07/02/2017
Non credevo ai miei occhi quando sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ho visto che era stata pubblicata una pagina dedicata all'attuazione del Nuovo Codice dei contratti (d.lgs. 50/2016), con documenti, provvedimenti attuativi del codice, Pareri, Comunicazioni e FAQ (Frequently Asked Questions).
Dico, con franchezza, che ero contento anche perché non mi spiegavo come, a distanza di oltre 9 mesi dall’entrata in vigore del Codice, il Ministero non avesse provveduto, con voce autorevole, a pubblicare tutta la documentazione relativa al Codice stesso.
Nella pagina dedicata al codice viene testualmente detto “Il
nuovo codice degli appalti pubblici costituisce un passaggio
fondamentale verso un quadro normativo del sistema degli appalti
pubblici in Italia più chiaro e semplificato, stazioni appaltanti
più efficienti e professionali, gare più semplici e trasparenti,
maggiore apertura alla concorrenza, soprattutto nel settore delle
concessioni e dei servizi pubblici locali, sistema dei controlli
più coordinato ed efficiente. È parte integrante della più ampia
Strategia per la riforma del sistema degli appalti pubblici -
approvata nel dicembre 2015 dal Comitato Interministeriale per gli
Affari Europei (CIAE) e successivamente trasmessa alla Commissione
Europea, oggi inserita dalle autorità italiane tra le azioni del
Piano d'Azione delle Condizionalità ex-ante “Appalti pubblici”,
allegato all'Accordo di partenariato italiano 2014 – 2020 in
ragione della centralità che il settore degli appalti pubblici
riveste nel contesto dei fondi strutturali e di investimento
europei (fondi SIE).
La strategia ha l’obiettivo di proporre soluzioni ed azioni
migliorative volte a superare le principali criticità del sistema
degli appalti pubblici in Italia: tramite l'attuazione delle
disposizioni contenute nel codice gran parte delle azioni previste
nella strategia saranno implementate.”
Ho dovuto constatare che, purtroppo, pur a distanza di mesi, il risultato è quello di una pagina in cui:
Non comprendo come non vengano riportati gli schemi dei decreti ministeriali in itinere e sui quali si conoscono già i parerei negativi del Consiglio di Stato e non comprendo, poi, il silenzio su tali provvedimenti. Se una pagina ufficiale non informa compiutamente su questi fatti a cosa è utile?
Meglio guardare lo speciale codice degli appalti costantemente aggiornato che il sito www.lavoripubblici.it pubblica, ormai, da parecchi mesi e che elenca per ogni categoria sottoriportata i provvedimenti in ordine cronologico decrescente iniziando dal più recente:
A cura di Paolo Oreto