (art. 2quater).
Nell’ambito del settore tecnico del Comitato unitario per le
professioni intellettuali, hanno svolto una relazione sui temi
oggetto dell’indagine,
Roberto ORLANDI, presidente del
Consiglio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati,
Massimo GALLIONE, vicepresidente del Consiglio nazionale
degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori,
Armando ZINGALES, presidente del Consiglio nazionale dei
chimici e
Roberto ACCOSSU, segretario del Consiglio
nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali junior,
zoonomi, biotecnologici agrari.
In allegato il comunicato stampa e gli emendamenti di
Confprofessioni
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