17/07/2017
Nuovi chiarimenti dall'Agenzia delle Entrate sull'applicazione degli studi di settore e dei parametri per il periodo di imposta 2016.
È stata, infatti, pubblicata la Circolare Agenzia delle Entrate 13 luglio 2017, n. 20/E recante "Studi di settore – periodo di imposta 2016" che analizza le principali novità in relazione all’applicazione degli studi di settore per il periodo di imposta 2016 ed effettua un commento analitico di quelle relative ad alcuni specifici studi.
Entrando nel dettaglio, la circolare passa in rassegna diverse novità tra le quali:
Per quanto riguarda la revisione congiunturale speciale degli studi di settore al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, il decreto ministeriale del 3 maggio 2017 ha previsto, per gli studi di settore applicabili al periodo di imposta 2016, le seguenti cinque tipologie di correttivi:
Gli ultimi tre correttivi sono applicati ai soggetti che presentano, nel periodo d’imposta 2016, ricavi/compensi dichiarati ai fini della congruità inferiori al ricavo/compenso puntuale di riferimento, derivante dall’applicazione dell’analisi di congruità e di normalità economica, come eventualmente modificata a seguito dell’applicazione dello specifico correttivo indicato al punto 2. Si tratta di correttivi con una struttura del tutto analoga a quella adottata per gli studi applicabili al periodo di imposta 2015.
La modulistica degli studi di settore relativa al periodo
d’imposta 2016 risulta interessata da una significativa attività di
semplificazione; in particolare, risultano notevolmente ridotte le
informazioni richieste nei modelli degli studi di settore (circa
5.200 righi in meno).
Tale intervento di contrazione delle informazioni ha comportato un
beneficio in termini di riduzione degli adempimenti per i
contribuenti in linea con gli obiettivi di politica fiscale
2016-2018 contenuti nell’Atto di indirizzo del Ministro
dell’Economia e delle finanze.
L’obiettivo di semplificare gli adempimenti correlati alla
dichiarazione dei dati afferenti l’applicazione degli studi di
settore è stato perseguito anche attraverso la riduzione del numero
degli studi di settore e la riorganizzazione della struttura delle
istruzioni.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it