Secondo l’ABI gli italiani iniziano a fare largo uso di carte e
pagobancomat: 27 milioni sono, infatti, i pezzi emessi ed in
circolazione nel nostro paese.
Spesso, inoltre, i pagamenti superano i prelevamenti
pagobancomat.
Il denaro contante, così, tende progressivamente alla pensione in
quanto viene relegato ai soli acquisti al dettaglio quali shopping,
spese mediche e rifornimenti di carburante.
I sistemi elettronici, invece, vengono maggiormente utilizzati per
il pagamento di bollette, tasse e contributi.
Ma siamo ancora a livelli troppo bassi rispetto alla Germania, al
Belgio, all’Olanda, alla Gran Bretagna ed alla Francia.
A settembre, così, l’ABI avvierà una campagna informativa
sull’impiego della moneta elettronica, proprio perché ben dieci
miliardi di euro vengono spesi per costi di gestione,
assicurazione, trasporto e conteggio: fin troppo nel 2007.
Un supporto alla diffusione si avrà anche con le norme sulla
tracciabilità dei compensi: il decreto Visco-Bersani a completo
regime, infatti, contribuirà a stimolare un maggior uso delle carte
di credito.
Occorre, però, agire sui costi che, attualmente non sono alla
portata di tutti. Giglio Dal Borgo, direttore generale Italia
American Express assicura che avvieranno una campagna per apposite
convenzioni con studi professionali e piccole e medie imprese, “per
consentire al consumatore/cliente di pagare con la carta anche le
prestazioni professionali per le quali oggi vengono usati strumenti
di pagamenti diversi”.
Occorre, inoltre, fare un’appropriata campagna di informazione per
far sì che si conoscano perfettamente i costi a carico delle
parti.
Ovviamente, infine, occorre fare i conti con i costi della
transazione per l’esercente e, principalmente, con il sistema di
sicurezza antifurto e anti frode.
Ad oggi sono stati fatti diversi importanti passi in avanti in
questo senso: le carte contengono in memoria i comportamenti e le
abitudini di spesa dei consumatori generando degli indici di
rischio, ma la strada è ancora lunga!
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