La partita Professionisti vs Irap non è ancora terminata ma sembra
sia vicina ad una conclusione che, anche se comunque discussa in un
modo o nell’altro, metterà la parola fine ad una vicenda partita
nel 2001 con una sentenza (la 156 del 2001) che ha aperto la prima
breccia nella guerra dei professionisti contro l’Irap.
Lo sblocco del software Unico per l’invio telematico delle
dichiarazioni (ricordiamo l’errore bloccante nel software per la
compilazione di Unico nel momento in cui l’Irap fosse dichiarata
non docuta) è coinciso con le rassicurazioni del sottosegretario
all’Economia Mario Lettieri che ha anticipato l’imminente arrivo di
una circolare dell’Agenzia delle Entrate che, preso atto delle 71
sentenze (su 89 totali) pubblicate dalla Corte di Cassazione,
dovrebbe fissare delle Linee Guida per l’esclusione dal balzello
regionale.
Le linee guida dovranno fissare dei paletti il cui obiettivo sarà
quello di eliminare, o quantomeno ridurre al minimo, l’eventuale
margine di opinabilità per valutare l’esclusione dall’Irap. In
particolare, dovrà essere chiarito il concetto di “attività
autonomamente organizzata", diversamente misurato dai vari giudici
in Cassazione.
Dalla lettura delle sentenze sono emerse, infatti, non poche
perplessità circa la possibilità che le stesse siano, comunque,
state formulate in modo da difendere un diritto ormai acquisito
dello stato nell'applicazione del tributo a lavoratori autonomi che
dispongono di strutture organizzative assai modeste e il cui
reddito può essere paragonato a quello di lavoratori dipendenti
(esentati dal pagamento dell'Irap).
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